Venezia si differenzia dalle altre città della Penisola non solo per la sua natura acquatica che rallenta i ritmi serrati degli spostamenti e delle più semplici attività, ma anche perché qui lo scenario cittadino si scontra con una condizione di precarietà diffusa dal versante sociale a quello ambientale e urbano. La transitorietà dell’arcipelago lagunare alimenta dapprima la sua percezione esterna di città-cartolina, poi un confronto continuo con le sue specificità per chi lo abita. Quello che in un primo momento può affascinare è sintomo di un cambiamento climatico in atto, aggravato dalla sempre più massiccia presenza antropica in laguna, un’urgenza che Metagoon intende osservare e su cui desidera riflettere.
Il progetto multimediale del videomaker veneziano Matteo Stocco coniuga arte e scienza per offrire uno strumento di osservazione della complessità ecosistemica della laguna veneziana e, per farlo, raccoglie, documenta e sistematizza le sue tradizioni e contraddizioni attraverso interviste a scienziati, professori universitari e abitanti. L’attenzione di Stocco per il quotidiano e la realtà circostante si riflette nella scelta di raccogliere le testimonianze principalmente attraverso il video, un mezzo in grado di comunicare l’urgenza del cambiamento climatico in maniera immediata e coinvolgente, anche grazie ad accorgimenti di aesthetic design. Per mappare e archiviare il patrimonio immateriale, Stocco ha assunto una metodologia dello sguardo, che oscilla tra le dicotomie della documentazione archivistica e del micro-reportage. L’ideazione di Metagoon risale al 2014, durante una residenza artistica presso la Fondazione Bevilacqua La Masa, dove Stocco ha potuto sviluppare delle indagini sulle dinamiche e le problematiche influenti nella configurazione delle città contemporanee.
Il modo in cui il materiale raccolto è restituito graficamente allude all’ambito scientifico, in particolare a un vetrino circolare per microscopi minimale, che sezionato richiama un radar di una nave e ogni sua parte corrisponde ai sei ambiti tematici delle interviste (geografia della laguna, scienza, gestione dell’ecosistema, industria, paesaggi, pesca). Nelle testimonianze linguaggi scientifici si intrecciano con quelli vernacolari, permettendo una ricostruzione della trasformazione dell’ambiente, nonché dell’ecosistema sociale e urbano a esso collegato. Non è solo uno strumento di ricerca e di approfondimento della realtà veneziana, Metagoon vuole essere una mappatura di saperi, un atlante della laguna, un mezzo di conoscenza e di educazione utile a chi questo contesto non lo conosce, pertanto, le interviste sono corredate da un’appendice di approfondimento con sinossi del video e biografia del testimone.
All’interno del progetto riveste un rilievo particolare la componente comunitaria, si intendono creare relazioni multimediali e tecniche, ma anche attivare processi di comunità. Metagoon è il principio da cui si sono avviati nuovi percorsi di ricerca, soluzioni espositive e laboratori per coinvolgere e includere gli spettatori invitati a sviluppare una propria riflessione e interpretazione. Si sono organizzati workshop di scrittura creativa in occasione dell’esposizione La Parabola della Montagna (Panorama, Venezia, 15 dicembre 2023 – 27 gennaio 2024) e il laboratorio Metagoon: cronache di geografie future (D.H. Office, Venezia, 2 marzo – 1 aprile 2024) per riunire incontri, racconti e disegni che esplorano lo strumento della mappa, interrogandosi su “cosa potrebbe diventare Venezia tra 500 anni?”. L’occasione ha permesso di reinterpretare creativamente la precarietà della realtà lagunare, realizzando delle mappe di una Venezia futura, per generare dei possibili scenari, di immaginare una meta-laguna, oltrepassando i confini geografico-ambientali, culturali e temporali, secondo il presupposto che immaginare nuove geografie consente non solo di identificare i rischi e i desideri, ma anche di sollevare nuovi quesiti sul presente.
Il proposito di coinvolgere l’utente nel progetto si amplifica anche con l’espansione delle funzioni della piattaforma e un’apertura dell’analisi a nuovi orizzonti acquatici. Il Blog è pertanto una sezione della piattaforma, in implementazione, che intende accogliere contributi esterni per diventare uno spazio di lavoro e di raccolta che mappa interventi, esperienze e approfondimenti su altri ecosistemi lagunari.
Matteo Stocco, Metagoon, 2015 – ongoing
Immagini: (cover 1) Matteo Stocco, Metagoon, sito web, (2) Metagoon, prima installazione interattiva, Fondazione Bevilacqua La Masa, Piazza San Marco, Venezia, febbario 2016, courtesy of Matteo Stocco (3) Metagoon showcase (maggio 2019), installazione insieme al progetto The Swamp School, a cura di Gediminas e Nomeda Urbonas, in collaborazione con Stefano Mudu e Davide Tagliapietra, Serra dei Giardini, Venezia, 1 luglio 2020, courtesy of Matteo Stocco (4) Metagoon: cronache di geografie future, laboratorio ed exhibition view, Spazio Malipiero, D.H. Office, Venezia, 2024, foto Enrico Fiorese, courtesy of Matteo Stocco e D.H. Office