É da poco uscito Neorural futures, curato dal duo Art is Open Source, libro che offre spunti per considerare design speculativo, design fiction, critical design, come possibili approcci per affrontare momenti cruciali di crisi, come quelli dovuti alla pandemia e al cambiamento climatico. Il libro è risultato da un workshop che si è tenuto a Roma, alla RUFA, assieme a cento persone iscritte da tutto il mondo nel 2019.
Art is Open Source è un duo (Salvatore Iaconesi e Oriana Persico) e un progetto nato nel 2004 come laboratorio di ricerca inter-disciplinare focalizzato sull’integrazione tra pratiche scientifiche e artistiche per conquistare consapevolezza rispetto ai cambiamenti dell’uomo e della società con l’avvento delle tecnologie ubiquitarie.
La loro ricerca è ora impegnata ad orientarsi verso nuovi orizzonti nell’ambito di un Nuovo Abitare. Ne ha parlato recentemente Giorgio Cipolletta quando ha ripercorso alcune delle pratiche e tecnologie proposte per promuovere nuove forme di pratiche performative nello spazio delle esistenze ubique e glocali (Mai come oggi abbiamo avuto bisogno d’Arte, Arshake, 19 gennaio, 2021)
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Neorural si concentra in particolare sullo speculative design applicato all’agricoltura, partendo da alcune questioni:
«Quali sono i possibili scenari per la ruralità negli anni a venire?
Quali sono gli elementi chiave per disegnare e realizzare un’esperienza collaborativa di apprendimento che coinvolga le teste e i corpi delle persone, che credi le condizioni per costruire ponti tra gli eventi e la città»?
(Art is Open Source)
«Ora più che mai, pensare al futuro è una cosa fondamentale.
E’ quanto più importante che questo ‘ragionare sul futuro’ non sia qualcosa che fa qualcuno per noi. Qualcosa che un laboratorio, un governo, o una compagnia di qualche tipo – chissà dove, come e perché – pensa di venderci come diverso, per quanto buono.
Tutti abbiamo bisogno di immaginare il futuro, proprio al centro della nostra società.
Ecco perché iniziative come SpeculativeEdu sono così importanti. Come insegniamo ai designers non solo ad immaginare scenari futuri, ma anche ad impegnare altre persone, i loro cittadini, esseri umani, a pensare e ad attivarci assieme? Come ci si più spostare dal possibile al desiderabile, preferibile, piacevole, appropriato, e altri aggettivi meravigliosi che vogliamo aggiungere? Come possiamo farlo in qualità di società?
Questa è la più importante forma di politiche che possiamo fare: immaginazione sociale e desiderio».
Artists and coordinators of Neorural Futures, HER: She Loves Data)
Potete scaricare qui (gratuitamente) la pubblicazione di Neorural. Il progetto è parte di SpeculativeEdu.