La scorsa settimana si è conclusa la IX edizione di Ibrida Festival, evento che ogni anno porta a Forlì l’audiovisivo sperimentale, dove includere anche installazioni multimediali e altri tipi di produzioni ‘ibride’. Ogni anno il festival riconferma si arricchisce di novità, del programma e delle location coinvolte. Il quartier generale del festival quest’anno è tornato nella Fabrica delle Candele, che aveva ospitato la prima edizione. Si riconferma l’attenzione con cui i direttori del festival, Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, e la giuria selezionano le opere che ricevono, ogni anno più numerose, attraverso una open call.
Una serie di rassegne video, i workshop e gli incontri sono quest’anno dedicati al tema artificial reality. Non mancano le performance live che animano ogni serata del Festival, tra questi: i film di Gianfranco Brebbia sonorizzati live da Enrico Malatesta, Attila Faravelli e Nicola Ratti, progetto in collaborazione con la Cineteca di Milano. In visible light di Gianmarco Donaggio, tra cinema e arti dal vivo, il Cyclope, performance audio-visiva di Carlos Casas, l’esplosivo GO!YA!, progetto nato dall’incontro di N.A.I.P. e della batterista Julie Ant (Giulia Formica). La serata conclusiva Luca Maria Baldini e Igor Imhoff, hanno presentato Siderea, viaggio interattivo (prodotto da Vertov in collaborazione con il Trieste Science+Fiction Festival) che genera immagini da input video e sonori in tempo reale.
Il festival, è come sempre esteso a varie location della città di Forlì e a una varietà di attività collaterali, come il bellissimo workshop su video e intelligenza artificiale tenuto da Mateusz Mirowslaw Lis, ricercatore presso SoPhia, laboratorio di Intelligenza Artificiale applicata all’ audiovisivo, e la serie di incontri dove gli artisti sono stati invitati a parlare del loro lavoro a confrontarsi con questioni legate all’artificial reality, tema appunto di questa edizione.
La centralità del video anche quest’anno si è estesa all’installazione con il ciclo Posthuman Regeneration di SVCCY, di You Are the Ocean di Ozge Samanci, il lavoro in realtà virtuale, con The Eternal Diving di Lino Strangis e l’intervento dell’ Kika Nikolela con lavori della sua collezione NFT.
Il festival si è concluso con la consegna dei prestigiosi riconoscimenti assegnati da una giuria internazionale, composta da Kika Nicolela, Hernando Urrutia e Veronica D’Auria, ha decretato le opere vincitrici del Premio Internazionale Forlì Ibrida Festival Prize e del Premio per la Videoarte Italiana, che saranno acquisite dalla prestigiosa collezione internazionale del mecenate brasiliano Alfredo Hertzog.
Il Premio internazionale Forlì Ibrida Prize è stato riconosciuto a Metamorphose del giapponese Yoshihisa Kitamura, il Premio per la Videoarte Italiana al video Binary Blues di Francesca Fini, e il Premio Fabrica, che offre a un artista under 25 l’opportunità di partecipare a un programma di residenza artistica di sei mesi nel centro di ricerca sulla comunicazione del gruppo Benetton, a Treviso, è stato assegnato ad Alessandra Breviario per È incidente.
I tre giurati hanno assegnato anche altrettante menzioni speciali: Kika Nicolela a Cyclepaths di Anton Cla, Hernando Urrutia a Self-Portrait di Valentin Sismann e Veronica D’Auria a The view from the plane di Daniele Grosso.
Mentre il Festival ha chiuso i battenti e inizia già il lavoro per la prossima edizione, rimane la mostra su Francesca Fini che ha fatto da Prologo al progetto, inaugurata il 2 settembre e ora visitabile fino al 13 ottobre alla Fondazione Dino Zoli con la cura di Bruno di Marino.
Body (S)cul(p)ture, titolo della mostra, la dice lunga sulla natura intermediale della mostra e dell’artista che in ogni suo lavoro si muove in spazi interstiziali, di linguaggi, genere e generi, caos e controllo. Al centro il corpo e il suo interfacciarsi tra immagine e tecnologia. Lo spirito ibrido dell’artista e della mostra è anche la perfetta emanazione del festival e dei due direttori, impegnati ora nelle loro produzioni artistiche (che mettono sempre accuratamente da parte durante il festival per dare spazio agli invitati) e nell’edizione che verrà.
FRANCESCA FINI. BODY (S)CUL(P)TURE, a cura di Bruno di Marino, Fondazione Dino Zoli, Forlì, 02.09 – 13.10.2024
immagini: (cover 1) Francesca Fini, «Binary Blues», 2003, still from video, (2) Ibrida Festival, schermo centrale alla Fabrica delle Candele, foto: George Matei (3-4) Premiazione Ibrida Festival 2024, foto George Matei (5) Francesca-Fini, «Typo-3», performance-2016