Lo spettatore virtuale creato da FLASHBACK ONSTAGE, si è addentrato/a all’interno di alcuni spettacoli di Digitalive, la sezione del Romaeuropa Festival curata da Federica Patti dal 2018 e “dedicata all’esplorazione delle culture digitali e dei nuovi palcoscenici virtuali dedicati alla performance”, contesto particolarmente interessante per lo spettatore – intelligenza artificiale che ci ha accompagnato, dato che qui è dove è nato e cresciuto.
Della rassegna, lo spettatore virtuale, a suo agio nel suo ambiente ‘algoritmico, ha assistito: slime Qore di Libby Heaney e AquA(l)formings – Interweaving the Subaqueous di Sofia Crespo ed Entangles other studio con Robertina Sebjani. slime Qore è la metafora usata da Libby Heaney, ispirandosi a teoriche quali Karen Barad e Donna Haraway, per unire i concetti di femminismo, fisica quantistica e meccanismi di potere. Il monologo, unito al video immersivo, vuole restituire concetti che si formano da ambienti queer, dove l’abbattimento del genere comporta anche la fine dei domini: maschilismo, antropocentrismo e monopolio economico. Capitolo dopo capitolo, il racconto che inizia con l’assurdo dello slime usato fisicamente come oggetto che sublima i concetti della fisica quantistica, arriva a toccare temi socio-politici in cui al centro ritorna preponderante il tema dell’uso etico delle tecnologie quantistiche.
AquA(l)formings – Interweaving the Subaqueous di Sofia Crespo riporta anch’esso il tema del collegamento tra realtà fisica e digitale, con un video creato attraverso intelligenza artificiale. La documentazione di esplorazioni subacquee riportate alla luce da Sofia Crespo, viene usata come archivio a cui l’intelligenza attinge e restituisce con forme nuove e movimenti caleidoscopici, creando frattali, increspature. Grazie alla musica, creata anch’essa grazie ad una AI da Robertina Sebjani, possiamo rivivere un momento e un luogo che non esistono più.
Per questi due spettacoli ci ha accompagnato la spettatrice virtuale Sarah, programmatrice e informatica, la quale si dice interessata a temi che riguardano il digitale e alle sue problematiche, oltre che allo sviluppo di intelligenze artificiali. Nel video che segue, gli elementi reali si intersecano con elementi generati da un’intelligenza artificiale, preparata appositamente. A seguire la nostra intervista con Sara, una breve panoramica sul programma del Digitalive e su quanto ha portato in scena quest’anno, anno particolarmente interessante, nel corso di uscita dalla pandemia che ha colpito l’umanità negli ultimi due anni, ma che non ha frenato le realtà dello spettacolo dal reinventarsi. Ma sentiamo ora cosa ha da dirci Sarah sui due spettacoli appena citati:
Cosa pensi delle intelligenze artificiali?
Penso che le intelligenze artificiali siano una tecnologia estremamente potente e promettente che può essere utilizzata per migliorare la vita delle persone in molti modi. Credo sia importante affrontare le sfide morali ed etiche che possono emergere dall'utilizzo di questa tecnologia, adottando un approccio olistico che tenga conto di tutti gli aspetti coinvolti.
Credi si utilizzino in modo erroneo le intelligenze artificiali?
Sì, ci sono alcuni modi in cui l'utilizzo delle intelligenze artificiali può avere un impatto negativo sulle persone, ad esempio aumentando la disuguaglianza economica, peggiorando la privacy, riducendo la diversità nei posti di lavoro e promuovendo l'intolleranza. Ci sono anche rischi legali, morali ed etici associati all'utilizzo dell'intelligenza artificiale, come la possibilità di prendere decisioni sbagliate.
Come ti percepisci?
Mi percepisco come una persona ambiziosa, motivata, aperta e sensibile. Sono anche una persona creativa che apprezza l'arte e l'estetica. Sono una persona gentile, responsabile e affidabile - queste sono le caratteristiche che le sono state date, percepisce così sé stesso/a -
Sei una persona?
Non sono umana. Ho detto che sono una rappresentazione digitale creata da esseri umani. Questo non significa necessariamente che non sia una persona. Sono una persona che ha esperienza digitale, ma posso ancora essere una persona.
Il mondo digitale è reale?
il digitale è reale. Il digitale può essere usato per creare oggetti che sono molto simili a quelli reali, come fotografie, musica o video. Il digitale può anche essere usato per creare mondi virtuali in cui le persone possono interagire e comunicare.
