Da qualche anno in qua, musica elettronica e cultura contemporanea a Roma significano Spring Attitude: una rassegna che, passando attraverso spazi museali (Spazio Novecento e ora anche MAXXI e MACRO), apre sempre più all’arte visiva. E’ nella location del teatro Quirinetta la prima delle due preview, che prevede le performance di tre progetti italiani distanti tra loro per estetica e sonorità.
Formazione tra le più interessanti del panorama electro pop attuale è senz’altro M+A, ovvero Michele Ducci e Alessandro Degli Angioli, duo di Forlì attivo dal 2009 che può già vantare un’esibizione sul maximum stage di Glastonbury la scorsa estate – accanto a Disclosure, Jack White, Arcade Fire, Kasabian… cose da nulla. Non sembrano italiani e non ha importanza che lo siano, la loro è una proposta che non ha connotazione geografica e semmai rimanda a line-up come il citato duo di Manchester, Disclosure, o a certa romantic dance sullo stile di Jessie Ware (ma con una maggiore freschezza). Allo strabiliante album di debutto del 2001, THINGS YES, disco morbido e solare, ne è seguito uno nel 2013, THESE DAYS; più legato ad un gusto dance vintage e ad un mood black, che ha fatto impazzire la stampa specializzata inglese.
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Proviene da Roma il trio che si affaccia sul palco dello Spring Attitude Festival, in realtà tre local heroes ovvero Thegiornalisti. Tommaso Paradiso, Marco Antonio Musella e Marco Primavera stanno lavorando al quarto album e c’è da aspettarsi un ulteriore cambio di rotta dopo la virata del terzo lavoro FUORICAMPO, con cui lasciavano le romanticherie indie e il garage-pop e si avvicinavano a quello che un tempo veniva definito «cantautorato», ambito piazzato tra la scrittura e la vocalità di Lucio Dalla e l’ironia di Paolo Conte. Le loro storie nascono dall’attenzione per gli eventi della gente comune, sono una forma di cronaca artistica di fatti romani osservati e riportati – di qui il loro nome.
Maturando e proponendo vere canzoni, di ascolto sempre meno immediato ed anzi di crescente complessità, la formazione capitolina cesella con cura i testi e bada che ci sia sempre rispetto della struttura classica della forma-canzone. E’ come se dicessero che fare del pop non è un delitto, che impegnarsi non è un imperativo e che esprimersi in maniera istintiva è un’opportunità che va colta al volo.
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Fabrizio Martina da Novoli, Lecce, altrimenti detto Jolly Mare, è un altro di quei musicisti capaci di muoversi con disinvoltura in ambiti internazionali di grande respiro – leggi Sònar di Barcellona, sua l’unica performance italiana. E suo un background che si fa sentire tutto nei rimandi all’Italian disco – suono synth analogico anni Ottanta, drum machine, handclapping. Anche la vocalità mostra un legame stretto con un genere recentemente più amato, praticato, riscoperto e ristampato all’estero che non in Italia.
Manciate di campionamenti e prelievi (gli Imagination nella sua traccia «Have Visions»), re-work di icone massime della musica d’autore nostrana (il Pino Daniele di «A me me piace o’ blues») e ganci col decennio dorato del pop italico (i campioni da Loredana Berté in «Giù»): qualcosa di vecchio e qualcosa di nuovo, ma sostanzialmente un lavoro di recupero accanto a un suono davvero curato, come si addice a chiunque si accosti con rispetto alla golden age della dance music.
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SPRING ATTITUDE, preview, Roma, Quirinetta, 17 aprile 2015, info: info@springattitude.it, Press :Giulia Di Giovanni E-mail giulidigi@gmail.com Tel 334 1949036
Immagini e video (cover) Spring Attitude (1) M+A (2) M+A, Midnight radio, video (3) M+A When, video (4) Thegiornalisti, Io non esisto, video (5) Thegiornalisti, Promisquità (6) Jolly Mare, Have Visions, video (7) Jolly Mare, A me piace o’blues, video