Credo che gli archivi, così come il sito della Cy Twombly Foundation, siano entità viventi, in continua evoluzione. Siamo spesso portati a pensarli come entità statiche, posizionate in un determinato luogo e concepite per fini di pura consultazione e ricerca. Sono in realtà luoghi che raccontano storie e dunque attraversano continuamente spazi e tempi differenti. Lavorare ad un archivio significa andare alla ricerca di continue connessioni che spesso escono al di fuori dei luoghi a loro deputati per trovare infine nuove forme, come nel caso di Un/veiled.
Elenonora Di Erasmo
Eleonora Di Erasmo, managing director della Cy Twombly Foundation, racconta l’archivio del grande artista attraverso il suo sito, recentemente rinnovato e arricchito della nuova sezione In Perspective, naturale estensione di Un/veild, progetto visionario curato da Nicola Del Roscio (Fondazione Nicola del Roscio) e la stessa Eleonora Di Erasmo. Questa progetto ha letteralmente dato vita ai protagonisti legati ad una ricerca d’archivio portando al centro dei riflettori musicisti, poeti, scrittori, artisti visivi, coreografi, e registi che si sono ispirati a Cy Twombly invitati ad esprimersi in eventi live negli spazi della Fondazione Nicola del Roscio a Roma. In Perspective prosegue questo progetto sui canali online formulando un modo originale per portare il progetto nelle case e favorire la conoscenza dell’opera di Twombly offrendone angolazioni diverse, “filtri, nuovi punti di vista da cui osservare le opere”, come ci spiega Eleonora. La particolare struttura di questa sezione riserva alcune sorprese molto originali, come la messa in onda in esclusiva di alcuni eventi svolti nei bellissimi spazi della Fondazione Nicola del Roscio a Roma. Vi lasciamo quindi ‘in ascolto’ delle parole di Eleonora d’Erasmo e vi incoraggiamo a visitare il sito e a rimanere aggiornati sulle sue attività.
Elena Giulia Rossi: Come prima cosa ti chiederei di raccontarci come nasce In Perspective, la sezione speciale del sito della Fondazione che lascia traccia di quanti tra musicisti, poeti, scrittori, artisti visivi, coreografi e registi sono stati ispirati e influenzati dalla ricerca artistica di Cy Twombly nel loro processo creativo e nelle loro opere?
Eleonora Di Erasmo: L’idea di In Perspective è nata contemporaneamente al lavoro di rinnovo del sito della Cy Twombly Foundation, ma in particolare mentre eravamo occupati nell’organizzazione della seconda edizione di Un/veiled. Quest’ultimo progetto è nato in una prima fase come una ricerca d’archivio svolta nelle sedi italiane della Cy Twombly Foundation per volontà di Nicola Del Roscio. Abbiamo iniziato a raccogliere dapprima opere poetiche dedicate all’artista, per poi approfondire la ricerca nell’ambito della musica e della danza. Andando avanti con la ricerca, ci siamo resi conto che numerosi artisti di diverse generazioni e provenienti da differenti campi artistici avevano prodotto opere, ispirati e influenzati dalla ricerca artistica di Cy Twombly e abbiamo avuto conferma di quanto l’opera dell’artista fosse ancora attuale e percepita come viva nel presente.
Di qui è scaturita spontaneamente l’esigenza di condividere con il pubblico tale ricerca e di invitare alcuni degli artisti parte di questo archivio a presentare le proprie opere ispirate al lavoro di Twombly negli spazi della Fondazione Nicola Del Roscio a Roma.
In qualche modo gli occhi degli artisti coinvolti e le loro opere diventano dei filtri, nuovi punti di vista da cui osservare le opere dell’artista. Il nuovo sito della Fondazione desidera fare esattamente questo. Si sviluppa non soltanto come strumento scientifico attraverso le sezioni Biography, Chronology Artworks, Exhibitions e Bibliography che offrono informazioni dettagliate sulla vita, le opere e le pubblicazioni dedicate all’artista, ma insieme al web designer Wolfram Wiedner abbiamo pensato di rendere il sito un’entità dinamica che evolve di volta in volta attraverso contenuti testuali e multimediali che possano offrire al visitatore una prospettiva inusitata sull’opera di Cy Twombly e possano trasmettere un messaggio di contemporaneità, legato non solo alla ricerca dell’artista, ma anche al lavoro che svolge la Fondazione attraverso le sue numerose attività, mostre, pubblicazioni e sostegno a studiosi e ricercatori, solo per citarne alcune. La sezione In Perspective è nata dunque come naturale estensione di un progetto su cui la Fondazione sta lavorando ormai da quasi quattro anni, un contenitore nel quale approfondire la conoscenza dell’opera dell’artista attraverso gli occhi di artisti e studiosi contemporanei, nel quale creare connessioni attraverso il coinvolgimento di giornalisti, storici dell’arte e critici, uno spazio virtuale in cui parole, immagini e suoni si fanno narratori di storie che parlano dell’artista in modi sempre differenti.
