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Home Exhibitions

Artists Making Books: Pages of Refuge

Importante mostra all'American Academy di Roma che celebra il libro d’artista come spazio di libertà e sperimentazione, fino al 7 dicembre

Elena Giulia Rossi by Elena Giulia Rossi
05/12/2024
in Exhibitions, Focus
Artists Making Books: Pages of Refuge

La mostra Artists Making Books: Pages of Refuge all’American Academy di Roma è un vero e proprio nel mondo del libro d’artista, ambito di produzione e di sperimentazione che ha accompagnato i lavori di moltissimi artisti, dalle avanguardie del primo novecento del XX secolo in poi. Il libro d’artista ha rappresentato uno spazio di libertà, con la possibilità di utilizzare materiali, caratteri tipografici, formati fuori dai canoni tradizionali.

I lavori selezionati in mostra, molte delle opere provenienti dalle collezioni Consolandi e Aldobrandini che hanno collaborato al progetto, questo aspetto lo mettono ben in evidenza. Compresi in mostra sono lavori di artisti impegnati in ogni genere di formato e scala, da pittori, ad artisti concettuali, a film-makers. Ciascun libro è un modo diverso di conquistare uno spazio di libertà e di sperimentazione in una incredibile varietà di approcci.

“Guardando alle relazioni tra le avanguardie e la contemporaneità” leggiamo nel comunicato, “la mostra vuole evidenziare come il libro sia stato, e continui a essere, un oggetto di sperimentazione, un modo per resistere ai vincoli del mercato e creare, in definitiva, uno spazio di libertà in cui rifugiarsi. La selezione esposta traccia una possibile storia di come approcci radicali al libro abbiano portato ad adottare diverse soluzioni grafiche che sovvertono, inventano, rovesciano e celebrano le lettere, le parole, i testi e le forme di una pubblicazione”.

Libri di artisti delle prime avanguardie, come Natalia Goncharova, Tristan Tzara, Fortunato Depero, Marcel Duchamp, a quelli legati alla Pop Art Andy Warhol, Keith Haring, all’arte concettuale, come John Baldessari, avviano un percorso che arriva fino alle produzioni più recenti, alcune esposte nella bellissima cornice della libreria Barbara Goldsmith Rare Book Room, accessibile al pubblico unicamente in questa occasione.

Alcune delle produzioni in mostra appartengono infatti ad artisti che nel corso degli anni sono stati invitati in residenza, come Jenny Holzer, Kara Walker, Irma Boom, William Kentridge, Arturo Herrera. Presenti anche i lavori dei borsisti vincitori del Rome Prize come Eugene Berman (1959), Ana Mendieta (1984), Tony Cokes (2022), Rochelle Feinstein (2017), e Italian Fellows come Nico Vascellari (2008), Luca Vitone (2009), Marco Raparelli (2011) e Rä Di Martino (2018).

Il libro d’artista esce dai canoni tradizionali e diventa territorio prezioso di sperimentazione ed espressione, per le potenzialità dello spazio, della materia, della tipografia, e della possibilità di spingere tutto questo fuori dai propri confini, non in ultimo quelli che chiudono il libro in un involucro prezioso e poco accessibile. Il libro d’artista è un oggetto che i suoi autori hanno abitato, sovvertito, sperimentato, lo hanno reso accessibile. Non ha confini di genere. Basti pensare che la collezione di libri d’artista della Franklin Furnace, fondata da Martha Wilson nel 1976 a New York e poi donata al Museo MoMA nel 1993, era inclusa in una programmazione, per missione, indirizzata a lavori time-based, accanto a performance art e progetti site-specific.

La mostra ‘condensa tempi ed epoche differenti in un percorso che tiene fede al sottotitolo della mostra Pages of Refugee’ , così visualizza molto lucidamente gli obiettivi auspicati e raggiunti della mostra Asia Benedetti nel suo bellissimo e dettagliato articolo pubblicato sulla Rivista “Engramma” (Ottobre 2024). “La pagina”, prosegue Asia Benedetti, ”soprattutto nelle avanguardie storiche, diventa spazio alternativo in cui è possibile liberare la parola dall’egemonia del linguaggio verbale istituzionalizzato e invertire i significati prestabiliti. La sinergia tra testo, immagini, formato e materiale esprime una creatività a tutto tondo che si trasmette dalla copertina alla struttura interna”.

Le copertine, le pagine, le azioni (quelle depositate nel libro inteso come documento) e le collaborazioni, sono i raggruppamenti espositivi e concettuali che articolano, più che suddividere, la mostra che gode di una certa continuità anche nel percorso delle varie stanze che la ospitano.

Il viaggio nel mondo dei libri d’artista si apre con Twentysix Gasoline Stations di Ed Rusha, dono dell’artista all’American Academy nel 2001. Raccolta di immagini di stazioni di servizio appartenenti al paesaggio della Route 66 in California e un formato tutto sommato non troppo anti-convenzionale, questo modello di libro d’artista ha rappresentato un nuovo paradigma del libro: “visivo economico e portatile”, come ben spiega uno dei testi che accompagnano il visitatore in mostra e che ne curano un aspetto non così marginale, quello di accompagnare il visitatore per mano in questo viaggio. D’altro canto, per quanto la produzione di libri d’artista sia stata incredibilmente prolifica durante le prime avanguardie, ha preso piede ed è stata riconosciuta come genere a sé stante alla fine degli anni sessanta, inizio settanta.

