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Cai Weidong, Invasion of Light, fotografia digitale su carta fotografica, 2010. Premio Terna 03 (categoria Connectivity)
Cai Weidong è nato nel 1978 da una famiglia di tradizione militare a Tianshui (Cina). Dopo la fine della scuola secondaria è entrato nell’esercito che ha servito per quattro anni con il grado di sergente. Ha iniziato ad interessarsi all’arte e alla fotografia e, dopo essersi ritirato dall’esercito, ha studiato presso la Film Academy di Pechino dove si è diplomato nel 2003. La sua ricerca ha privilegiato la fotografia come strumento di espressione creativa. L’opera di Weidong segue due tipi di operatività, staged e sviluppo in camera oscura. Le sue serie di foto in bianco e nero, come Landscapes and Substances o Mirrors, prodotte dal 2000 al 2005, vedono, attraverso la manipolazione digitale, l’alternanza di modernità con elementi tradizionali cinesi. La fotografia staged, invece, assurta a tecnica privilegiata nel corpo di produzioni più recenti, cattura scene costruite in studio come indagine su questioni legate alla produzione delle immagini, sulla loro trasmissione, e sul loro mutare di significato quando in relazione all’altrettanto mutevole contesto storico.
Cai Weidong ha esposto il suo lavoro prevalentemente in territorio cinese. È invitato al Guangzhou International Photo Biennale del Guangdong Museum of Art e al Contemporary Art Center di Beijing (2005) e al Fifth Annual Pingyao International Photography Festival di Pingyao (2006). Tra il 2006 e il 2008 le sue opere sono presenti in mostra al New Generation Chinese Photography di Hong Kong e alla Eastlink Gallery di Shanghai. La sua personale fotografica debutta nel 2010 al Taikang Space di Beijing. Nel 2010, oltre al Premio Terna 03 ottiene il riconoscimento per Outstanding Photographer Creation nell’ambito del Pingyao International Photography Festival (Cina).
Nel 2011 ha collaborato con Cittadellarte Fondazione Pistoletto, invitato, con altri dodici residenti, a vivere per una settimana nel centro storico della città di Sanremo (Pigna), ospitati da La Pigna Mon Amour, un’associazione culturale di volontari che opera nel quartiere. Nell’ambito dei progetti realizzati dagli artisti in collaborazione con i residenti locali, Cai Weidong ha realizzato Cerimonia del tè, performance che nasce dal suo senso di solitudine, in quanto unico cinese in residenza, e che si apre ad un gesto che accoglie l’incontro tra tradizioni e culture diverse, metaforicamente rappresentato dalla mescolanza dell’acqua di Biella con le foglie di tè cinesi.
È con la fotografia staged che Weidong vince nel 2010 il primo premio Terna 03 nella categoria Connectivity, con l’opera Invasion of Light. L’immagine cattura il momento di una scena ricreata in studio quando un poliziotto dotato di macchina fotografica irrompe all’interno di una bar karaoke cinese (KTV), dove alcune ragazze sorprese in déshabillé si nascondono allo scatto. Il riferimento culturale è da ricercarsi nella campagna anti-pornografia attivata in Cina. La messa in scena meta-fotografica evidenzia come l’esercizio del potere si espleti sul piano della visione umana, contemporaneamente negando uno dei diritti umani fondamentali: quello della parola. L’intervista si è svolta via e-mail nel luglio 2014.
Quale è il ruolo dell’artista nel sistema attuale dell’arte e della società?
Il ruolo dell’artista è quello di andare a cercare e di stimolare negli altri interrogativi sulle problematiche esistenti nell’arte contemporanea così come nel sistema sociale, per poi cercare di creare un nuovo rapporto.
Premio Terna pubblicò, in una delle sue prime edizioni, una ricerca previsionale dello stato dell’arte dal 2010 al 2015. I risultati hanno aperto una finestra su quello che è agli effetti il panorama attuale. Tra questi, anche il fatto che la crisi avrebbe portato ad un superamento dell’assuefazione rispetto alle regole dominanti, oltre ad un maggiore impegno sociale dell’arte. È quello che sta accadendo davvero?
