Esiste un museo online interamente dedicato a progetti, per diversi motivi, mai portati a termine da diversi artisti, italiani e internazionali. Si tratta di un archivio online di progetti in formato digitale, uno spazio dedicato a mostre temporanee e una sezione dedicata ad approfondimenti ed interventi critici.
Il museo nasce da un’idea di Elisabetta Modena e da Marco Scotti che gestiscono l’archivio, pianificano mostre temporanee e coordinano l’attività editoriale e il dibattito che ruota attorno alle opere attraverso il contributo di professionisti (ricercatori, project managers e curatori) e dalla collaborazione e generosità degli artisti che hanno aperto la porta dei loro archivi e dato accesso ad idee ed opere rimaste in fase di progettazione.
Nell’autunno 2015 il MoRE Museum ha presentato le sue ultime acquisizioni, con le idee incompiute di Giulio Paolini, invitato da Cristina Casero, H.H Lim e Elio Marchegiani invitati da Marco Scotti, Bianco-Valente, Kensuke Koike e Enzo Umbaca presentati dal guest curator Gianni Romano, Sissi e Flavio Favelli invitati da Valentina Rossi.
Il progetto donato da Giulio Paolini, Quadro generale (2010-2012) era destinato ad essere collocato all’Escalier Sud dell’Aile Sully del Musée du Louvre di Parigi e prevedeva una struttura geometrica complessa dalla forte valenza concettuale: una riflessione intorno al luogo che avrebbe ospitato l’opera, ma anche sulla natura e la funzione della stessa istituzione museale.
L’artista malese H.H. Lim ha presentato invece Omaggio a Woytila (2005), un progetto di mostra per ringraziare il papa – restituito attraverso dei fotomontaggi – nato a seguito di un incidente automobilistico che l’artista ebbe nel 2005 e da cui uscì illeso.
Monolite in bilico (1979) di Elio Marchegiani, era un progetto pensato per la nuova città di Gibellina e avrebbe previsto un monolite di ardesia (o lava vulcanica), rappresentante la forza della natura, poggiato in bilico su un grande uovo di travertino, simbolo di rinascita.
Il duo artistico Bianco-Valente ha proposto un progetto senza titolo (1999-2001) che prevedeva un’interazione tra due computer, settati per rispondere agli input visivi, e il visitatore. Il nucleo concettuale del progetto è stato ripreso successivamente in due performance del 2011 e del 2014.
Contaniners (2012) di Kensuke Koike era pensato all’interno di una serie di lavori sul tema della rappresentazione e avrebbe previsto la sovrapposizione di cornici di grandi dimensioni, cercando una forma al di là del contenuto delle cornici stesse.
Del Piero (2007) di Enzo Umbaca è una performance pensata in occasione di una personale alla Galleria Soffiantino (TO). L’artista aveva invitato il calciatore ad “affrescare” con un pallone macchiato di grafite il muro della galleria, su cui avrebbe collocato un’opera di Pinturicchio, rifacendosi all’epiteto inventato da Agnelli.
Flavio Favelli ha donato due progetti: il primo, La porta di Milano (2009), era stato pensato per un concorso internazionale rivolto all’aeroporto di Malpensa come un’opera di dimensioni ambientali che restituisce molte caratteristiche dell’immaginario collettivo di Milano; Il secondo, Giallo-Dromo (2009), è stato pensato per un concorso indetto da Bartolomeo Pietromarchi e consisteva nella realizzazione, a grandezza naturale, della sagoma della vecchia centrale nucleare a Caorso, smantellata nel 2009.
Clockroom workshop, Frieze (2013) di Sissi è stato pensato per la fiera d’arte londinese Frieze, consisteva nella trasformazione del suo guardaroba in un workshop/atelier d’artista, all’interno del quale l’artista sarebbe potuta intervenire sui capi d’abbigliamento lasciati in custodia – con il consenso del visitatore – trasformandoli.
MoRe Museum. A Museum of Refused and Unrealized Art Projects
Immagini
(cover -1) Paolini, Quadro generale, 2012 (2) H.H.Lim, L’omaggio, 2005 (3) Flavio Favelli, La porta di Milano, 2009[nggallery id=86]