Sense Sound / Sound Sense è un progetto espositivo dedicato alle partiture musicali, ai dischi e al rapporto con la musica del movimento Fluxus, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Bonotto e la Fondazione Musica per Roma.
La mostra intende proporre un primo ragionamento sulle partiture e la notazione musicale in ambito Fluxus. La questione della notazione della nuova metodologia performativa e della nuova musica non riguarda certamente solo Fluxus, Zaj e tutte le sperimentazioni nate dalla lezione di Cage. Essa, infatti, inizia ben prima e si espande, con diverse diatribe, per gran parte del secolo scorso.
Fluxus tuttavia, riconosciuto col tempo come uno dei più influenti movimenti artistici del Novecento, anticipatore di intere correnti artistiche successive (dal concettuale alla performance alla video-art), ebbe la particolarità di dedicare un’enorme importanza alla produzione musicale, presentando tutte le proprie manifestazioni pubbliche come «concerti» – concerti che però demolivano sistematicamente ogni nozione accettata di forma e contenuto in musica, prendendo di mira le convenzioni d’ascolto e i valori culturali ormai obsoleti della musica classica, ma anche le pretese «scientifiche» e intellettualistiche delle più avanzate coeve esperienze classico-contemporanee europee.
Non a caso venne coniato il termine Intermedia per definire l’aggressione alle categorie separate dell’arte, le singolari fusioni tra poesia, arte concettuale e scultura e l’annullamento della distanza tra performance «musicale» e «teatrale» rappresentate da molti «Eventi» Fluxus.
Le partiture del movimento seguirono un approccio egualmente radicale, svincolandosi dalla necessità di “rappresentare” i suoni mediante simboli specializzati, e trascinando la notazione nei campi della grafica, della poesia e delle arti visive, fino a poter assumere uno status di opere d’arte autonome e concluse, perfettamente sovrapponibili alle ricerche artistiche puramente «visuali» dell’epoca.
Le notazioni grafiche, che rispondevano meglio alle esigenze della nuova musica e cercavano di ostacolare nei musicisti i condizionamenti dell’educazione musicale, e ancor più la configurazione di brevissimi enunciati scritti che assunsero molte partiture Fluxus, rispondevano inoltre all’esigenza primaria del movimento di avvicinare il più possibile Arte e Vita, de-professionalizzando e democratizzando l’esperienza artistica.
Le partiture di Drip Music di George Brecht («Fai gocciolare acqua in un recipiente»), la Disappearing Music for Face di Mieko Shiomi («Passa gradualmente dal sorriso al non sorriso»), i poetici suggerimenti di Yoko Ono («Ascolta il suono della Terra che ruota»), o le istruzioni di Ben Patterson sui vari modi di produrre suoni con pezzi di carta, una volta pubblicate in periodici a basso costo divennero così un invito rivolto al lettore a «eseguirle» lui stesso, e a scoprire che l’esperienza estetica non necessita di una preparazione specialistica, e che può scaturire da qualsiasi banale azione quotidiana.
Nel 1969, John Cage, in collaborazione con l’artista Fluxus Alison Knowles, pubblicò Notations, un poderoso compendio sulle innovazioni apportate dalla musica sperimentale internazionale alle funzioni e ai metodi della notazione (costituito da una grande collezione di partiture grafiche di 269 autori provenienti dalla Foundation for Contemporary Performance Art), che è stato individuato come il punto di partenza del progetto Sense Sound / Sound Sense.
La mostra avrà una forte componente interattiva tecnologica per cui di ogni partitura sarà possibile ascoltarne o vederne una esecuzione storica. Saranno inoltre esposte sculture sonore e concettuali, strumenti autocostruiti, poster e documenti originali, dischi e libri d’artista ad argomento musicale. L’intera mostra sarà allestita con i materiali provenienti dalla Collezione Luigi Bonotto. (dal comunicato stampa)
Sense Sound / Sound Sense, a cura di Patrizio Peterlini e Walter Rovere con la collaborazione di Giorgio Maffei, Auditorium Parco della Musica, Roma, 7.5 – 02.06.2016
immagini (cover 1 ) Emmett Williams – “Sense Sound /Sound Sense (1955)” , 1989 – Published by Francesco Conz, Verona. Silkscreen on cloth, 140 x 162 cm. (2) Claes Oldenburg – “Miniature Soft Drum (1967)”, 1969 – Published by Multiple Inc., N.Y. (3) John Cage – “Fontana mix: material for tape music”, 1958 – Published by Henmar Press Inc. New York. Cardboard folder, 29,5 x 22 cm., containing: 11 printed cardboard sheets, 21,5 x 29,5 cm. each; 10 printed transparent plastic sheets, 21,5 x 27 cm. each; 1 printed transparent plastic sheet, 17 x 28 cm.; 1 printed transparent plastic sheet, 7 x 29 cm. (4) George Brecht – “Water Yam”, First edition, 1963 – Curated for Fluxus Editions, New York Label designed by G. Maciunas. Cardboard box, 15.5 x 16.5 x 4.5 cm. containing: 68 event score cards, (40 white and 28 orange cards), various sizes (5) John Cage – “Concert for Piano and Orchestra. Solo for Piano”, 1960 – Edition Peters. Cardboard box containing 63 music scores, 27.9 x 43.1 x 1.5 cm