È proprio così. Stanno nascendo delle nuove regole e forme nel mondo artistico. Alcuni artisti stanno superando il sistema attuale dell’arte e le regole del mercato si stanno sbarazzando del controllo da parte di un sistema capitalistico che appartiene ormai al passato.
Cosa ha significato per la tua esperienza e per la tua ricerca la partecipazione al «Premio Terna»? Quali opportunità concrete, anche di mercato, ha generato?
Sono molto onorato di aver vinto il Premio. Si è trattato per me di una buona opportunità di affermazione. Il numero di persone che conoscono e che collezionano le mie opere è certamente aumentato.
Cosa dovrebbe avere (che ancora non ha) l’Italia a sostegno della creatività per rendere il nostro paese sempre più competitivo a livello internazionale? E quale paese, su scala globale, ritieni sia il migliore da questo punto di vista?
Ho vissuto in Italia per quattro mesi e questo paese mi piace molto. Nonostante uno sviluppo economico piuttosto lento, vivere qui è bello. Dal mio punto di vista lo sviluppo economico non dovrebbe essere un indice importante; meglio sarebbe raggiungere uno sviluppo equilibrato della società. In realtà il popolo non ha bisogno di tanta ricchezza materiale; forse ha piu bisogno di avere uno maggiore spirito di ottimismo.
In quale direzione si è evoluta la tua ricerca più recente? Ci puoi anticipare progetti e prospettive future?
Recentemente realizzo principalmente dei progetti attivi in ambito sociale. Tra quelli già realizzati per Circo si è trattato di firmare, io e i miei amici, un contratto di gestione di un Circo che appartiene al livello sociale più basso della Cina. Preparavamo degli spettacoli che rispecchiano la vita e il divertimento delle persone della classe inferiore della società e poi lo portavamo al pubblico. Purtroppo questo progetto è stato bandito dalla polizia. Per Car Rally in Chang’An Road, abbiamo individuato otto macchine e più di venti persone che hanno partecipano alla gara dal punto estremo est fino al punto estremo ovest della via. Per Panteon ho trasformato uno spazio non-profit in un tempio a disposizione del culto, con la creazione di propri Dei. Attraverso questo movimento di creazione di Dei dismostriamo la mancanza di fede del popolo cinese!
Nel 2011 sei stato in residenza alla Fondazione Pistoletto a Biella, dove hai realizzato «Cerimonia del tè». Ci puoi raccontare di questa tua esperienza?
Ho trascorso quattro mesi felici presso la Fondazione Pistoletto a Biella. Durante quel periodo ho conosciuto diversi artisti provenienti da tutto il mondo e ho imparato tante cose. Ringrazio la Fondazione Pistoletto per aver fornito un ambiente confortevole e favorevole allo studio e allo scambio. Al fine di interagire di più con gli italiani del luogo, ho aperto una Teahouse presso la Fondazione dove invitavo le persone a prendere il tè e a fare due chiacchiere. Ho realizzato anche un bosco di bambù dove le piante sono cresciute sugli oggetti moderni da me raccolti. Il Teahouse era proprio nascosto in mezzo al bosco di bambù creando un innesto tra la cultura tradizionale cinese e la civiltà moderna occidentale.
C’è qualcosa della cultura italiana che, in particolare, ha influito sul lavoro successivo alla sua permanenza?
Sì, quest’influenza è stata un percorso impercettibile. La forma artistica aperta promossa dalla Fondazione Pistoletto ha contribuito molto all’ispirazione delle mie opere successive. Spero che ci siano ancora altre occasioni di visite in Italia.
Terna è un’azienda che si occupa di trasmettere energia al Paese. Il suo impegno con Premio Terna si focalizza sulla trasmissione di energia all’arte e alla cultura e nella creazione di una rete di sostegno e sviluppo del talento. Ritieni la formula del «Premio Terna» ancora attuale per la promozione dell’arte? Hai qualche suggerimento da dare per la prossima edizione?
Io credo che questo abbia un significato importante. Gli artisti sono un gruppo di persone che camminano lungo la frontiera della società. Promuovere lo sviluppo dell’arte vuol dire promuovere il progresso dell’intera società. Secondo me Terna dovrebbe prestare più attenzione agli artisti e progetti artistici emergenti.