ADA. Archive of Digital Art è il risultato in progress di un grande progetto per un archivio di arte digitale sviluppato nell’arco di circa un decennio attraverso una stretta collaborazione tra istituzioni, ricercatori e artisti. Conosciamo ormai bene la natura – e dunque le necessità – di questo tipo di arte. In quanto effimera, interattiva, processuale e strettamente legata al contesto, sin dai suoi lontani esordi ha presentato nuove peculiarità, delle quali la più evidente è di certo la sua componente immateriale. E’ diventata quindi prerogativa di istituzioni e organizzazioni l’attività di conservazione e documentazione delle opere di arte effimera che man mano si andavano evolvendo e storicizzando.
Il progetto ADA si è preoccupato quindi di selezionare, all’interno del vasto panorama new media, opere di artisti internazionali, contando ad oggi circa 5.00 lavori. L’opera scientifica di scelta ha guardato con particolare attenzione alle interfacce e ai software più innovativi. L’archivio comprende documentazione video, dati tecnici, testi accademici, informazioni biografiche, eventi e mostre, che contribuiscono nel loro insieme a tracciare il profilo del panorama artistico new media in maniera sistematica e completa. Il materiale dell’archivio può essere consultato ricercando per categoria (artista, istituzione, opera, etc.), datazione (dal 1979 a oggi), genere (dal Digital Activism alla Game Art, dalla Bio Art alla Net Art), eventi o parole chiave.
Ulteriore impulso alla mission di ADA è dato dal più recente strumento AT.MAR, Interactive Archive and Meta-Thesaurus for Media Art Research. Lanciato dal Austrian Science Found, si propone di trasferire l’archivio nel Web 2.0, al fine di consentire l’interazione con l’utenza che desideri pubblicare da sé il proprio materiale.
Il nuovo millennio è giunto a noi con una potente carica innovativa nel campo delle tecnologie. Una spinta propulsiva che gli artisti di tutto il mondo, nell’appropriazione progressiva dei vari dispositivi, hanno intercettato, studiato, scandagliato, utilizzato nel loro fare. Hanno offerto al pubblico nuovi importanti spunti di riflessione e possibilità, rivoluzionando di fatto dogmi antichi quanto l’arte stessa, come l’autorialità.
Se da un lato la new media art ha ampliato il raggio d’azione dell’atto creativo, sempre più addentro alla visualizzazione dell’ immateriale, dall’altro ha creato sin da subito l’urgenza di essere conservata, di sfuggire alla veloce obsolescenza di hardwares, softwares e supporti digitali. ADA intercetta le opere del patrimonio immateriale, le documenta e le contestualizza attraverso introduzioni esaustive. muovendosi tra passato e futuro nella fluidità del presente.