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Francesco Simeti, Esercizio #2, computer generated graphic, stampa su cartoncino, Premio Terna 02 (Categoria Connectivity)
Francesco Simeti nasce a Palermo nel 1968. Attualmente vive e lavora a Brooklyn (New York). Si laurea in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e partecipa al Progetto Erasmus presso l’ École d’Art di Marsiglia. Simeti è conosciuto per le sue installazioni site-specific realizzate attraverso un approccio multidisciplinare e utilizzando wallpaper, sculture e collage tridimensionali. Il suo lavoro si ispira all’ambiguità della stampa e della comunicazione di massa, particolarmente attento al rapporto tra forma e contenuto, crea paesaggi continui e infinitamente mutabili. Le installazioni site-specific sono sculture e collage tridimensionali che sottolineano come l’interesse per il fattore estetico minaccia di negare l’effettivo contenuto delle immagini, con il conseguente rischio di appiattimento provocato dall’eccesso di informazioni visive: « Un insieme di figure che abbiamo sempre sotto gli occhi ma che non riusciamo ad assorbire.» Francesco Simeti ha realizzato installazioni site-specific reinterpretando spazi pubblici e facciate di edifici. Uno dei suoi interventi più recenti è un’installazione permanente presso la fermata della metropolitana 18th Ave, linea D, Bensonhurst Brooklyn. Ha esposto al Vizcaya Museum and Gardens, Miami (2012), Francesca Minini, Milan0 (2011), Santo Spirito, Roma (2010), Fondazione Pastificio Cerere, Roma (2010), Artists Space, New York City (2009), Francesco Pantaleone Arte Contemporanea, Palermo (2008), Italian Academy, Columbia University, New York (2005).
Le mostre collettive a cui ha partecipato includono: Castello di Rivoli, Torino (2014), Triennale di Milano, Milano (2013 – 2014), Biennale di Shanghai (2012), Exit Art, New York (2012), MASS MoCA, Massachusetts (2012), The Courtauld Institute of Art, Londra (2011), Pori Art Museum, Finlandia (2011), Ausstellungsraum Klingental, Basilea (2011), UniCredit Kunstraum, Monaco (2010), Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano (2010), MACRO Museo d ́Arte Contemporanea Roma (2009), XV QUADRIENNALE, Palazzo delle Esposizioni, Roma (2008), ICA – Institute of Contemporary Art, Philadelphia, PA (2005). Le sue opere fanno parte delle seguenti collezioni: Whitworth Art Gallery (Manchester), Victoria and Albert Museum (Londra), Philadelphia Museum (Philadelphia), Fabric Workshop and Museum (Philadelphia), RISD Museum (Providence), Cooper Hewitt, National Design Museum (New York), Civiche Raccolte Musei di Milano (Milano), Palazzo Belmonte Riso, Contemporary Art Museum (Palermo).
Esercizio # 2, opera vincitrice del Premio Terna 02 nella categoria Connectivity, è un collage di forme e cromie che declinano il paradigma del mondo contemporaneo dove convivono bellezza e caos, stupore e orrore, immagini giustapposte e congiunte da linee tratteggiate, passaggi interrotti come « unica via percorribile in un’ipotesi di sviluppo sostenibile nella relazione tra uomo e ambiente.»
Quale è lo stato dell’arte oggi in Italia? Quale è il ruolo dell’artista nel sistema attuale dell’arte e della società?
L’arte è completamente dissociata dal mondo reale. Sono due mondi che non comunicano tra loro. In un mondo ideale, questa separazione non ci dovrebbe essere. Si dovrebbero attivare, piuttosto, dei corto-circuiti rivolti a stimolare lo spirito critico. Nell’affrontare questi discorsi, bisognerebbe poi tener conto delle tante realtà in cui si ramifica il mondo dell’arte, come, per esempio, quella del mercato e quella istituzionale. Io cerco di dividermi in tutti questi mondi ma opero prevalentemente nell’ambito dell’arte pubblica.
Premio Terna pubblicò, in una delle sue prime edizioni, una ricerca previsionale dello stato dell’arte dal 2010 al 2015. I risultati hanno aperto una finestra su quello che è agli effetti il panorama attuale. Tra questi, anche il fatto che la crisi avrebbe portato ad un superamento dell’assuefazione rispetto alle regole dominanti, oltre ad un maggiore impegno sociale dell’arte. E’ quello che sta accadendo davvero?
Anche qui, una distinzione tra le diverse realtà dell’arte è doverosa. L’arte più socialmente impegnata ha certamente reagito alla crisi con un maggiore impegno rivolto al sociale. L’arte che nasce dal sistema si è ancora più radicata a questo. Il sistema del mercato invece non è stato mai così florido.
Ricordi la tua partecipazione al Premio Terna? Stavi lavorando ad un progetto in particolare?