Puoi spendere qualche parola sull’importanza che per Twombly ha avuto la ricerca multidisciplinare?
Negli studi dedicati a Cy Twombly si parla il più delle volte del suo amore per la poesia classica e moderna, per la storia classica, per la mitologia. Si tende in qualche modo a concentrare l’attenzione sul suo interesse per il passato che è fondamentale nella sua opera, ma che credo non sia l’unico aspetto che vada a caratterizzarla.
Cy Twombly è stato anche un uomo del suo tempo, un tempo storico fatto di grandi cambiamenti sociali ed economici, di eventi drammatici, così come di grandi conquiste per l’uomo che l’artista ha decodificato attraverso la conoscenza della storia e della cultura del passato e trasfigurato nelle sue opere mediante il suo peculiare linguaggio astratto. Nel 1951 frequenta i semestri estivo ed invernale presso il Black Mountain College in North Carolina e viene a contatto con artisti provenienti da diversi campi, come il musicista John Cage e il coreografo Merce Cunningham. In seguito conoscerà anche un altro compositore fondamentale nel panorama della Post-Avanguardia come Morton Feldman. Non ebbe collaborazioni con musicisti o coreografi, ma il contatto con alcuni di essi e in particolare la conoscenza di opere musicali del suo tempo ha lasciato delle tracce in alcuni dei suoi lavori.
Come scrive Nicola Del Roscio nell’introduzione al volume 5 di Cy Twombly. Drawings. Cat. Rais. Vol. 5, 1970-1971, nel 1953 l’artista rimane impressionato dal concerto Le Voile d’Orphée del compositore Pierre Henry, ascoltato alla radio, che si apre con la registrazione del suono manipolato di un pezzo di stoffa lacerato, a simboleggiare la drammatica morte di Orfeo, ridotto in pezzi dalle Baccanti.
Quel suono iniziale che sembra espandersi all’infinito sarà più tardi di ispirazione per Twombly nella realizzazione dei suoi dipinti Treatise on The Veil (1968) e Treatise on the Veil [Second Version], 1970. L’artista restituisce visivamente l’immagine di continuità di quel suono sospeso nello spazio attraverso una serie di linee continue, porzioni di linee interrotte e iscrizioni numeriche, “a timeline without time”, citando le parole dell’artista, che sembrano richiamare alla mente le partiture delle avanguardie musicali del dopoguerra. Credo quindi che in questa ottica nelle opere di Twombly il passato possa considerarsi anch’esso un filtro attraverso cui spiegare il presente. In esso vanno a mescolarsi suggestioni scaturite, non solo dalla lettura di testi classici e moderni, ma anche dal fermento culturale contemporaneo all’artista.
A luglio si è chiusa la mostra Devendra Banhart. Total Pink Cosmos in Square White Cloud (May 25th – July 5th, 2024), inserita all’interno della seconda edizione di Un/veiled. Inside the creative process (after Cy Twombly). Puoi raccontare come nasce questo progetto e come si lega alla sezione di In Perspective?
Il progetto Un/veiled si è sviluppato in due edizioni. Nella prima edizione Un/veiled. Cy Twombly, Music, Inspirations (2022) ci siamo soffermati sul concetto di ispirazione e ci siamo focalizzati sul campo della musica, invitando due musicisti Eraldo Bernocchi e Isabella Summers e omaggiando due figure fondamentali nel campo della musica, Pierre Henry, a cui appunto Cy Twombly si è a sua volta ispirato per la serie di dipinti Treatise on the Veil, e Harold Budd. Nella seconda edizione Un/veiled. Inside the creative process (after Cy Twombly) (2024) abbiamo voluto fare un passo avanti e approfondire il modo in cui gli artisti, poeti e ricercatori invitati sono stati influenzati dall’opera di Twombly nel proprio processo creativo. Di qui la scelta di spaziare dal campo della musica, a quello della danza e della poesia, partendo da un pezzo di Morton Feldman, Triadic Memories (1981) che è diventato filo conduttore della seconda edizione.
