Point zero: Re Start è una mostra di Eva Kekou che nasce nel quadro critico della crisi economica. I lavori selezionati appartengono ad autori attivi nell’ambito della media art, Roy Ascott, Maurice Benayoun e Scott Kildall, attenti al rapporto tra uomo, tecnologia e società e a come la loro combinazione possa creare finestre potenzialmente positive che si affacciano su una nuova era. Qui politica ed economia si intrecciano con la nuova umanità, quella che le emozioni le esprime testualmente nei social networks. In Equity Bot di Scott Kildall i dati relativi alle emozioni pubblicate su Twitter diventano base per investimenti in un conto bancario simulato. Equity bot, quindi, acquista e vende sulla base delle informazioni relative alle emozioni su Twitter.
E ancora, le emozioni tornano in Occupy Wall Screens and Emotion Forecast di Maurice Benayoun, parte della sua serie «Mechanics of Emotions» che traducono emozioni in mappe, performance e relitti scultorei del mondo. Ispirato da movimento di Occupy Wall Street, Occupy Wall Screens affianca le valutazioni degli stock delle principali istituzioni finanziarie alle fluttuazioni emozionali che emergono dai siti coinvolti in Occupy Wall Street mentre Emotion Forecast presenta Internet come il sistema nervoso del mondo acquisendo dati che misurano 48 emozioni su siti che trattano temi attuali individuati in 3200 città di tutto il mondo per poi fare una previsione delle tendenze dei due giorni successivi.
Il lavoro di Roy Ascott & Elif Ayiter, Max Moswitzer ,Selavy Oh, è ponte tra presente e passato, il filo conduttore della storia attraverso cui le vicende si evolvono, ciascuna inglobando il proprio passato nella visione del futuro. LPDT2 è infatti la versione moderna dello storico evento performativo che Ascott aveva avviato nel 1983, La Plissure du Texte, allusione allo storico testo critico sull’autore di Roand Barthes, con base al Musée de l’Art Moderne de la Ville di Parigi ed estesa a tutto il globo per chiamare a sé voci narranti che potessero contribuire ad una favola collaborativa realizzata in tele-presenza.
[vimeo id=”43770336″ width=”620″ height=”360″]
Se la Plissure du Texte era un esperimento visionario, la continuazione di oggi in un progetto che coinvolge più piattaforme (come telefoni, Second Life, Twitter etc.) è la dimostrazione di come la visione si possa estendere e proseguire negli apparati tecnologici in atto. LPDT2 diventa così una geografia architettonica interamente costruita su input testuali che nel mondo liquido incaricano avatar e robot, abitanti del mondo liquido, a funzionare da mediatori tra le varie voci narranti.
Point zero: Re Start, a cura di Eva Kekou, Association of Greek Archaeologists – Thiseio,Thiseio, Ermou 134 , Atene, 26.02 – 01.03.2016 (inaugurazione 26.02.2016, 8p.m. alla presenza dell’artista Maurice Benayoun
immagini (cover 1) Scott Kildall, Equity Both, 2014 (2) Roy Ascott, Elif Ayiter, Max Moswitzer and Selavy Oh, LPDT2 avatar (3) LPDT2@ISEA2011, Kasa Galeri, Istanbul