L’interfaccia, liquida o fisica che sia è sempre più presente nelle nostre vite, generata da una continua riconfigurazione di ogni genere di ‘finestre’ che si aprono su altri mondi. Interfacce del presente, mostra in corso presso BASE Milano in occasione di Milano Digital Week 2019, curata da Tiziana Gemin e Fabio Paris, presenta opere che simulano le reti neurali, apprendono autonomamente, producono in modo indipendente contenuti, portando a chiederci se le macchine siano anche in grado di evocare emozioni nell’essere umano.
Con Basic Emotion, Marco Cadioli che Internet lo ha esplorato da tutte le angolature dentro e fuori dallo schermo, educa un’intelligenza artificiale a riconoscere le emozioni tra quelle espresse in un database di espressioni facciali.
Con M0T3TU5 Alessandro Capozzo realizza pseudo testi con riformulazioni algoritmiche da libri fondamentali del pensiero scientifico occidentale. In Membrane Ursula Damm trasforma immagini provenienti da camere di sorveglianza nell’immaginazione artificiale. I pattern di luci di Edwin van der Heide simulano il comportamento della rete neurale.
Il collettivo LIMITEAZERO trasforma lo specchio in dispositivo generativo piuttosto che riflettente. Anche il mondo floreale è presente nel lavoro di Macoto Murayama, Japanese Lily, video ispirato alle antiche illustrazioni botaniche dove i fiori sono generati da un software di grafica 3D. Non può mancare il design con The Chair Project di Philipp Schmitt (in collaborazione con Steffen Weiss) dove alcune sedie sono il frutto della collaborazione tra intelligenza umana e artificiale, invertendo i ruoli di uomo e macchina nel processo di immaginazione.
Anna Titovets (Inektra) [Russia] entra nella dimensione del sogno nell’era digitale. Ancora nessuno ha risposte certe per tutto ciò ciò che seguirà al perfezionamento dell’Intelligenza artificiale nel suo impatto sull’uomo. Certamente, a questo punto possiamo comunque constatare una reciproca contaminazione. Le opere ce lo rendono visibile attraverso i colori dell’arte.
“Interfaces of the Present”, a cura di Tiziana Gemin e Fabio Paris, BASE Milano, 13.03 – 19.03.2019. La mostra è prodotta dalla Milano Digital Art Week in collaborazione con BASE Milano e IED Milano
immagini: (cover 1) Ursula Damm (Germania), «Membrane», 2019 . Installazione interattiva sulla base dell’algoritmo TGAN (2) Edwin van der Heide (Paesi Bassi), «Evolving Spark Network» , 2011. Installazione audivisiva immersiva (3) Macoto Murayama (Giappone), «Japanese lily», 2014. Single channel video, HD, 8’13” (4) Anna Titovets (Intektra) – Russia, «Imperfect Simulations», 2018. Installazione audiovisiva.