Rhizome, TASML – Tsinghua Art & Science Media Laboratory e CAT/CCIA di Pechino hanno indetto l’«International Award for Net Art», con l’intenzione di sostenere la produzione creativa che si avvale di internet come luogo di diffusione ma anche come strumento di creazione. Questo genere di operazioni artistiche è spesso poco considerato nei suoi aspetti economici, in termini di costi di produzione, anche da quando il riconoscimento artistico è arrivato da parte di alcune [ma non tutte] grandi istituzioni quali il MoMa, il Whitney Museum, il DIA Center for the Arts a New York, il Centre Pompidou a Parigi, per citarne alcune riconosciute dal sistema dell’arte globale. Senza contare quelle che sono state costruite attorno all’interesse specifico per la media art, come gli storici ZKM (Karlsruhe Germania) e Ars Electronica Center (Linz, Austria).
Il premio intende riconoscere e sostenere la produzione di un artista che si sia distinto per il suo lavoro passato nelle sue qualità di promessa futura con $ 10.000. Un secondo riconoscimento prevede, invece, $5.000, come «distinction award». Un premio importante a sostegno degli sforzi di produzione degli artisti per lavori spesso considerati alternativi al sistema, a volte anche quando presentati all’interno del sistema stesso, pur essendo,quella della net art, l’espressione più vicina alla cultura attuale e ai linguaggi in uso.
La giuria, composta da Michael Connor (curatore della pionieristica piattaforma Rhizome), Samantha Culp (curatrice), Zhang Ga (curatore, direttore di TASML e di CAT / CCIA), Sabine Himmelsbach (direttore artistico di HeK, Basilea) ha da poco annunciato i finalisti.
Kari Altman, impegnata a traslare la cultura tecnologica attraverso medium diversi è considerata una figura rappresentativa in ciò che oggi è definito nel termine di «post-internet»; Cao Fei (1978, Guangzhou) è conosciuto nel panorama internazionale per i suoi progetti multi-mediali. A Petra Cortright (1986) si deve la ricerca, con una varietà di media [analogici e digitali] della cultura estetica e performativa del consumismo online. Constant Dullaart considera i sistemi di accesso all’informazione. L’anonimo Jimpunk, mette in discussione i sistemi di comunicazione con la lettura non lineare e disordinata del sito in stile ASCII che lo impersona.
Con il pionieristico duo olandese conosciuto nello pseudonimo di JODI [o jodi.org] abbiamo ritrovato, sin dai primi anni Novanta del XX secolo, nuovi codici estetici ricavati dalla sovversione del linguaggio informatico. Con Olia Lialina, anche lei tra i pionieri della net art, esploriamo nuove formule narrative, della commercializzazione dell’effimero, e di qunat’altro appartiene e si manifesta della cultura informatica. Con Eva e Franco Mattes, uno dei tanti pseudonimi di un duo italiano, scopriamo i paradossi della comunicazione con azioni che si pongono spesso al confine tra legalità e illegalità e che partono, appunto dalla loro stessa identità. Con Ryder Ripps giovane artista concettuale, torniamo indietro nel tempo ripercorrendo, con atteggiamento da archeologi, prodotti di consumo della Internet culture, a partire dal 1998. Rafael Rozendaal (1980) è conosciuto nel mondo per i suoi websites, installazioni, scritture e lectures realizzate su internet inteso come tela su cui creare.
Tutti loro hanno iniziato a sperimentare con il network in tempi non sospetti e hanno costantemente evoluto la loro ricerca con l’evolversi dei linguaggi informatici nel loro prendere forma, assuefarsi e immedesimarsi con il consumismo odierno. Tutti, per quanto sperimentale e sovversivo il loro lavoro possa essere stato recepito, ad un certo punto, hanno varcato le soglie del mondo istituzionale. Tutti si sono distinti per aver letto e interpretato la cultura contemporanea utilizzando i suoi stessi linguaggi, decostruiti e resi così visibili nella loro vera struttura e natura. Questo premio è un riconoscimento importante per molti aspetti. L’entrata istituzionale di queste correnti artistiche, per quanto dura, è ormai in atto. Anche l’arte più effimera, per essere realizzata, ha costi energetici ed economici. Se si restringe lo spazio fisico occupato da opere realizzate per internet, si allargano gli orizzonti dell’’impegno e delle spese per un appropriato mantenimento del lavori, per la necessaria assistenza tecnica che questo comporta così come per la ricerca di risposte, ogni volta diverse, alle numerose e variegate questioni legate alla conservazione dei lavori nel tempo. A breve sarà annunciato il vincitore. Nei primi giorni di ottobre sarà annunciato il vincitore. Nel frattempo visitate i loro siti per curiosare nelle molteplici produzioni della loro ricerca. Tutti, infatti, hanno segnato capitoli importanti nell’evoluzione di un determinato tipo di sperimentazioni artistiche che sono ora sulla strada del riconoscimento. E ancora, questi generi artistici vanno considerati anche nella funzione di importanti documenti a traccia cultura contemporanea di cui internet e i mezzi di comunicazione fanno parte.
Kari Altman , Cao Fei, Petra Cortright, Jimpunk, Jodi.org, Constantin Dullaart, Olia Lialina, Eva and Franco Mattes, Ryder Ripps, Rafael Rozendaal.
Immagini
(cover e 1) Net Art Prize Logo (2) Eva e Franco Mattes alias http://0100101110101101.org (2) Constant Dullaart (3) Petra Cortright