Come tutti sappiamo lo scorso 27 aprile si è conclusa, a Savona, città candidata a Capitale italiana della cultura 2027, la seconda edizione di CONNEXXION, il Festival diffuso di Arte Contemporanea promosso dall’Associazione Culturale Arteam e interamente disegnato da Livia Savorelli che, per l’occasione, non solo ha curato un ampio e nutrito programma di eventi ma ha anche posto al centro dell’attenzione un luogo raffinato della riflessione umana (la libertà, più esattamente), difficile da dimenticare e anzi da rinnovare come idea rivoluzionaria, come scambio orizzontale, come spazio di sano pensiero divergente e nel contempo come orizzonte della memoria, come terreno di resistenza, come ancoraggio ideologico dove concetti quali identità, accoglienza, diversità o alterità trovano una sana collocazione geografica, illuminata tra l’altro dalla via lattea della cultura, della democrazia, della gentilezza. «Il titolo della seconda edizione di CONNEXXION», energicamente supportata dal Sindaco Marco Russo, dall’Assessore Nicoletta Negro e dall’Assessore alla Rigenerazione Urbana Ilaria Becco, «…per essere liberi. Tra identità e memoria, intende stimolare una riflessione ad ampio raggio sul concetto di libertà, in un mondo sempre più mosso da nazionalismi, derive autoritarie, guerre e sconvolgimenti a livello planetario e da un’accentuata spinta al radicalismo e all’estremismo», si legge nei materiali per la stampa.
Diviso in due capitoli ben precisi (ma comunicanti tra loro) e organizzato in vari spazi pubblici della città, …per essere liberi è stato un evento in cui i tessuti della storia (tra i vari capitoli del racconto sono ricordate anche alcune donne partigiane savonesi – Clelia Corradini, Ines Negri, Franca Lanzone, Paola Garelli e Luigia Comotto) si sono intrecciati alla sfera urbana con installazioni immersive e monumentali o con operazioni specific d’urgenza che tra il Monumento alla Resistenza di Agenore Fabbri (qui si è consumata lo scorso 20 aprile la performance di Silvia Margaria, Bandite, realizzata con la partecipazione degli sbandieratori del Comitato Palio Castell’Alfero) e la mozzafiato Fortezza del Priamàr – dove al Civico Museo Archeologico e al Museo Sandro Pertini e Renata Cuneo abbiamo gustato due puntuali esposizioni (Frammenti. Atti di conservazione per un futuro di libertà e Dialoghi intorno alla libertà) – hanno disegnato un itinerario coinvolgente, capace di prendersi cura dei luoghi e di chi li vive nella pulsante quotidianità.
Come evento conclusivo di questa grande festa dell’arte fatta di talk, di performance, di premi – l’Arteam Cup del 2023 è all’ottava edizione – e di progetti coinvolgenti (vale la pena ricordare l’installazione Semi di Davide Dormino, «collocata sul prato adiacente all’area archeologica esterna, nel fronte nord della fortezza»), l’ex Convento di Sant’Agostino, carcere dall’inizio dell’Ottocento e fino al 2016 (qui sono stati detenuti anche alcune storiche personalità di antifascisti quali Ferruccio Parri, Carlo Rosselli e Sandro Pertini, rinchiuso in una umidissima e inospitale cella per due brevi momenti tra il 22 ed il 27 maggio del 1925 e nella sola notte tra l’11 ed il 12 settembre del 1941) è stato fortemente voluto dalla curatrice quale location ulteriore dove le opere di Alessio Barchitta, Rocco Dubbini, Armida Gandini, Federica Gonnelli, Lorenzo Gnata, Monica Gorini (straordinario Il giardino dentro. Poetica della libertà, installazione immersiva che trasforma una cella dolorosa in giardino rigoglioso), Carla Iacono (struggente l’universo che traspare dalla sua Educazione alla memoria), Gianni Moretti, Giulia Nelli e Filippo Riniolo sono stati interventi d’una meditazione decisiva sui «concetti di libertà, memoria e identità» che non solo avviano oggi un processo di rigenerazione e «rinnovata funzionalità» dell’architettura ma aprono anche a una prossima avventura, quella di CONNEXXION 2024, tutta ancora da disegnare…, e da scrivere.
Connexion. Festival di arte diffusa, Savona, 20-27.04.2024
immagini: (cover 1) Davide Dormino, Semi, Special project per Connexxion, Fortezza del Priamàr, Savona, 2024. Ph. Carola Spina (2) Silvia Margaria, Bandite, Special project per Connexxion, Ex Carcere Sant’Agostino, Savona, 2024. Ph. Michele Alberto Sereni (3-4) Armida Gandini, Il n° 34 e il n° 27, installazione site-specific per Connexxion, Ex Carcere Sant’Agostino, Savona, 2024. Ph. Michele Alberto Sereni (5) Monica Gorini, Il giardino dentro. Poetica della libertà, installazione site-specific per Connexxion, Ex Carcere Sant’Agostino, Savona, 2024. Ph. Michele Alberto Sereni