Ciò che rimane è solo un grande buio, ecco il segno lasciato dall’assenza: l’ombra, il vuoto, il ricordo di un trascorso, la forza di raccontare.
Tutto ciò che ci circonda, e soprattutto niente.
Se è davvero possibile uno spettacolo senza spettatori, è necessario che non ci siano neanche gli attori. Emerge così la presa di coscienza della responsabilità individuale che funziona perché viene lasciata al pubblico la possibilità di farla funzionare: Oreste dona al popolo la prima democrazia del mondo.
Ci viene chiesto di alzarci, di sbattere rumorosamente un piede, di ballare per quindici secondi per poi rimanere immobili. Ci viene chiesto di rappresentare, di sovvertire il nostro ruolo. È proprio allora che mi alzo, il mio vicino di posto mi incita a farlo. Mi ritrovo una voce narrante nelle orecchie che mi sussurra gentilmente, indirizzando prima i miei movimenti e solo dopo le mie parole. Le cuffie da cui veniva emanata quella dolcissima voce, che poi era la voce di Yup, erano terribilmente isolanti e accentuavano il mio senso di esclusione dal mondo reale.
Mi trovo a seguire nervosamente una linea bianca che culmina in un palchetto rialzato. Inizialmente non capisco, sbaglio posizione, mimo le parole senza riuscire a focalizzarmi sui significati troppo a lungo. I suoni trapassano i miei timpani ed escono sotto un’altra forma dalla mia bocca. Avviene il passaggio a qualcosa di altro, presupposto di qualsiasi cambiamento.
Improvvisamente non c’è più niente intorno a me. Si spengono tutte le luci tranne una, è un occhio di bue puntato violentemente sul mio viso, ed è forse l’unico momento di oscurità totale dello spettacolo. Posso ancora muovere gli occhi ma sembra non avere importanza, sono immersa in quello che José Saramago avrebbe chiamato un mare di latte, con l’unica differenza che è tutto nero.
Rovescio i miei occhi e mi separo dal visibile, sono cieca e allo stesso tempo osservo gli spettatori scomparire. Penso che non esistono se non posso vederli, provo a guardare oltre ma sembra non esserci nessuno.
Non ci sono neanche io, sono qualcun altro. Sono una stella cometa, accolgo dentro me l’incalcolabile caos del mondo che implode.
Martina Macchia
immagini (all): Rimini Protokoll, La Conferenza degli Assenti, Romaeuropa Festival 2021, foto: Sebastian Hoppe
I testi e i video che raccontano ogni spettacolo sono il frutto del rapporto attivo che esso stabilisce con gli spettatori, alla ricerca dell’identità dello “spettatore emancipato”. Gli studenti dell’Accademia che hanno ideato il progetto, hanno tessuto una relazione con alcuni spettatori scelti presenti agli eventi, utilizzando la posta cartacea e elettronica. Successivamente hanno creato una traduzione dello spettacolo che prende forma dalle parole e dalle immagini suggerite dagli stessi spettatori.
Chi è lo “spettatore emancipato”?
Secondo Jacques Rancière, sei tu, siete voi, siamo noi, che con “le storie e le performance, possiamo cambiare qualcosa nel mondo nel quale viviamo.
Materiali testuali e video di questo articolo sono stati realizzati in occasione della Conferenza degli Assenti dei Rimini Protokol durante le prove generali il 2 novembre 2021 al Mattatoio di Roma ,nell’ambito del Romaeuropa Festival e come parte di AUDIENCE ON STAGE, quarta edizione di BACKSTAGE / ONSTAGE progetto editoriale multimediale realizzato con una partnership tra Accademia di Belle Arti di Roma, Romaeuropa Festival, e Arshake. Per l’edizione 2021, BACKSTAGE / ONSTAGE ha spostato lo sguardo sugli spettatori del Romaeuropa Festival, sul loro comportamento e sul loro modo di rapportarsi agli spettacoli, sulla loro attenzione e su ciò che in loro si produce. L’indagine si è svolta su un piano trasversale che ha attraversato i diversi generi di spettacoli del festival, dalla danza al teatro di prosa, alla musica. Ha scrutato gli ingressi, le hall e i corridoi dei teatri, le platee, i palchi, i cellulari, gli schermi degli eventi online, alla ricerca dello sguardo del cosiddetto spettatore emancipato, ovvero colui o colei che trova nel teatro un nuovo tipo di contatto e di vicinanza con gli altri, ma anche una nuova connessione con la propria esistenza attiva.
Backstage / Onstage: progetto nato da una partnership tra Accademia di Belle Arti di Roma, Romaeuropa Festival e Arshake| Crediti 2021: Video: Walter Maiorino, Eleonora Mattozzi, Alessia Mutti, Francesca Paganelli, Eleonora Scarponi. Testi: Chiara Amici, Domiziana Febbi, Alessandra Gabriele, Martina Macchia, Alessia Mutti.