La mostra Devendra Banhart. Total Pink Cosmos in Square White Cloud ha accompagnato il programma degli eventi per la sua intera durata. L’artista ha in varie occasioni dichiarato di essere stato fortemente influenzato dall’opera di Cy Twombly lungo la sua carriera. Per questa ragione abbiamo pensato di ripercorrere in mostra varie fasi e aspetti della ricerca artistica di Banhart nelle quali il visitatore potesse intuire le connessioni sottese con l’opera di Cy Twombly, dai segni e le linee dei disegni a matita ed inchiostro Haru (2014) che sembrano richiamare le prime sperimentazioni su carta di Twombly degli anni ‘50, al ripetersi quasi ossessivo di uno stesso soggetto negli Sphinx Interiors (2014) che sembrano rimandare ad alcune opere dell’artista le quali, realizzate in serie, si distinguono tra loro solo per dettagli quasi impercettibili.
Alcuni degli episodi di In Perspective, come quelli appena pubblicati dedicati a Devendra Banhart e alla pianista jazz Myra Melford, sono stati quindi pensati come spazi di approfondimento sui lavori degli artisti coinvolti nelle due edizioni di Un/veiled e sulle ragioni che li legano in differenti modi all’opera di Cy Twombly attraverso la pubblicazione di interviste accompagnate dalle immagini e dai video delle performance che hanno avuto luogo presso la Fondazione Nicola Del Roscio.
Su questa sezione del sito sono periodicamente disponibili le repliche delle performance che si sono svolte alla Fondazione Nicola Del Roscio nell’ambito di Un/veiled. I video sono disponibili per un certo periodo. Puoi raccontare come nasce questa scelta di rendere i video disponibili per un certo periodo?
I video delle performance degli artisti che hanno preso parte ad Un/veiled sono disponibili per 48 ore. Vorrei che il visitatore, leggendo le interviste, potesse avere un’esperienza visiva e uditiva di quanto sta leggendo attraverso l’ausilio dei video. Una volta rimossi, i video vengono sostituiti dai relativi teaser che in qualche modo continuano ad assolvere alla stessa funzione, aggiungendo dei dettagli utili a spiegare quanto riportato nelle interviste.
Si tratta quindi di esperienze visive, ma non solo. Un esempio è il recente episodio dedicato a Myra Melford. Per questa occasione la Melford è stata intervistata da una musicologa Delia Casadei. Durante l’intervista la musicista e compositrice ha suonato alcuni brevissimi esempi musicali al pianoforte per andare a spiegare i differenti modi in cui alcune delle più note opere di Twombly rivivono nelle sue composizioni attraverso il suono del pianoforte e il gesto che lo accompagna. Mi sono trovata immediatamente d’accordo con l’idea di Delia Casadei di includere gli esempi musicali all’interno dell’intervista. Rappresentano infatti un altro modo di fare esperienza di un’opera e di comprendere la relazione tra la ricerca di Twombly e quella dell’artista intervistato mediante l’utilizzo di una differente capacità sensoriale.
Puoi anticipare qualcuno dei prossimi appuntamenti sul sito?
Certamente. In occasione del quarto episodio che verrà lanciato il 16 ottobre includeremo il breve film-documentario Un/veiled. Inside the creative process (after Cy Twombly), diretto da Andrea Bettinetti e realizzato da Good Day Films durante il corso della seconda edizione, che ripercorrerà la genesi del progetto Un/veiled e lo sviluppo delle due edizioni attraverso immagini inedite dal back-stage e interviste agli artisti coinvolti. Dal mese di novembre continueremo i nostri approfondimenti sugli eventi che hanno animato la seconda edizione. Dedicheremo spazio alla coreografa Michèle Murray e alla sua opera Wilder Shores (2020) riproposta alla Fondazione Nicola Del Roscio dalla sua compagnia PLAY e nei mesi successivi riproporremo la conversazione tra il poeta Dean Rader e il ricercatore Carlos Peris, autori di due libri dedicati all’opera di Cy Twombly, e il concerto di Eraldo Bernocchi e Rita Marcotulli che, a chiusura della seconda edizione, si sono esibiti reinterpretando due pezzi che il musicista Harold Budd ha dedicato a Cy Twombly, Mars and the Artist (after Cy Twombly) (2011) e Veil of Orpheus (Cy Twombly’s) (2012).
Mi sembra che per ogni mostra ci sia un progetto ben preciso di documentazione che include interviste con gli artisti, come quella a Devendra Banhart pubblicata nel catalogo e rilanciata nella sezione in Perspective, così come documenti che appartengono alla vita creativa di Twombly. Puoi raccontare qualcosa rispetto alla geografia del sito e a come avete pensato all’architettura della navigazione dei documenti?
