CYFEST è una realtà artistica e culturale nomade, viva e in continua espansione, fondata da un gruppo di artisti indipendenti nel 2007. Trova le sue radici nella sperimentazione e nella ricerca artistica, articolata nello sviluppo delle relazioni fra diversi media. I linguaggi legati alle New Media Art ed alle Nuove Tecnologie vengono fusi, ampliati, connessi dando vita a dimensioni percettive nuove.
CYFEST 15 si è svolto a Yerevan, Armenia e Miami, USA; oggi accolto negli spazi del CREA – Cantieri del Contemporaneo di Venezia, fino al 30 agosto 2024.
Il tema intorno al quale si sviluppa il festival è la vulnerabilità, sviscerata nella sua dimensione più profonda, legata all’essere umano e a tutto ciò che lo circonda, abbattendo i confini di specie, tempo e materia. Tale condizione che abita il nostro pianeta viene sviluppata in una chiave emancipatoria, dove attraverso la declinazione in linguaggi artistici differenti e complementari, diventa testamento della nostra più autentica esperienza.
I moderni spazi del CREA ospitano un programma vasto, che si articola in vari formati, comprendendo installazioni, performance e talk. Tra le principali opere figura il progetto multidisciplinare Drop Tracer, che esplora le dinamiche degli agenti non umani e la relazione tra immagini e mondo naturale, realizzato da Tuula Närhinen. Le pelli generate dalla fermentazione da batteri danno vita ad un un’opera di Ann Marie Maes, la quale esplora il potenziale scultoreo dei materiali organici e le interfacce tra umano e non umano, così come tra il microscopico e il macroscopico. Il collettivo Where Dogs Run, pionieri nella sperimentazione e nella ricerca artistica legata alla New Media Art, analizza i concetti dei set di Mandelbrot mediante modelli di maglieria sviluppati in una performance dal vivo.
Mariateresa Sartori, con l’uso della tecnica del frottage, mette in evidenza una geologia sub-urbana, nascosta all’occhio, indagata nei suoi aspetti materici vivi, facendo luce sulla poco conosciuta storia della cava di Rosà, nel vicentino. L’installazione multimediale di Elena Gubanova e Ivan Govorkov analizza e sviluppa il concetto di «densità temporale» elaborato dall’astronomo sovietico Nikolai Kozyrev. La mostra presenta anche i rari monotipi «Re-Pressions» dell’acclamato artista armeno Samvel Baghdasaryan (1956-2017), opere sperimentali di videoarte di Fabrizio Plessi, sculture gonfiabili in tessuto di Irina Korina, e oggetti architettonici e urbanistici realizzati con LED riciclati di Alexandra Dementieva. Inoltre, una nuova installazione di Anna Frants e molte altre opere arricchiscono l’esposizione.
CYFEST 15 – International Media Art Festival, Giudecca, Venezia, 15.04 – 30.08.2024
immagini: (tutte) CYFEST 15 – Vulnerability, Installation View, CREA — One Contemporary Art Space, 2024. Photo Edith Bunimovich