Il libro, questo oggetto così piccolo agile e soprattutto accessibile, racconta momenti salienti dei suoi autori, del loro ruolo all’interno del contesto storico-artistico delle loro rispettive epoche.

La mostra ha il dichiarato intento di mettere a fuoco la contaminazione culturale tra Italia e Stati Uniti, in particolare di quella favorita attraverso l’American Academy a Roma. La accuratissima selezione dei lavori, tuttavia, non manca di offrire un panorama d’insieme piuttosto esaustivo attraverso artisti significativi e lavori rappresentativi di momenti chiave nell’ambito di ciascun percorso e del suo posizionamento nelle geografie creative del momento da dove si diramano le direzioni future, forti del privilegio di uno sguardo retrospettivo.

Artists Making Books: Pages of Refuge, a cura di Ilaria Puri Purini, Andrew Heiskell Arts Director e Sebastian Hierl, Drue Heinz Librarian, con Lexi Eberspacher, Programs Associate for the Arts e Johanne Affricot, Curator-at-Large dell’American Academy in Rome, fino al 07.12.2024 (apertura Venerdi – Sabato. 16.00 – 19.00). L’exhibition design è affidato allo studio di architettura Supervoid (Benjamin Gallegos Gabilondo, Marco Provinciali e Anna Livia Friel).
Artisti: Vincenzo Agnetti, Micol Assaël, Josef Albers, Giovanni Anselmo, Stefano Arienti, Fabio Barile, Balthus, Elisabetta Benassi, Eugene Berman (Resident 1957), Irma Blank, Alighiero Boetti, Agostino Bonalumi, Irma Boom (2018), André Breton, Alberto Burri, Alexander Calder, Canemorto, Chiara Camoni, Giuseppe Capogrossi, Maurizio Catellan, Alessandro Cicoria, Francesco Clemente, Tony Cokes (Fellow 2023), Gianluca Concialdi, Matthew Connors (Fellow 2025), Enzo Cucchi, Hanne Darboven, Giorgio de Chirico, Willem De Kooning, Michela De Mattei, Kimmah Dennis (Fellow 2025), Fortunato Depero, Rä Di Martino (Italian Fellow 2018), Marcel Duchamp, Nona Faustine (Fellow 2025), Rochelle Feinstein (Fellow 2018), Leonor Fini, Lucio Fontana, Allen Frame (Fellow 2018), Mario Gooden (Resident 2024), Natalia Goncharova, Keith Haring, Ann Hamilton (Resident 2017), Arturo Herrera (Resident 2024), Jenny Holzer (Resident 2004), ILIAZD, Emilio Isgrò, Isaac Julien (Resident 2016), Vassily Kandinsky, Alex Katz (Resident 1984), On Kawara, Ellsworth Kelly, William Kentridge (Resident 2011, 2016), Kiki Kogelnik, Jannis Kounellis, Maria Lai, Fernand Léger, Sol LeWitt, El Lissitzky, George Maciunas, Jackson Mac Low, Kazimir Malevich, Piero Manzoni, Franz Marc, Filippo Tommaso Marinetti, Henri Matisse, Mel Chin (Resident 2024), Julie Mehretu (Resident 2020), Ana Mendieta (Fellow 1984), Mario Merz, Sabrina Mezzaqui, Joan Mirò, Nelson Morpugo, Bruno Munari, Wangechi Mutu (Resident 2019), Francis Offman, Luigi Ontani, Giuseppe Penone, Gordon Powell (Fellow 1988), Pablo Picasso, Man Ray, Marco Raparelli (Italian Fellow 2011), Aleksandr Rodchenko, Olga Rozanova, Ed Ruscha, Kay Sage, Alberto Savinio, Kurt Schwitters, Dread Scott (Fellow 2024), Dorothea Tanning, Tricia Treacy (Fellow 2018), Richard Tuttle, Cy Twombly, Tristan Tzara, Grazia Varisco, Nico Vascellari (Italian Fellow 2008), Elihu Vedder, Luca Vitone (Italian Fellow 2009), Kara Walker (Resident 2016), Andy Warhol, Laurence Weiner, Francesca Woodman, Xu Bing (Resident 2024), La Monte Young.

Immagini: Artists Making Books: Pages of Refuge, American Academy, Roma, panoramica di mostra (2) Artists Making Books: Pages of Refuge, American Academy, Roma, panoramica di mostra, Barbara Goldsmith Rare Book Room (3) William Kentridge  , Portage, 2000 , Courtesy Collezione Privata, Ph. Alessandro Lui (4-5)  Artists Making Books: Pages of Refuge, American Academy, Roma, panoramica di mostra (6) Artists Making Books: Pages of Refuge, American Academy, Roma, panoramica di mostra, Barbara Goldsmith Rare Book Room, dettaglio

 

 

 

Tags: American AcademyAndrew Heiskell Artsarsarshakeartist bookArtists Making Books: Pages of RefugeDrue HeinzElena Giulia RossiexhibitionexperimentationIlaria Puri PuriniLexi Eberspacherlibro d'artistamostraRomaSebastian HierlSupervoid
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