Al giorno d’oggi, tutti gli artisti vogliono essere aziende, start up, brand…CHE SCOCCIATURA!
La verità è che non odio il lunedì…al contrario, credo che sia una bella giornata. Penso al lunedì allo stesso modo della maggior parte del mondo, e cioè come all’inizio della settimana lavorativa. A me è sempre piaciuto tornare al lavoro. Adesso però la vita è diversa: prevale un post-fordismo imperante, i creativi e i pendolari che si dividono tra il piccolo schermo, il web e i coffee shop sono ormai fuori controllo, e il paradigma della settimana lavorativa è stato smantellato (ormai resistono solo le banche). Alla vigilia di Natale, alle 23:37 del 2016, al tuo capo non interessa se sei nel bel mezzo del tuo appuntamento romantico annuale in stile “Love Actually”, e si aspetta che tu sia pronto a rispondere al telefono, alla email, presente su Slack o sulla chat IRC inter-aziendale, in modo che i server del cliente non vadano offline. Via giacca e cravatta…è il momento delle felpe con il cappuccio.
Questa mostra d’arte è incentrata su un diverso tipo di artista (e non sto parlando di riesumare la pittura).
Si tratta di un progetto che riflette sul cambiamento non binario del mondo come auspicato dai difensori della giustizia sociale che trovate sul vostro feed di twitter. Vi ricordate della bellezza? È una cosa che ci sta ancora molto a cuore, così come il concetto di sublime. L’ambiguità, poi, è la nostra preferita. Prendiamo i maledetti limoni della nostra tecnocrazia contemporanea e li trasformiamo nella dolce, divina limonata bevuta dopo aver percorso il Sentiero di Nietzsche ad Eze. Siamo stanchi del cibo servito su tavole di legno… ne sentirete parlare. È un #TBT dedicato alla perfezione, che brilla nel petalo di una peonia. Serviamo le lasagne che ci fanno ricordare quando ci si nascondeva sotto al tavolo per mangiare gli avanzi dell’impasto fatto dalla nonna!
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Ho guardato il campo di senape fuori Charles de Gaulle irradiare pace, ricordando quel criminale del Kentucky in TV, che diceva sempre “niente è gratuito, tranne la grazia di Dio”. Aveva ragione.
Crediamo che l’amore sia qualcosa di più di un’economia basata sulla scarsità di risorse. Continuiamo ad essere fiduciosi! (dal comunicato stampa inglese)