L’emergere delle complesse problematiche globali e insieme locali collegate alla crisi climatica ha posto in primo piano i temi dell’ambiente, della “natura”, della “sostenibilità” delle attività umane. Anche gli ambienti marini, intimamente connessi alla vita, sono profondamente interessati da questi cambiamenti. “Dialoghi attraverso i mari / Dialogues across the Seas” si propone di sensibilizzare sulla trasformazione degli ecosistemi marini mediante eventi che promuovono un dialogo interdisciplinare tra arti e discipline del clima. Le discipline artistiche possono contribuire alla consapevolezza di queste problematiche fornendo narrazioni, idee e visioni utili per affrontare il futuro. L’arte può favorire le trasformazioni di questo passaggio epocale, il cambiamento di paradigma che le culture umane devono affrontare.
“Dialoghi attraverso i mari / Dialogues across the Seas” è un progetto aperto che coinvolge partecipanti di varie parti del mondo. Nato a Cervia nel 2018 è stato presentato a livello nazionale e internazionale e ha prodotto alcune pubblicazioni in inglese e italiano che hanno contribuito alla discussione internazionale, anticipando il “Decennio del mare (2021-2030)” (“Decade of Ocean Science for Sustainable Development 2021-2030”), iniziativa sostenuta dalle Nazioni Unite.
La crisi climatica, la vita dei mari e degli ecosistemi marini, la salute delle persone e degli ambienti, sono questioni globali che richiedono attenzione, conoscenza e ampia partecipazione, e nello stesso tempo sono situazioni complesse che devono considerare e integrare molti punti di vista e diverse prospettive culturali.
A parlarne Martedì 24 giugno alle 21,00 interverranno gli Assessori del Comune di Cervia Federica Bosi (Cultura) e Mirko Boschetti (Attività Economiche), il Presidente del Parco della Salina di Cervia Giuseppe Pomicetti, insieme ai membri del progetto Pier Luigi Capucci, Nina Czegledy, Roberta Buiani e Elena Giulia Rossi, il Presidente di AICA (Association Internationale des critiques d’art) Italia Gabriele Romeo e in teleconferenza Mahutoa ‘Pasha’ Clothier (artista, docente, curatore) dalla Nuova Zelanda e Tracey M. Benson (artista, ricercatrice, fondatrice di Treecreate) dall’Australia.
Gli interventi saranno successivamente pubblicati.
Video presentati
Nel corso di “Dialoghi attraverso i mari” verranno presentati i seguenti video.
Mahutoa ‘Pasha’ Clothier, Tree-walk-water, video, 2016 (durata 3’59”)
Questo progetto si basa sulla relazione arte-scienza nel contesto dell’ambiente. Il video è una passeggiata attraverso un giardino con alberi di acero giapponese e prugne. L’audio consiste in registrazioni di balene megattere provenienti da studi scientifici, rumore browniano (basato sul moto browniano, un flusso caotico) e l’audio creato quando le immagini degli esperimenti di scienza quantistica vengono elaborate tramite il software AudioPaint. L’obiettivo è mettere in evidenza la connessione umana con l’ambiente, i mammiferi acquatici, la teoria del caos e la cosmologia, tutti collegati in un unico sistema integrato. Grazie alla conoscenza dell’interconnessione di tutte le cose, è quindi possibile per gli esseri umani comprendere meglio le conseguenze delle loro azioni sull’ambiente.