Si, ricordo bene quel periodo. Avevo appena finito di realizzare il progetto Acrobazie che mi aveva portato a vivere per la durata di sei mesi a stretto contatto con i pazienti dell’Opsedale Fate Bene Fratelli di Milano. Mi ha assorbito talmente tanto da esser diventato determinante per lo sviluppo della mia ricerca successiva. Stavo poi lavorando a due mostre a Roma, alla mia prima video-animazione [Scene di disordine e confusione] e ad un’installazione al Pastificio Cerere.
In quale direzione si è evoluta la tua ricerca più recente? Ci puoi anticipare progetti e prospettive future?
In generale, in questo momento nel mio lavoro l’iconografia della natura sta conquistando un ruolo sempre più importante. In particolare, sono impegnato in un gran numero di progetti. Ne sto progettando uno per il Carcere di Bollate a Milano, promosso dalla Fondazione Adriano Olivetti a Roma attraverso il programma Nuovi Committenti. Si tratta di un’operazione che mi sta molto a cuore. Il carcere sta progettando un asilo che sarà frequentato dai figli dei detenuti. Gli spazi sono collocati in prossimità dell’ultimo recinto del carcere e la sfida con il mio lavoro è di creare un’apertura verso l’esterno. Sto poi lavorando ad un grande progetto a Portland (Oregon). Si tratta di una commissione pubblica per l’ Health Department.
Quanto investe l’America nella produzione dell’arte?
Anche qui bisogna distinguere le diverse realtà. Il pubblico non investe molto e i musei sono per lo più privati. Le borse di studio (grants) sono finanziate prevalentemente da Fondazioni Private. La NEA invece, l’istituzione per i finanziamenti pubblici, sta subendo già da diversi anni tagli continui.
Cosa dovrebbe avere (che ancora non ha) l’Italia a sostegno della creatività per rendere il nostro paese sempre più competitivo a livello internazionale? E quale paese, su scala globale, ritieni sia il migliore da questo punto di vista?
In Italia dovrebbero esistere Fondazioni come la Andy Warhol Foundation negli Stati Uniti. L’Italia aveva un sistema pubblico che è stato troppo condizionato dalla burocrazia partitica. Paesi come la Scandinavia e la Germania hanno avuto modelli piuttosto buoni per il sostegno all’arte, nonostante la crisi di cui stanno risentendo in questi anni. L’Olanda, poi, ha erogato sostegni molto generosi per la produzione artistica al punto però che il sistema si è man mano viziato e ne ha risentito la qualità del lavoro.
Cosa ha rappresentato, e cosa rappresenta oggi per un artista il Premio Terna nel panorama Italiano e in quello internazionale?
E’ una questione di opportunità. Offre un sostegno all’artista che non è solo economico, ma anche di spinta. E’ un Premio molto prestigioso soprattutto in ambito nazionale.
Terna è un’azienda che si occupa di trasmettere energia al Paese. Il suo impegno con Premio Terna si focalizza sulla trasmissione di energia all’arte e alla cultura e nella creazione di una rete di sostegno e sviluppo del talento. Ritieni la formula del Premio Terna ancora attuale per la promozione dell’arte? Hai qualche suggerimento da dare per la prossima edizione?
Io credo che la divisione in categorie funzioni molto così che ogni artista si possa confrontare con il lavoro del proprio livello.
immagini (cover – 1) Francesco Simeti, Esercizio #2, Premio Terna 02 (Categoria Connectivity) (2) Fracesco Simeti, Morass, 2013,Wallpaper, ceramics, wood, Installation view at Art Basel Miami Beach 2013, © Francesco Simeti, courtesy Francesca Minini, Milan, photo by Sebastiano Pellion (3) Francesco Simeti, Animality, 2009, Enamel Porcelain panels, installation view at PS/IS 861 Staten Island, © Francesco Simeti (4) Francesco Simeti, Bensonhurst Gardens, 2012, Laminated glass, installation view at MTA 18th Ave on the D line Bensonhurst Brooklyn, © Francesco Simeti. MTA 18th Ave on the D line Bensonhurst Brooklyn, commissioned and owned by MTA Arts for Transit and Urban Design, photo Etienne Frossard (5) Francesco Simeti, An Artful Confusion, 2012, mixed media, installation view at GAm, Palermo, © Francesco Simeti, photo Giuseppe Veniero (6) Francesco Simeti, A Seahorse, a Caravel and Large Quantities…, 2012, mixed media, installation view at Vizcaya Museum and Gardens, Miami, © Francesco Simeti – Courtesy Vizcaya Museum and Gardens, Miami, photo David Almeida (7) Francesco Simeti, Wasteland, 2011, mixed media, installation view at Francesca Minini, Milan, © Francesco Simeti, courtesy Francesca Minini, Milan, Photo Agostino Osio