Digital Life, il festival prodotto dalla Fondazione Romaeuropa dedicato all’arte visiva nel suo intreccio tra creatività e tecnologia, inaugura oggi la sua quarta edizione, Liquid Lanscapes, per coinvolgere a Roma le due istituzioni dedicate al contemporaneo, i Musei MACRO e MAXXI, per due mesi teatro di esperienze poli-sensoriali. Realizzato in partnership con Telecom Italia e co-realizzato con Le Fresnoy-Studio national des arts contemporains, quest’anno dedica il tema al paesaggio liquido, nelle sue molteplici declinazioni, naturali, sonore, artificiali, mentali.
Ventisette opere occupano le sale degli ampi spazi della Pelanda al MACRO – Testaccio. Si attraversa poi la città verso il quartiere Flaminio dove il MAXXI, ospita l’ultima creazione dell’artista friulano Daniele Puppi, Happy Moms, realizzata per “Digital Life” e in dialogo con gli spazi di Zaha Hadid.
Quanto segue è la presentazione di artisti e opere così come è proposta dal comunicato che accompagna la mostra. Torneremo a parlarne più nello specifico e a raccontarvi le voci di alcuni dei protagonisti del settore nella vivace programmazione di incontri che sta preparando la Fondazione nella sede di Roma dell’Opificio Telecom.
“The World You Know!”, sulla città e i suoi mutamenti, con l’installazione interattiva L’empire di Aurelien Vernhes e Lermusiaux, che gioca sull’impatto della presenza umana sui luoghi; Mutations of matter di Carlos Franklin e Roque Rivas, rivisitazione della città di New York in musica e video; Ground di Ryoichi Kurokawa, frammentazione e distorsione digitale di immagini di territori investiti dai conflitti bellici; Ligne Verte di Laurent Mareschal, ancora sul tema del conflitto, dove il muro che separa Israele dai territori palestinesi è distrutto dall’intervento della natura; La Terre Outragé, lungometraggio dell’israeliana Michale Boganim, in cui, a Chernobyl, la natura torna a impossessarsi dello spazio strappatole dall’uomo; Monade del francese Alexander Maubert, un nuovo modo di pensare la città, tra le piccole comunità dell’America Latina; RBSC.01 di Mattia Casalegno, un bizzarro congegno autosufficiente in bilico tra impastatrice e ghigliottina; In Nubius project room 169,23 m3 di Marco Maria Scifo, osservazione e studio degli habitat, umano e animale, restituita per mezzo di proiezioni e disegni. Insolite possibilità di ‘visione’ in Falling Forward di Robin Rimbaud, o di rappresentazione dello spazio in 3MORE60 di Pietro Babina; la distruzione di un quartiere di Shanghai, osservata in un silenzio surreale dalla camera di Zhenchen Liu nel video Undercostuction e le zone di cintura esplorate da Devis Venturelli in Suburban Raphsody; una nuova apocalisse contemporanea tra le torri di Du Zhenjun in The flood, the wind, destruction;
“The World You Own”, il paesaggio ridisegnato dalla tecnologia, presenta Site specific di Carlo Bernardini che suggerisce, attraverso l’utilizzo della fibra ottica, la presenza di spazi virtuali sovrapposti a spazi reali; Coagulate dell’artista rumeno Mihai Grecu, distorce la visione per mezzo dell’acqua; Unità minime di sensibilità di Roberto Pugliese, rielabora in digitale i suoni catturati nell’ambiente; Tenore di Fondo, Narciso e Butterfly Effect tre opere di Donato Piccolo, in cui l’artista esamina la possibilità di controllo dei fenomeni fisici per svelarne l’effetto emozionale; Planet A di Momoko Seto, rappresenta in maniera visionaria e inquietante l’erosione di un paesaggio, restituito attraverso una originale interpretazione dalle immagini ritoccate a pastello di Paul Thorel, e la nuova creazione del collettivo Quiet Ensemble.
Digital Life – Liquid Landscapes
10 ottobre – 1 dicembre Macro Testaccio e Opificio Telecom
10 ottobre – 10 novembre MAXXI
http://romaeuropa.net/it/digitalife4.html
Images
Carlo Bernardini, Vuoto sospeso, fibre ottiche a dimensioni ambientali, installazione site-specific, 2013, produzione Fondazione Romaeuropa
Donato Piccolo, Butterfly Effect, 2012