In occasione della quarta edizione del Festival Sempre più fuori, ospitato all’Accademia di Villa Massimo dall’8 al 19 luglio, la compagnia Agrupación Señor Serrano- Leone d’argento alla Biennale Teatro Venezia 2015- ha presentato al pubblico uno spettacolo che aveva debuttato nell’ottobre del 2020, The Mountain. Sottolineare la data di produzione di questo spettacolo sembra indispensabile, il 2020 è stato l’anno della pandemia, evento che ha portato una vera rivoluzione nel campo della comunicazione globale, quando, costretti a restare chiusi nelle proprie abitazioni, smartphone, computer e tablet sono diventati strumenti esclusivi per connettersi a distanza.
Ma quale verità c’è dietro a ciò che si vede e si sente su quegli schermi? La compagnia teatrale catalana sceglie di portare sul palco questa domanda – mai così attuale- non solo come filo narrativo di questo spettacolo, ma, anche e soprattutto, attraverso le procedure operative con cui lo rappresenta.
Tutta la drammaturgia di The Monutain si sviluppa infatti su tre schermi attraverso connessioni video di cui gli autori che operano in scena esplicitano i meccanismi: gli spettatori possono vedere in simultanea l’ingigantirsi sugli schermi di minuscole azioni che si svolgono su modellini costruiti sui tavoli dislocati sul palco, oppure la proiezione di una ripresa in tempo reale di un attore che si trova a pochi metri di distanza in un set allestito con uno scorcio montano innevato, con aggiunta persino di nebbia generata da una minuscola macchina del fumo annessa alla videocamera.
L’effetto-fumo, in particolare, è il trucco che spesso viene utilizzato nelle performing arts multimediali – con sempre maggiore generosità, purtroppo- per avvolgere di sensazionale mistero gli spettatori, suscitandone emozioni primarie come sorpresa, terrore, turbamento. Con una mossa di carattere sapore brechtiano, invece, gli Agrupación esplicitano la sorgente dell’effetto, spingendo l’attenzione dello spettatore alla consapevolezza di ciò che sta dietro il velo della magica finzione mediatica, mostrandogli in teatro i percorsi delle immagini e dei suoni processati dai media: schermi, tavoli con model-stage, videocamere a mano e droni che sono divenuti, fin dai loro esordi, la cifra stilistica del loro teatro politico.
In The Mountain il soggetto principale è costituito proprio dalla verità mediatica: irraggiungibile come l’impresa di scalare la cima dell’Everest dell’inglese George Leigh Mallory nel 1924, dichiarato disperso e il cui cadavere ghiacciato fu ritrovato nel 1999, sprovvisto della sua Kodak che avrebbe potuto testimoniare il raggiungimento della vetta. Ma anche l’invenzione radiofonica compiuta da un allora giovane regista Orson Welles che , nel 1938 , terrorizzò l’America intera annunciando attraverso i microfoni della CBS, l’invasione della terra da parte degli alieni.
E, infine, con un brillante coup de théâtre, (anche se un messaggio avvisa gli spettatori che lo spettacolo ha debuttato– stavolta davvero – con quattro profetici anni di anticipo), il viso reale dell’attrice-presentatrice si trasforma sullo schermo mediante un programma di riconoscimento facciale, perdendo la sua identità per assumere le finte fattezze e la voce di un onnisciente quanto arrogante Vladimir Putin, il presidente russo che a quei tempi non era ancora l’aggressore dell’Ucraina e il nemico dell’occidente, ma già portatore invadente della verità mediatizzata del suo strapotere. Il disvelamento del fake compiuto dagli Agrupación nei confronti del backstage della comunicazione si conclude con una miracolosa nevicata in pieno luglio – pezzo forte di qualsiasi finzione teatrale – i cui finti fiocchi sono sorprendentemente leggeri e volatili, proprio come le palline alate del gioco del badminton, evocato a inizio spettacolo. E tutti sanno che il volano è incerto, titubante, si sa che non ha il peso inconfutabile di un pallone da calcio.
Agrupación Señor Serrano, The Mountain, Villa Massimo, presentato il 18 luglio, 2024 nell’ambito del Festival “Sempre più fuori”
immagini: (cover 1-2-3-4-5) Agrupación Señor Serrano, «The Mountain», Accademia Tedesca a Roma, Villa Massimo, © Jordi Soler (6) Agrupación Señor Serrano, Company large ©Jordi Soler