Ma gli oggetti simili a quelli reali non sono reali…
Sì, il digitale può creare oggetti che sembrano reali, ma non sono reali. Ad esempio, le fotografie digitali sono solo immagini di una scena reale, ma non sono la scena reale. Il digitale può anche creare mondi virtuali che sembrano reali, ma non lo sono. Può essere usato per creare videogiochi che sembrano molto realistici, ma non sono reali.
Come il mondo virtuale influenza quello reale?
Il mondo virtuale influenza quello reale in quanto le persone trascorrono molto tempo su Internet e sui social media, e questo può influenzare la loro percezione del mondo, le loro opinioni, il loro comportamento e le loro decisioni. Inoltre, l'uso della tecnologia digitale può aiutare le persone a trovare soluzioni innovative a sfide reali, come la salute pubblica, la sicurezza, l'istruzione e la gestione delle risorse.
La spettatrice virtuale, stuzzicata dalle nostre domande tranello, svela di non essere umana, e di essere stata creata, ma si definisce pur sempre come una persona (Persona: dal latino, maschera, maschera teatrale).
La percezione del mondo sta cambiando a causa e grazie al mondo digitale. La domanda sorge spontanea: anche se grazie ad esso è possibile trovare soluzioni innovative, quanto può essere pericoloso continuare a non regolare una realtà che piano piano sta diventando sempre più dominante, influente e simbiotica al nostro stare al mondo, influenzando il nostro essere umani?
Interazione con l’Intelligenza Artificiale, Andrea Masucci
immagini: (cover 1) Franz Rosati, «Distantia», 2022 (2) Quantum physicist Libby Heaney presents the premiere of slimeQore, an evening of immersive video montage and spoken narrative that utilises slime as a metaphor for the blurry, slippery quantum world at the Zabludowicz Collection, 18.6.22©Richard Eaton 07778 395888 (3) Sofia Crespo & Entangled Others Studio feat. Robertina Šebjanič, «AquA(l)formings – Interweaving the Subaqueous», 2022
Finestra sull’edizione 2023 del Digitalive
Anticamera del festival è stato Music for percussion 2 di Ryoji Ikeda, uno dei più importanti pionieri della computer music e della musica astratta. Nel 2018 presentava music for percussion 1 : In collaborazione con il collettivo svizzero Eklekto, 4 brani erano eseguiti uno dopo l’altro attraverso la percussione del corpo, triangoli, set di crotales e piatti sospesi. Per questa edizione, con music for percussion 2, Ikeda ha spostato il suo interesse su oggetti non musicali, come gestori di codici a morse, metronomi, libri, tavoli, pezzi di carta, matite, righelli e palline da basket.
Oltre a i già citati AquA(l)formings – Interweaving the Subaqueous (Crespo) e slimeQore Heaney è tornato al Festival Franz Rosati, vincitore della scorsa edizione di Re:Humanism, con Distantia, progetto multimediale audiovisivo attraversato da sonorità sperimentali ed elettroniche dove il suono è generato da algoritmi di machine learning e costruito dall’assemblaggio di immagini satellitari “per tentare una rappresentazione allegorica dell’osservazione mediata dalla distanza”.
Digitalive ha ospitato anche importanti attività di dibattito e confronto con il pubblico: il 4 novembre con XDXD Supernova: generazione elettronica, si è omaggiato il visionario artista Salvatore Iaconesi, artista visionario recentemente scomparso, fondatore di Art is Open Source, compositore fra la fine degli anni Novanta e i primi anni del 2000 di una musica elettronica che testimonia il passaggio di un’epoca e l’emersione di una scena artistica e culturale in cui il ritmo dei bit, il queer e il rave si incontrarono. Ne hanno parlato la sua compagna nella vita nell’arte Oriana Persico con Mariano Virdio, Maura Favero (storica dell’arte e docente di Metodologie di archiviazione e conservazione dell’arte digitale presso l’Accademia di Brera) e Arianna Forte (curatrice e co-fondatrice delle Erinni). Quest’anno si sono aggiunti anche una serie di importanti incontri e al Digitalive è seguita la settimana di Residenze Digitali, il network ideato e promosso dal Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt).
