Art in the Age of the Internet, 1989 to Today (L’arte ell’Era di Internet, dal 1989 ad oggi) esamina l’impatto radicale della cultura digitale sulle arti visive. La mostra, che vedrà la partecipazione di sessanta artisti, oltre a collaborazioni e collettive, espone oltre settanta opere d’arte attraverso una varietà di modalità espressive, tra cui pittura, performance, fotografia, scultura, video, progetti web-based, e realtà virtuale.
La mostra comprende opere di un gruppo internazionale, intergenerazionale, di artisti, tra cui Cory Arcangel, Judith Barry, Dara Birnbaum, Harun Farocki, Juliana Huxtable, Mark Leckey, Trevor Paglen, Nam June Paik, Sondra Perry, Thomas Ruff, Frances Stark, e Anicka Yi.
Il progetto espositivo si snoda in cinque parti che esplorano tematiche quali le idee emergenti del corpo e i concetti di potenziamento umano; internet come luogo di sorveglianza e di resistenza; la circolazione e il controllo delle immagini e delle informazioni; le possibilità di esplorazione dell’identità e della comunità offerte dai domini virtuali; e le nuove econome della visibilità accelerate dai social media. L’intero progetto espositivo esplora la democratizzazione della cultura nell’era di internet che comprende anche il nostro presente.
Una delle opere in mostra risale al 1989, anno in cui T Tim Berners-Lee ha inventato il World Wide Web. Questo sviluppo, e gli altri che si sono susseguiti in rapida successione, hanno modernizzato internet, e nel percorso hanno radicalmente rivoluzionato il nostro stile di vita – dal modo in cui generiamo e abbiamo accesso a informazioni, stringiamo amicizie e condividiamo esperienze, al modo in cui immaginiamo i nostri corpi futuri e come le nazioni controllano la sicurezza nazionale. Il 1989 ha inoltre segnato uno spartiacque nella storia del mondo, con cambiamenti significativi nella politica, nella geografia e nell’economia. Eventi come la caduta del Muro di Berlino e le proteste in Piazza Tienanmen hanno segnato l’inizio della nostra attuale era della globalizzazione, impossibile da immaginare slegata da internet.
Art in the Age of the Internet, 1989 to Today é stata organizzata da Eva Respini, il capo curatore Barbara Lee e l’assistente curatoriale Jeffrey De Blois. Art in the Age of the Internet è inoltre accompagnata da una vasta piattaforma web sviluppata da Wkshps, che approfondirà le tematiche e le opere in mostra includendo contenuti aggiuntivi, come progetti speciali degli artisti che partecipano alla mostra.
Quattordici organizzazioni artistiche e istituti di formazione offriranno una varietà di mostre, performance, proiezioni cinematografiche e dibattiti che indagheranno la relazione tra arte e tecnologia per celebrare la ricca storia di innovazione tecnologica della città di Boston. In programma inoltre ci sono una serie di performance e conferenze inerenti arte e tecnologia, ospitate presso l’ICA.
Art in the Age of the Internet, 1989 to today
curated by Eva Respini, Barbara Lee Chief Curator, with Jeffrey De Blois, Assistant Curator
07.02 – 20.05.2018, ICA, Boston
immagini: (cover 1) Jon Rafman, «View of Harbor», 2017. Virtual reality headsets and 3-D simulation (color, sound; approximately 8:00 minutes). Dimensions variable Courtesy the artist (2) Rafael Lozano-Hemmer, «Surface Tension», 2007. ‘«Trackers’», La Gaïté Lyrique, Paris, 2011. Photo by: Maxime Dufour (3) Frances Stark, «My Best Thing», 2011. Video (color, sound; 100 minutes). Courtesy the artist and Gavin Brown’s enterprise, New York/Rome (4) HOWDOYOUSAYYAMINAFRICAN?, «thewayblackmachine», 2014–ongoing. Thirty-monitor video installation. Approximately 80 x 30 x 10 inches (203.2 x 76.2 x 25.4 cm) Courtesy the artists (5) Cao Fei, (SL avatar: China Tracy), «RMB City: A Second Life City Planning 04», 2007. Video (color, sound; 5:57 minutes). Chromogenic color print. 47 1/4 x 63 inches (120 x 160 cm). Courtesy the artist and Vitamin Creative Space, Beijing. © Cao Fei (6) Camille Henrot, «Grosse Fatigue» (still), 2013. Video (color, sound; 13:00 minutes). Courtesy the artist, Silex Films, and kamel mennour, Paris/London. © 2016 ADAGP Camille Henrot.