Lo studio Fuse* ha incontrato il pubblico di «Residenze Digitali» per una meditazione online di circa un’ora. Si tratta di Sál («Anima» in islandese), terzo capitolo che chiude una trilogia di live media performances. Il primo, Ljós («Luce», 2014), trae ispirazione dall’atto di «venire alla luce» usando la metafora del sogno e del risveglio. Dökk («Buio», 2017), racconta la vita dalla nascita alla morte attraverso un percorso composto da dieci momenti (stanze) che rappresentano il mutamento della percezione della realtà nel corso dell’esistenza. In Sál la ricerca si concentra sull’esperienza della percezione quando portata al limite.
Entriamo nello spettacolo live online.
Dallo schermo visualizziamo una sala dove Roberto Ferrari, la persona che guiderà la meditazione in tempo reale, si prepara a concentrarsi e a farci concentrare. Due persone seguono la meditazione nello spazio fisico, ci danno le spalle, estendono in questo modo lo spazio a noi, ci invitano ad esserne parte. Siamo dietro di loro, la stanza che visualizziamo nello schermo diventa il prolungamento del nostro.
Rilassarsi liberare la mente, trovare un posto comodo, disconnettersi da altri dispositivi
Percepire il corpo, lasciar scorrere il respiro, liberare la mente, trovare un luogo tranquillo
Alla ricerca di se stessi del proprio mondo interiore.., rovesciare il nostro corpo, esteso nello schermo per farlo ritrovare nel contatto con se stessi.. ritrovare il calore, il respiro..
Fare un pausa.. trovare un contatto on lo spazio respingendolo con le mani.
Questa è la premessa, l’entrata nel progetto dello studio fuse* e nel loro spazio virtuale, tentativo estremo di ri-connessione con la mente e con il proprio Io ponendo lo schermo non come limite ma come tramite. Alcune domande sono state poste all’ingresso di questa esperienza online attraverso un form da compilare:
se dovessi associare una parola al concetto di anima, quale sarebbe?
Se dovessi associare una parola al concetto di morte, quale sarebbe?
Fra quanti anni saresti disposta a morire?
A meditazione conclusa è stato chiesto di inviare attraverso la webcam un disegno, un segno, che potesse esprimere la sensazione dell’esperienza. Questo il tramite di contatto al di qua e al di là dello schermo.
Nel mezzo di questa meditazione, che solo le esperienze individuali possono esprimere, la mente ha lasciato il corpo che in questo frangente è stato alternativamente sdraiato, seduto, sdraiato e ancora seduto; gli è stato chiesto di cercare un contatto con le mani nello spazio, attivando altre capacità percettive altrimenti assopite dall’ipnosi dello schermo.
Una grafica sovrapposta allo schermo e il sonoro hanno reso visibile a chi ha seguito la performance live online la risposta delle onde celebrali alla meditazione dei partecipanti in presenza, rilevate attraverso tecnologie di EEG (elettroencefalografia).
Ora la residenza è finita ma il lavoro prosegue in un approccio che riconosce lo studio nell’interconnessione di ricerche e progetti. A residenza conclusa, ci racconta Martina, i dati derivati dalle risposte degli utenti alla meditazione entreranno a far parte di un archivio online, una piattaforma che si inserirà nelle future performance live nello spazio in modalità ancora in divenire, parte di una ricerca che cerca il senso «nell’interconnessione di esperienze», e che con Residenze Digitali è riuscita a trovarlo appieno. Lo schermo si è trasformato in un tessuto connettore, veicolo attraverso cui portare l’esperienza percettiva individuale al proprio limite per intrecciarla in quella collettiva attraverso lo scambio di dati, quelli sonori (parte di una ricerca di sound analysis che lo studio fuse* coltiva da tempo) e quelli prodotti dagli utenti online.
Questa è una di sette restituzioni dei lavori presentati per Residenze Digitali realizzata nell’ambito di una Media Partnership tra Arshake e Residenze Digitali. I testi sono pillole di memoria delle sperimentazioni live, contaminazione tra performing arts e ambiente digitale ‘andate in scena’ per il pubblico online dal 22 al 28 novembre, 2021.
Residenze Digitali è un progetto promosso dal Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), in partenariato con l’Associazione Marchigiana Attività Teatrali AMAT, la Cooperativa Anghiari Dance Hub, ATCL – Circuito Multidisciplinare del Lazio per Spazio Rossellini, il Centro di Residenza dell’ Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, La Corte Ospitale di Rubiera), la Fondazione Luzzati Teatro della Tosse di Genova e ZONA K di Milano. Tutor di progetto – le studiose Laura Gemini, Anna Maria Monteverdi e Federica Patti.
Articoli precedentemente pubblicati:
Intervista a Luca Ricci, Arshake 19.11.2021
Dealing with Absence. Coreografia digitale di Margherita Landi e Agnese Lanza, Arshake 25.11.2021
Chiara Taviani, Whatever Happens in a Screen Stays in a Screen, Arshake 02.12.2021