Ars Electronica è un festival che dal 1979 si interessa ad arte, tecnologia e società, ovvero da quando l’impatto della tecnologia sul codice genetico della società attuale non era neanche lontanamente immaginabile se non per quei pochi che per passione, professione o curiosità ne hanno seguito tutti i passaggi.
Il festival, che si è svolto quest’anno la prima settimana di settembre, è orami noto in tutto il mondo e riconosciuto sul piano istituzionale. Attorno all’evento ci sono molte realtà che funzionano da costola tanto del festival quanto del museo. Una di queste è Ars Electronica Futurelab, laboratorio artistico di ricerca e sviluppo che, attraverso una squadra interdisciplinare e con partner da tutto il mondo dal 2003 lavora sugli aspetti sociali degli sviluppi tecnologici. L’impatto di intelligenza artificiale, robotica, architettura dei media, le tecnologie interattive, le nuove forme di espressione estetica e l’intelligenza degli sciami, sono tra queste.
Come indagano su questi ambiti? Creando prototipi di tecnologie ed esperienze rivolte al futuro attraverso installazioni interattive, lavori immersivi, soluzioni tecniche, workshop, esperimenti e tanto altro.
Sono loro che realizzano e curano tutti gli aspetti tecnologici del museo permanente di Ars Electronica. Sono loro dietro alle incredibili tecnologie del Deep Space 8k, uno spazio digitale con risoluzione di 33 milioni di pixel e un sistema di tracciamento laser ad alte prestazioni che, tra gli spettacoli offerti durante il festival, ha ospitato quest’anno per la prima volta una sessione dedicata al Cultural Heritage.
Da laboratorio di supporto il Futurelab è diventato un centro di ricerca integrato ad Ars Electronica per diventarne una componente essenziale, per portare avanti il lavoro tecnico e per poter ottimizzare la formazione e l’esperienza della squadra in una direzione tutta indirizzata al sociale. Il loro metodo comporta tanto lo scambio e la collaborazione interna, quanto l’apertura all’esterno con un continuo confronto tra professionalità e formazioni diverse, tra individui e realtà istituzionali. Tra le modalità e gli approcci per riuscire a proiettarsi al futuro è «cercare le domande giuste», così spiega Anna Weiss durante una visita all’Open Futurelab nei giorni del festival (Linz, 04-08-2024); il suo profilo interdisciplinare la dice tutta: giovane artista e ricercatrice con una laurea in fisica alla Joan Kepler University.
Quest’anno, come collaborazione tra Futurelab e Toyota Coniq Alpha è nato Data Art & Science (DAS), con l’obiettivo di incorporare prospettive artistiche sui dati. Il progetto DAS collabora con l’Università di Shiga per rivitalizzare la prefettura di Shiga, situata a est di Kyoto e Osaka sull’isola principale del Giappone. Shiga confina con il lago Biwako, il più grande lago d’acqua dolce del Giappone, che copre un sesto della prefettura e fornisce acqua a Shiga, Kyoto e Osaka. Nota per le sue bellezze naturali, i siti storici e il patrimonio culturale, Shiga deve affrontare problemi come lo spopolamento, le case sfitte, l’invecchiamento della società, il rischio di inondazioni e le frane.
Parte di questo Progetto è Memories for Futures, “installazione multimediale multimodale progettata per promuovere l’attenzione e la discussione sul futuro della vita rurale”, in questo caso il villaggio di Azusakawachi. I dati mostrati nell’installazioni sono stati ricavati dalle persone del villaggio con un workshop di due giorni. I partecipanti hanno creato modelli 3D in tempo reale di oggetti e luoghi significativi. Le loro storie individuali sono state raccolte attraverso interviste.
Tra i vari progetti che abbiamo incontrato durante il festival nella zona open Futurelab, anche Pillar of Democracy, Parlament Österreich—Parlamentsdirektion (AT), Ars Electronica Futurelab (AT), installazione giocosa per accrescere partecipazione e consapevolezza, dove le ombre dei cittadini sono catturate ad Ars Electronica per ritrovarsi proiettate sulle pareti del Parlamento il giorno delle elezioni (29 settembre, 2024). The goal is to establish an emotional and personal connection to democracy, emphasize the significance of participation and promote democracy and voting on an emotional level. (Maria Pfeifer, Peter Freudling)
L’installazione si basa su Shadowgram, implementazione di uno strumento del Futurelab, dove le persone possono prendere posizione su otto temi legati alla democrazia utilizzando le loro sagome e registrando brevi video, che verranno poi visualizzati sulle colonne del Parlamento durante il giorno delle elezioni (29 settembre, 2024) e incoraggiati ad essere condivisi sui social media per stimolare il dibattito sulla democrazia e l’impegno civico.
Questi sono solo alcuni dei progetti del Futurelab, tutto l’anno è impegnato su vari fronti legati ad Ars Electronica e che ora sta lavorando anche ad una scansione ad alta risoluzione della Cattedrale di Santa Maria di Linz (Mariendom) per Deep Space 8K. La scansione creata dall’ufficio di ingegneria edile Nöbauer e da ii3D sarà presentata alla fine di settembre nell’ambito della Conferenza europea dei costruttori di cattedrali.”
Una interessante incursione in una realtà e una metodologia di lavoro da 25 anni costantemente proiettati al futuro, partendo da domande piuttosto che risposte e con attento sguardo al presente e alla società a cui le tecnologie e il loro impiego è diretto.
Art Electronica, Futurelab
immagini: Maki Mamekawa, Life Ink, ph Florian Voggeneder, Future Lab Nights, Ars Electronica 2024 (2) Futurelab Night Performances 2023: 11°22’4”142°35’5”, photo: Tom Mesic, Ars Electronica 2024 (3) Gaussian Splatting during the workshop, Photo: Kazuma Obara (4) Notre-Dame Immersive / Ars Electronica (AT), Iconem (FR), Histovery (FR), photo: Ars Electronica / Raphael Schaumburg-Lippe