Tra le tre mostre personali attualmente ospitate presso la sede di San Gimignano di Galleria Continua, Present Tense di Arcangelo Sassolino, allestita negli spazi della Cisterna fino al 7 settembre 2025, propone un’indagine sulla materia in divenire, sul tempo che scorre e sulla tensione fisica che regge ogni forma di equilibrio. Le opere esposte, create appositamente per l’occasione, si collocano all’interno di un più ampio percorso di indagine dell’artista vicentino, da tempo orientato verso la meccanica e la tecnologia. In una visione olistica e complementare del rapporto tra arte e scienza – e tra le diverse discipline scientifiche – i lavori in mostra esplorano le leggi della fisica attraverso le dinamiche della materia che costituisce l’opera, la sua composizione e il suo comportamento.
Il percorso espositivo apre con una serie di tre dischi rotanti sulla cui superficie sono posati degli oli industriali ad alta viscosità. Questi lavori – che si inseriscono nello stesso filone di indagine presentato alla Biennale di Jeddah di quest’anno con l’opera Memory of becoming – grazie al movimento della struttura generano un moto continuo e ipnotico. Denso e di color metallici, tra magenta e due diversi toni di blu, l’olio industriale utilizzato per le opere è un fluido non-newtoniano, ovvero di viscosità variabile per proprietà interne e per sollecitazioni esterne, inclusa la temperatura dell’ambiente e la velocità del sistema elettrico, congiuntamente monitorati e calibrati in un gioco di equilibrio tra le parti. La rotazione del disco compensa la forza di gravità ridefinendo le traiettorie di movimento del fluido di volta in volta. Una continua negoziazione tra moto e inerzia, viscosità e fluidità, forma e deformazione.
Arcangelo Sassolino parla di questi suoi lavori come di “scultura liquida”, opere che mettono in discussione la materia scultorea come statica e definita dalla sola azione dell’artista. Sotto i dischi, infatti, sono posizionate delle lunghe lastre rettangolari adibite per raccogliere le colature dell’olio, tracce del fallimento del controllo sul sistema e dell’inevitabile consumo dell’olio e il conseguente esaurimento dell’opera.
Le opere La forma dell’Attesa (2025) e Impartial Silence (2025) proseguono questo discorso, proponendo configurazioni visive che sovvertono le convenzioni compositive: è la vulnerabilità a sostenere la massa. L’equilibrio precario di un masso di 300 kg sul collo di una bottiglia, o di un blocco di granito sorretto da un barattolo, creano una zona determinata da contingenza e provvisorietà. L’attesa a cui fa riferimento il titolo dell’opera è la rottura, visibile anche nel lavoro curvilineo in cemento che conserva i segni della separazione forzata avvenuta per strappo dalla matrice.
In Present Tense, Sassolino restituisce un’immagine della materia scultorea come organismo mutevole, soggetta ai cambiamenti imposti dalle forze che la attraversano. Le opere si configurano come processi aperti, esposti a tensioni, attriti, trasformazioni che ne ridefiniscono continuamente forma ed equilibrio. Le superfici viscose, le tensioni meccaniche, le configurazioni precarie diventano dispositivi di indagine della zona temporale liminale tra controllo e disgregazione, portando in mostra l’illusione della stabilità della materia su cui anche la scienza contemporanea si interroga.
Per concludere con le parole tratte dal libro Materia del fisico Guido Tonelli, uno dei padri della scoperta del bosone di Higgs da anni impegnato nella divulgazione scientifica:
Il nostro universo nasce e si sviluppa in modo casuale e caotico, trova equilibri quasi stabili rotolando sull’orlo del baratro, costruisce un’impressione di solidità e persistenza [..] Oggi si scopre che quella fragilità, di cui ci siamo tanto vergognati e che ha costruito per noi un elemento permanente di angoscia, è un tratto comune all’intero mondo materiale. La scienza moderna ci dice che tutte le forme materiali dotate di qualche consistenza soffrono di questa intrinseca fragilità; non c’è niente, neanche fra le strutture più imponenti, che possa sottrarsi a questa legge, a questa sorta di peccato originale
Arcangelo Sassolino. Present Tense, Galleria San Gimignano, 03.05 – 07.09.2025
ìimmagini: (copertina 1) Arcangelo Sassolino, «La forma dell’attesa», 2025, vetro e acciaio inossidabile, 183 x 30 x 30 cm, 72,04 x 11,81 x 11,81 pollici, per gentile concessione dell’artista e della GALLERIA CONTINUA, fotografo: Ela Bialkowska, OKNO Studio (2) Arcangelo Sassolino, «No memory without loss», 2025, 160 cm (diametro), olio industriale, acciaio e impianto elettrico, Courtesy: l’artista e GALLERIA CONTINUA, Foto: Arcangelo Sassolino Studio (3) Arcangelo Sassolino, «The constant matter», 2025, 160 cm (diametro), olio industriale, acciaio e impianto elettrico, per gentile concessione dell’artista e della GALLERIA CONTINUA, foto: Arcangelo Sassolino Studio (4) Arcangelo Sassolino, «Impartial silence», 2025, granito, vetro e acciaio, 165 x 83 x 45 cm, 64,96 x 32,67 x 17,71 pollici, per gentile concessione dell’artista e della GALLERIA CONTINUA, fotografo: Ela Bialkowska, OKNO Studio (5) Arcangelo Sassolino, «Senza titolo», 2025, cemento e acciaio, 125 x 125 x 40 cm, 49,21 x 49,21 x 15,74 pollici, per gentile concessione dell’artista e della GALLERIA CONTINUA, fotografo: Ela Bialkowska, OKNO Studio