Dr. Mahutoa ‘Pasha’ Clothier ha quarantuno generazioni di tūpuna (antenati) da Tahiti, Hitiaurevareva (colonizzata come Pitcairn) e Te Wai Pounamu, l’Isola del Sud di Aotearoa, il nome maori della Nuova Zelanda. Fa parte della diaspora Moana. È artista-scrittore, educatore, curatore e direttore di eventi culturali, il suo lavoro è profondamente radicato nell’eredità moana o polinesiana ed è stato presentato in ventidue paesi. Mahutoa ha co-fondato SCANZ con i partner culturali Te Matahiapo nel 2006, evento che si è svolto ogni due anni fino al 2018 focalizzato sulle relazioni tra arte e scienza e sull’ambiente. Sotto la guida del Dr. Te Huirangi Waikerepuru, di Maata Wharehoka, Kawaihululani e Tihoti, Pasha ha intrapreso nel 2023 un viaggio verso il marae (luogo) sacro del navigatore Taputapuātea Ra’iātea vicino a Tahiti. Un kōhatu (pietra di fiume) inciso e legato è stato posto sul marae, e Tihoti ha guidato Mahutoa nella scelta di un kōhatu dall’isola da portare in Aotearoa, Nuova Zelanda. Tra il 2020 e il 2023, ha vinto una borsa di studio che gli ha consentito di condurre tre anni e mezzo di ricerca a tempo pieno per conseguire il dottorato. Il suo primo libro, Ocean Diffraction: Indigenous Practices, Quantum Theory, Electronic Art and the Anthropocene, uscirà alla fine del 2025.
Tracey M. Benson, Pir’ri: your roots are my oxygen, video, 2025 (durata 2’34”)
Nella lingua Kabi Kabi (la lingua degli aborigeni australiani nativi della parte SudEst del Queensland, una delle regioni a maggiore biodiversità in Australia), “pir’ri” significa “dito” ma anche “mangrovie”, a causa delle loro radici verticali simili a dita. Questo video è il primo di una serie di lavori sperimentali che si basano sulla mia ricerca creativa per comprendere gli habitat di mangrovie e dell’estuario di Pumicestone Passage, l’ambiente marino più vicino a dove vivo.
Il progetto si concentra sull’innovazione e sul processo. Questo primo lavoro incorpora una serie di elementi, tra cui miei testi poetici originali trasformati in una canzone da SUNO AI (piattaforma web che con l’intelligenza artificiale generativa consente di creare brani musicali a partire da un comando testuale). Nel video ci sono anche immagini di scansioni 3D effettuate con il mio telefono cellulare.
Originariamente formatasi nelle belle arti, nella fotografia e nella stampa, Tracey M. Benson lavora all’incrocio tra media art, trasformazione digitale, sistemi ecologici e empowerment dei cittadini. Tracey ha decenni di esperienza in programmi educativi, governativi e basati sulle comunità focalizzati su ecologia, cambiamento climatico e consapevolezza ambientale. Il suo lavoro si è concentrato principalmente sulle tecnologie emergenti e sulla trasformazione digitale con l’obiettivo di dare potere alle comunità di raccontare storie sia con i media analogici che digitali. Come pensatrice sistemica è appassionata di design “più-che-umano” e interessata a colmare i legami tra i modi di pensare occidentali e la conoscenza esperienziale e interconnessa. Tracey ha un ampio background di ricerca che include un dottorato in Media Arts and Technology presso l’Australian National University, un Master di ricerca in Applied Science presso l’Università di Canberra sulla vulnerabilità energetica e prevede di iniziare un secondo dottorato per esplorare il design di case resilienti al clima per futuri alluvionali presso la facoltà di Architettura e Ingegneria dell’Università del Queensland. La sua ricerca nel corso degli anni si è concentrata su questioni legate al senso di appartenenza, al luogo, al benessere e al cambiamento del comportamento pro-ambientale.
Mariagrazia Pontorno, Nobilis Golden Moon, video, 2020 (durata 49’)
Nobilis Golden Moon è un film che attraversa due pandemie e due lune piene. Un documentario sulla relazione tra il pensiero scientifico e quello magico, raccontato attraverso la Pinna Nobilis, il più grande bivalve del Mediterraneo. Pinna Nobilis, conosciuta anche come “Sentinella del Mediterraneo”, è una grande cozza che supera il metro di altezza, a rischio di scomparire a causa di una pandemia. La narrazione stabilisce un parallelismo tra l’emergenza del Covid-19 e quella del Mediterraneo e di Pinna Nobilis.
