Stando a quanto ho letto sul profilo delle artiste, Ylia + Eva Geist, mi aspetto che Umm, uno spettacolo di musica “improvvisata” dal vivo, trovi le sue basi nelle loro esperienze come DJ e nel loro interesse per la musica elettronica. Non immaginavo un pubblico così variegato e di tutte le età, compresi i bambini.
Ylia e Eva si trovano su due tavoli separati, rivolti uno verso l’altro e verso il pubblico, coperti da equalizzatori, cavi e strumenti per l’audio, le spie si illuminano delicatamente nella stanza buia vicino al lume di alcune candele. Eva cammina lentamente mentre diffonde il fumo dell’incenso. Un suono di onde marine inizia a diffondersi in tutta la stanza. La musica mantiene quel senso di calma, di distanza, evocativo di qualcosa di liquido e acquatico.
La stanza è colorata da delicate luci viola. Tra le due artiste il bagliore di un faro LED, che nella mia immaginazione diventa un faro marino. La luce rimbalza tra le due senza favorire né l’una né l’altra, e in un senso riflette visivamente l’equilibrio musicale dello spettacolo, con Eva che si muove sulla struttura e sui ritmi di Ylia.
Dopo la prima ventina di minuti la musica diventa più ritmica. Non so dire con certezza quando ma la combinazione fluida dei loro suoni ad un certo punto diventa ipnotica e rilassante. Eva occasionalmente e inaspettatamente si aiuta con strumenti più tradizionali, partendo con un tamburo oceanico che aggiunge un’imitazione materica al suono delle onde. Gli strumenti che seguono cambiano come cambia la natura della loro musica, e i suoni diventano più metallici, come quello di una campana a vento, di uno scacciapensieri e di una campana tibetana. Come invece mi aspettavo, uno dei suoi strumenti più potenti è la sua voce: l’artista ripete al microfono frasi fin quando anche quelle non diventano solo suoni, note, gorgoglii.
La maggior parte del pubblico ascolta attentamente, nonostante si fosse stati lasciati con il permesso di entrare ed uscire dalla stanza, mentre qualcuno sfrutta questa possibilità come se stesse solo curiosando. Se all’inizio ero rimasta sorpresa da questa libertà, mi sono resa conto poi che invece, al dato di fatto non è di nessun fastidio, in qualche modo migliora l’esperienza: c’è un che di familiare e caldo nel vedere che le persone possono comportarsi liberamente. In questo ambiente, pieno di ombre e echi, di mutamenti fluidi e graduali, sembra che gli spettatori seduti abbiano solo deciso di condividere lo stesso sogno per qualche ora.
Ylia è in grado di cambiare il ritmo e l’atmosfera in maniera da non perdere mai l’attenzione degli spettatori, e sembra che, senza usare parole o gesti, sia sempre in perfetto accordo con l’altra musicista, come se fosse in grado di capirla in anticipo.
Questo stato di trance sembra interrompersi quando si sente da destra il vagito di una bambina. Eva e Ylia sorridono, poi i rumori delle sperimentazioni vocali dei bambini aumentano, sono parte dei suoni che hanno registrato e campionato per lo spettacolo. Come ultimo strumento Eva tira fuori un flexatone, che produce suoni più giocosi e molleggiati. In poco tempo alla voce della bambina registrata si aggiunge quella di Eva, che insegna alla figlia le sue prime parole.
Quando la musica e lo spettacolo finiscono, viene rivelato che dietro alla produzione di questo spettacolo non ci sono solo Eva e Ylia ma anche le loro rispettive figlie. Umm è stata una culla musicale dove si impara e si sperimenta insieme con calma, conoscendosi, crescendo senza neanche farci caso.
Chiara Stella Landi, 11 Ottobre 2024
Ylia + Eva Geist, Umm, Digitalive.Romaeuropa Festival, Roma, 11.10.2024
immagini (cover1 ) EvaGeist – Live2 © 2017 (2-3) Eva Geist. © Davide Palmieri
L’articolo di Chiara Stella Landi è parte del progetto editoriale Intraspaces, sesta edizione di Backstage /Onstage, nato da una partnership tra Accademia di Belle Arti di Roma, Romaeuropa Festival, e Arshake per portare, dal 2018, un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma dietro le quinte del Romaeuropa Festival. Ogni anno ne è nato un progetto editoriale diverso per confluire nella pagina dedicata che cresce come unico grande archivio. L’edizione 2024, Intraspaces, si avventura negli spazi intrastiziali, ovvero tutti quei luoghi di connessione che mettono in relazione tecnologie, artisti, spazio, spettatori, a volte estendendosi anche al territorio, dove le diverse istituzioni che questo evento riesce a coinvolgere sono collocate. Hanno partecipato a questa edizione: Giovanni Bernocco, Daniele Bucceri, Stella Landi, Lidia De Nuzzo, Francesca Pascarelli, Anton Tkalenko. Visita qui la homepage del progetto e l’archivio delle edizioni passate.