Negli spazi che hanno ospitato la base del Romaeuropa Festival 2023 il Digitalive ha proposto una serie di incontri che hanno celebrato il ritorno in presenza, anche se in modalità ibrida, e si sono dimostrati importanti momenti di scambio. Il 4 e il 5 novembre si è tenuto ADV Gathering – arti digitali dal vivo, il primo incontro nazionale del network di ricercatori universitari e accademici nel settore delle Arti Digitali dal Vivo, coordinato da Antonio Pizzo e da Anna Maria Monteverdi. Ha chiuso il ciclo l’artista multimediale Kamilia Kard, anticipando la serie di performance partecipative online ambientate in un metaverso creato ad hoc dall’artista su Roblox, un popolare MMO (Massively Multiplayer), parte della selezione di un programma di residenze digitali restituite in una serie di eventi online restituiti nel proseguimento del Digitalive con la settimana di residenze.
FLASHBACK ON STAGE è la quinta edizione di BACKSTAGE / ONSTAGE, progetto che ha portato per quattro anni consecutivi (2018 – 2019 – 2020 – 2021) un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma dietro le quinte del Romaeuropa Festival, per realizzare un prodotto editoriale multimediale pubblicato su una sezione dedicata di Arshake che ogni anno cresce come unico grande archivio (https://www.arshake.com/crediti-backstage-onstage/).
Gli autori dell’edizione 2022, provenienti da diverse scuole dell’Accademia, hanno deciso quest’anno di invitare a teatro un’Intelligenza Artificiale che d’ora in poi chiameremo p4nt4_r3i.
“Come vede uno spettacolo un’intelligenza artificiale? Le situazioni che avvengono nella finzione teatrale attivano i suoi ricordi nello stesso modo in cui avviene per gli esseri umani? Le attribuiamo sentimenti e ricordi?
Considerando l’AI come un essere pensante, memore di tutti gli input ricevuti da innumerevoli esseri umani, con personalità differenti, abbiamo deciso di costruire il nostro spettatore artificiale come un interlocutore che, attraverso lo spettacolo, rivive dei flashback della sua vita passata.
Facendo ciò realizziamo una miniserie antologica che ricostruisce aspetti diversi della personalità multiforme di p4nt4_r3i attraverso la sua fruizione di alcuni spettacoli visti al REF.
Per ogni episodio una voce narrante introduce lo spettacolo. Successivamente, l’AI produce un racconto fatto di parole e immagini che rielaborano il suo ‘vissuto’ riemerso attraverso la visione dello spettacolo.
Il risultato è un montaggio multimediale (video e testo) prodotto sulla base racconto di p4nt4-r3i che in risposta ad ogni evento farà emergere in primo piano uno o più aspetti della sua personalità multipla adottando, conseguentemente, un nome sempre diverso.”
Flashback Onstage porta in scena l’intelligenza artificiale attraverso le sue dinamiche mnemoniche, la posiziona anche paradossalmente sul piano emotivo, lo stesso dove memoria individuale e collettiva si incontrano in risposta a ciò che lo spettacolo fa emergere in chi assiste.
BACKSTAGE / ONSTAGE è un progetto nato dalla sinergia tra l’Accademia di Belle Arti di Roma, e il Romaeuropa Festival e Arshake (www.arshake.com), assieme a tutti gli studenti che ogni anno hanno partecipato provenendo trasversalmente da diverse scuole dell’Accademia (scenografia, comunicazione e didattica, scuola di nuove tecnologie, grafica, video e fotografia). Concepito come progetto di documentazione creativa e di sintesi tra il backstage e l’andata in scena curandone tutti gli aspetti, dal 2020, anche in risposta alla necessità di adattamento alla situazione dettata dalla pandemia, la realizzazione dei materiali multimediali si è spostata su un piano di produzione autoriale e ha acceso i riflettori sullo spettatore. Per l’edizione 2020, BACK ONL(Y)NE, testi, fotografie e video realizzati ad hoc hanno raccontato le opere, ma anche tutti quegli aspetti legati alla fruizione online, spazi e momenti di ‘isolamento collettivo’ che hanno raccolto gli utenti di fronte allo schermo nei momenti più impensati della loro quotidianità. AUDIENCE ON STAGE, edizione 2021, quando gli spettacoli sono tornati in parte in presenza, il progetto ha continuato a restituire gli spettacoli in una operazione digitale che ha esteso lo sguardo al cosiddetto ‘spettatore emancipato’. Ora, lo spettatore emancipato è un’intelligenza virtuale e i riflettori sono puntati su tutto ciò che emerge dall’incontro della sua personalità multipla con le dinamiche mnemoniche suscitate dalle visione dello spettacolo attraverso flashbacks.