La ricerca di Mariagrazia Pontorno è incentrata sul rapporto tra scienza e tradizione, un legame che è anche il nucleo di Nobilis Golden Moon. Costruisce ambientazioni simili alla vita ispirate a una visione in cui i confini tra finzione e realtà sono liricamente sfumati. Nei recenti lavori video dell’artista, l’intersezione tra realtà e immateriale, arte e scienza, finzione ricostruita digitalmente e immagini d’archivio è diventata più complessa, utilizzando la narrazione documentaristica e diaristica come linguaggio elettivo.
Il suo lavoro è stato esposto in musei italiani e internazionali, tra cui il MAXXI di Roma, il MACRO di Roma, il Museo Biedermann di Donaueschingen, la Stadtgalerie di Kiel, il MLAC di Roma, il Museo di Castel S.Elmo di Napoli, l’Art Center di Salonicco, il Museo RISO di Palermo, così come in gallerie e spazi non profit come Monitor a Roma, il Lithium Project a Napoli, il Murat 122 a Bari, l’ISCP a New York, l’HSF sempre a New York, la Fondazione Noesi Studio Carrieri a Martina Franca, Passaggi Arte Contemporanea a Pisa e Casa Musumeci Greco a Roma. Mariagrazia Pontorno è nata a Catania nel 1978.
“Dialoghi attraverso i mari / Dialogues across the Seas”. Video di presentazione a eventi internazionali
- Roberta Buiani, Pier Luigi Capucci, Mahutoa ‘Pasha’ Clothier, Nina Czegledy, Elena Giulia Rossi, The ocean that keeps us apart also joins us: charting knowledge and practice in the Anthropocene, video, 2020 (durata 39’30”) Video presentato a ISEA 2020, “Why Sentience? Connect. Break the Distance”, Montreal 2020.
- Tracey M. Benson, Roberta Buiani, Pier Luigi Capucci, Mahutoa ‘Pasha’ Clothier, Nina Czegledy, Elena Giulia Rossi, Dialogues across the seas, video, 2025 (durata 28’03”). Video presentato al XXIV Festival International de la Imagen, “Re:Generative”, Manizales (Colombia), 2025.
(dal comunicato stampa via Noema)
“Dialogues across the Seas”, open project a cura di Pier Luigi Capucci
Museo del Sale, Cervia-Milano Marittima, 24.06.2025, 21-22-30
“Dialoghi attraverso i mari / Dialogues across the Seas” è un progetto di ricerca che si propone di sensibilizzare sulla trasformazione degli ecosistemi marini mediante eventi che promuovono un dialogo interdisciplinare tra arti e discipline del clima. Le discipline artistiche possono contribuire alla consapevolezza di queste problematiche fornendo narrazioni, idee e visioni utili per affrontare il futuro. L’arte può favorire le trasformazioni di questo passaggio epocale, il cambiamento di paradigma che le culture umane devono affrontare. È un progetto aperto che coinvolge partecipanti di varie parti del mondo. Nato a Cervia nel 2018 è stato presentato a livello nazionale e internazionale e ha prodotto alcune pubblicazioni in inglese e italiano che hanno contribuito alla discussione internazionale, anticipando il “Decennio del mare (2021-2030)” (“Decade of Ocean Science for Sustainable Development 2021-2030”), iniziativa sostenuta dalle Nazioni Unite.
“Dialoghi attraverso i mari / Dialogues across the Seas” fa parte degli eventi che festeggiano i 25 anni di attività di Noema, magazine online sulle relazioni tra cultura, tecnologia, scienza e società. Dialoghi attraverso i mari / Dialogues across the Seas ha il patrocinio del Festival della Complessità di Roma, di AICA (Association Internationale des critiques d’art) Italia, di Noema, di ArtSci Salon e di art*science, oltre a quelli istituzionali del Comune di Cervia, del Museo del Sale e della Salina di Cervia. “Dialoghi attraverso i mari / Dialogues across the Seas” ha il patrocinio del Festival della Complessità di Roma, di AICA (Association Internationale des critiques d’art) Italia, di Noema, di ArtSci Salon e di art*science, oltre a quelli istituzionali del Comune di Cervia, del Museo del Sale e della Salina di Cervia.