Donatella Lombardo presenta i lavori alla Galleria Testoni di Bologna nella sua prima personale. Il titolo della mostra prende in prestito il termine remediation dalla teoria omonima avanzata dagli studiosi Jay David Bolter e Richard Grusin, i quali affermano che il contenuto dei media digitali sono tutti gli altri media, a partire dalle forme più antiche di comunicazione analogica. Una sintesi terminologica alla quale si rifanno le opere che Donatella Lombardo ha appositamente realizzato per questa sua prima personale a Bologna, attraverso le quali interpreta e ci mostra con la sua originale ricerca artistica le strutture e le criticità dell’informazione attuale, indagando le tecnologie di comunicazione di massa, e nello specifico, la comunicazione via Internet e la conseguente evoluzione del linguaggio attuale parlato e scritto. Il suo intento è quello di mettere a nudo artisticamente i meccanismi che supportano e rendono fruibile la Rete, proponendo elaborazioni grafiche e narrative tratte dal flusso mediatico dell’informazione odierna. Ed è proprio dall’interno di questo flusso mediatico, a volte recondito e a volte abbandonato su vari supporti informatici, che Donatella Lombardo trae i frammenti dei testi che ci mostra imbrigliati su di una tela, come tracce di quell’oralità e di quella scrittura che per molto tempo hanno occupato spazi fisici diversi per esprimere il pensiero ed il vissuto popolare ed elitario, e che oggi sono costituiti da una mescolanza di forme eterogenee di comunicazione, dove parola, suono e immagine si fondono, coesistendo all’unisono come un’unica entità pronta a plasmare la nostra identità rimediata.
Le sue decostruzioni-ricostruzioni mediali sono spesso metaforicamente rappresentate come antichi “rammendi” eseguiti con ago e filo, a voler ricostruire e mantenere memoria del legame indissolubile del nostro presente al nostro passato e del fatto che ciò che siamo oggi è frutto delle informazioni che ci sono state lasciate da chi ci ha preceduto e ciò che sarà l’umanità domani dipende da quello che oggi comunichiamo di noi.
Infine, nel corpus di opere Partiture Mute, realizzato per questa mostra e dedicato alle donne musiche dimenticate, il ricamo ad ago e filo si associa ai fuselli del tombolo, antico strumento di ricamo a cui erano dedite le donne, in particolare quelle della bellissima Isola Siciliana, terra di origine di Donatella Lombardo.
Donatella Lombardo nasce ad Erice nel 1980. Si forma prima all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ottenendo il titolo accademico con una tesi dal titolo Geografie dell’immagine i percorsi del filo. Frequenta la Facoltà di Lettere e Beni Culturali di Bologna, conseguendo la laurea magistrale in Storia e Conservazione delle Opere d’Arte con una tesi dal titolo La percezione visiva del colore nei dipinti e gli effetti dei nuovi media nel restauro virtuale, premiata da Soroptimist (Ravenna) come miglior tesi nell’anno 2012. Partecipa a varie mostre, fra le più recenti collaborazioni si cita quella con il Museo Riso di Palermo, il Caos, Centro Arti Opificio Siri di Terni e il MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna per il quale svolge attività di co-curatela presentando il progetto Autoritratti I. Nuove Gen(d)erazioni (2013) e sperimentando la prima collaborazione con Uliana Zanetti, ideatrice dell’intero progetto Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell’arte italiana contemporanea (2013). Il percorso di ricerca ha come fondamento lo studio della percezione in relazione all’influenza delle nuove tecnologie comunicative e l’analisi della loro evoluzione (dalle origini della scrittura alle comunicazioni digitali). Waltter J. Ong, David Bolter, Richard Grusin e Marshal McLuhan sono alcuni degli autori che hanno maggiormente influenzato questo percorso. Ed è proprio l’ultimo studioso appena citato ad ispirare l’opera Il medium è il “messaggio”, vincitrice della prima edizione del Premio Prima Pagina Art Prize, il concorso promosso da il Resto del Carlino e Quotidiano.Net in collaborazione con la Banca Popolare Emilia Romagna, che ha avuto luogo presso Arte Fiera 2014 e a cura di Valerio Dehò. (dal comunicato stampa)
Donatella Lombardo. Digital Memory under deconstruction, Spazio Testoni Gallery, Bologna, 13.11 – 14.01.2016, opening 12 novembre, 2016
Immagini (cover 1) Decostruzioni Narrative, blog2, 2016, tecnica mista su lino, 135x100x4,5 cm (2) Frammentarie evoluzioni grafiche o The twitter middle ages, 2016. Tecnica mista, 100x100x4,5 (3) Laterale – E. C. Jacquet De La Guerre – Stralcio (4) Decostruzioni Narrative – blog1, 2016. Tecnica mista,131x105x4,5cm