Come ti spiegavo in precedenza il sito è stato pensato come un’entità dinamica che vive nel presente attraverso la sezione dedicata alle News e la sezione In Perspective con i suoi contenuti in continua evoluzione. Abbiamo cercato inoltre di creare delle connessioni tra alcune sezioni per permettere al visitatore di muoversi facilmente e in modo intuitivo all’interno del sito e approfondire gli aspetti relativi all’artista che più lo interessano. Ad esempio all’interno della sezione Chronology, cliccando sulle immagini delle opere, si viene rimandati all’opera in questione nella sezione Artworks che raccoglie le informazioni relative ad una selezione di lavori dell’artista e i corrispondenti dati di pubblicazione nei Cataloghi Ragionati. Un lavoro importante che stiamo attualmente completando è quello sulla sezione Bibliography che conterrà descrizioni per ogni singola pubblicazione redatti dalla ricercatrice e storica dell’arte Jamie Danis. Sarà uno strumento importante per studenti e ricercatori, in quanto le descrizioni non offrono soltanto una panoramica esauriente sui contenuti trattati in ciascuna pubblicazione, ma a conclusione vanno a suggerire altri titoli nei quali ritrovare dei collegamenti tematici.
L’inclusione di tali contenuti e la pubblicazione di documenti inediti, come lo statement che Cy Twombly nel 1952 presenta al fine di richiedere una borsa di studio al Virginia Museum of Fine Arts, parte del primo episodio di In Perspective, rappresentano un aspetto fondamentale del lavoro pensato per il sito che, al di là delle pubblicazioni dedicate all’artista, diventa un ulteriore strumento scientifico di supporto e di consultazione per studiosi e ricercatori. In questo caso, il breve film documentario Cy Twombly: A Journey to Morocco (regia: Andrea Bettinetti, Good Day Films, 2023), dedicato al viaggio che Cy Twombly intraprende in Marocco grazie a quest’ultima borsa di studio, rimarrà permanentemente sul sito, non solo in quanto strumento di conoscenza e approfondimento per gli studiosi, ma anche come dono per la collettività.
Cy Twombly Foundation | Un/veiled. Fondazione Nicola del Roscio
Prossimi eventi online nella sezione del sito della Cy Twombly Foundation: In Perspective
16 ottobre – quarto episodio dedicato al breve film documentario dedicato alle due edizioni di Un/veiled: Un/veiled. Inside the creative process (after Cy Twombly): diretto da Andrea Bettinetti e realizzato dalla Good Day Films, Cy Twombly Foundation e Fondazione Nicola Del Roscio. Il fim rimarrà permanentemente sul sito come il breve documentario sul viaggio di Cy Twombly in Marocco contenuto nel primo episodio.
Metà novembre – quinto episodio dedicato alla coreografia di Michèle Murray/PLAY, Wilder Shores (2020). Proiezione video performance presso la Fondazione Nicola Del Roscio per 48 ore e intervista alla coreografa
Metà dicembre – sesto episodio dedicato alla conversazione di Dean Rader e Carlos Peris sui loro libri dedicati a Cy Twombly: Dean Rader, Before the Borderless: Dialogues with the Art of Cy Twombly (2023)
Carlos Peris, From State of Mind to the Tangible. The Photographic Cosmos of Cy Twombly (2022)
Proiezione video conversazione presso la Fondazione Nicola Del Roscio che rimarrà permanentemente e intervista agli autori
Metà gennaio: settimo episodio dedicato al concerto di Eraldo Bernocchi e Rita Marcotulli. Proiezione video performance presso la Fondazione Nicola Del Roscio per 48 ore e intervista ai musicisti
In Perspective
images: (cover 1) Pierre Henry concert, «Un/veiled. Cy Twombly, Music, Inspirations», Fondazione Nicola Del Roscio, Rome. Courtesy Fondazione Nicola Del Roscio, ph. Valerio Polici (2-3) Courtesy Cy Twombly Foundation. Website by Wiedner Studio (4) Devendra Banhart in concert, «Un/veiled. Inside the creative process (after Cy Twombly)», Fondazione Nicola Del Roscio, Rome. Ph. Livio Sapio (5) Devendra Banhart. Total Pink Cosmos in Square White Cloud. Veduta Devendra Banhart, «Sphinx Interiors», 2014, Artworks: Courtesy the artist and Galleria Mazzoli. Ph. Tiziano Ercoli & Riccardo Giancola (6) Eraldo Bernocchi, «Un/veiled. Cy Twombly, Music, Inspirations», Fondazione Nicola Del Roscio, Rome. Courtesy Fondazione Nicola Del Roscio, ph. Valerio Polici (7) PLAY/Michèle Murray, «Wilder Shores, Un/veiled. Inside the creative process (after Cy Twombly)», Fondazione Nicola Del Roscio, Rome. Ph. Livio Sapio