Residenze Digitali ha aperto una finestra di sperimentazione per artisti che hanno esteso le loro esperienze di teatro, danza, cinema, animazione all’ambiente digitale. Mara Oscar Cassiani ha attraversato questa esperienza dal suo habitat, quello della rete che da anni indaga nel modo in cui si manifesta e prende forma in un folklore digitale che vive nella contaminazione incrociata tra fisico e virtuale.
Il suo progetto prosegue La Fauna presentato inizialmente a Berlino (Vorspiele di Transmediale) in forma di studio, e i successivi La Fauna 2k20 , Roses e La Fauna 2k21 I am dancing in a Room presentati a Digitalive di Romaeuropa Festival (2020, 2021) in un rituale con musica e danza che ha coinvolto i performer nello spazio fisico e trasmesso sul web in un flusso visivo accompagnato da paesaggi alieni acquatici, stickers fluttuanti, render. Per il nuovo capitolo realizzato per Residenze Digitali la performance è stata riassorbita interamente nello spazio digitale per aprirsi da lì a diverse località, culture e vite in tutto mondo e nello stesso momento.
Questo capitolo di La Fauna è radicato nella solitudine internettiana, al continuo scroll down o surf dei social tra un utente e l’altro di fronte al proprio schermo», come lo descrive Mara Oscar Cassiani nell’intervista rilasciata per Pickwick prima che l’evento andasse in streaming.
In sintonia con le modalità di fruizione che guidano i social network come Tik Tok dove facendo scroll down è possibile entrare in tante rooms, il pubblico si è potuto affacciare nelle «stanze» di una serie di artisti che hanno aperto una finestra nelle loro vite in tempo reale.
Il 28 novembre 2021 alle ore 18.00 ci troviamo tutti online, pronti ad entrare nella performance live che sarebbe durata circa un’ora. Abbiamo scorso una pagina Tumblr e i suoi post prima di arrivare alla performance live, gesto preparatorio rituale per entrare nel mood emotivo di questo linguaggio visivo verticale.
Una prima stanza si è aperta su Taipei. L’una di notte. La webcam riprende Tseng Chih Wei mentre cammina con un’amica nella red zone e raccontano di questo quartiere molto particolare per i tanti clubbing e la vita libera e queer che lo caratterizzano e lo rendono importante per Taiwan.
Sempre a Taipei, nella stessa ora, Huang Ding Yun si rivolge a noi mentre prepara un hot pot gazpacho e ci parla del concetto di cura nella lingua cinese ma connesso in modo esteso alla nostra realtà.
Si passa a New York dove è ancora domenica mattina. Eugene Poogene, dopo una serata, si racconta mentre si veste prima di uscire per un appuntamento.
Segue Eric Tsai, sempre nella notte di Taipei, in un internet party, ci parla dell’importanza della forma fisica del suono nella comunicazione tra corpi, di come la sua componente fisica vada oltre i confini a noi noti.
Arriviamo in Italia, Diana Anselmo si collega alle sei del pomeriggio per comunicare con altre gestualità, scrittura e linguaggio dei segni, nel chiasso dei segnali sonori il suo messaggio, mescolato alle gestualità di rete di Eric e MOC, ci mostra un nuovo orizzonte della comunicazione.
Alle sette di sera Roland Gunst a Johannesburg suona il piano. Assistiamo a tutto questo in tempo reale.
La distanza geografica, ma anche culturale, si ritrova assieme in una simultaneità temporale che diventa anche vicinanza e lo fa attraverso il rito misurato nella regia di una artista wi-fi, come Mara Oscar Cassiani definisce la sua poetica.
Elevati al di sopra di ogni limite di confine geografico, culturale (tradizionale) anche i performer hanno trovato un contatto tra loro dalle loro finestre, o almeno così ci è sembrato essere dalla coreografia che la Cassiani ha streammato con grande consapevolezza nell’alternare e accostare una finestra all’altra di fronte ai nostri occhi di pubblico o di voyeurs.
L’aspetto voyeuristico è lo stesso di chi, in particolare negli anni dal 2005 -2007, quando YouTube nasceva e iniziava a diffondersi, navigando la rete curiosava negli sfondi di video amatoriali girati nelle proprie case, spesso nella propria stanza, ma anche nel bagno. Lo ha ricordato Valentina Tanni (storica dell’arte e autrice del saggio Memestetica) in una conversazione assieme a all’artista, Kamilia Kard (docente e artista) e Stefano Brilli (docente presso Urbino che ha anticipato la performance, talk che li vedeva in pigiama nelle proprie stanze e mandata in onda nelle ore serali due giorni prima della performance online ( sui canali facebook del Teatro della Tosse), da stanza a stanza, e ha tirato gli utenti in ascolto dentro uno spazio comune, quello delle loro camere.
Con un rituale che attinge ad una conoscenza metabolizzata del folklore digitale Mara Oscar Cassiani ha aperto la sua stanza alla nostra e da qui ci ha trasportato in posti lontani, da stanza a stanza, da intimità ad intimità, da cultura a cultura. In una simultaneità di eventi ci ha posto sulla soglia di più spazi, dimensioni e umori colti nel loro essere.
Mara Oscar Cassiani, «I Am Dancing in a Room_La Fauna 2k21», Residenze Digitali, 28.11.2021
Progetto di e con Mara Oscar Cassiani, Diana Anselmo, Eric Tsai, Eugene Poogene, Huang Ding Yun, Tseng Chih Wei, Roland Gunst | brano d’apertura Santo, Arturo Camerlengo | con il supporto di mpa Marche Spettacolo, Fusolab 2.0, Super Bubble, Romaeuropa Festival
immagini (tutte): Mara Oscar Cassiani, «I Am Dancing in a Room_La Fauna 2k21», Residenze Digitali, 28.11.2021, fermo immagine da performance streaming
Questa è una di sette restituzioni dei lavori presentati per Residenze Digitali realizzata nell’ambito di una Media Partnership tra Arshake e Residenze Digitali. I testi sono pillole di memoria delle sperimentazioni live, contaminazione tra performing arts e ambiente digitale ‘andate in scena’ per il pubblico online dal 22 al 28 novembre, 2021.
Residenze Digitali è un progetto promosso dal Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), in partenariato con l’Associazione Marchigiana Attività Teatrali AMAT, la Cooperativa Anghiari Dance Hub, ATCL – Circuito Multidisciplinare del Lazio per Spazio Rossellini, il Centro di Residenza dell’ Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, La Corte Ospitale di Rubiera), la Fondazione Luzzati Teatro della Tosse di Genova e ZONA K di Milano. Tutor di progetto – le studiose Laura Gemini, Anna Maria Monteverdi e Federica Patti.
Articoli precedentemente pubblicati:
Intervista a Luca Ricci, Arshake 19.11.2021
Dealing with Absence. Coreografia digitale di Margherita Landi e Agnese Lanza, Arshake 25.11.2021
Chiara Taviani, Whatever Happens in a Screen Stays in a Screen, Arshake 02.12.2021
Fuse* | Sal Rite, Arshake 11.12.2021
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