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Zhao Yiqian, C’è, non c’è, il tempo, installazione, dimensioni ambientali, Premio Terna 03 (Premio online)
Zhao Yiqian è un artista cinese nato nel 1982 a Shenyang, nella provincia di Liao Ning. Si è diplomato nel 2006 alla Central Academy of Fine Arts di Pechino, dove oggi vive e lavora. Il suo lavoro è influenzato dalla cultura pop giapponese e lascia trasparire la sua grande attenzione per la modernità legata ad oggetti e costumi dell’Occidente. Gli anni della sua formazione artistica hanno coinciso con un momento di grande boom economico e anche di attenzione crescente verso l’arte cinese contemporanea, seguito poi da un repentino collasso del mercato, dalla recessione e in seguito da una lenta ripresa. L’incertezza e l’inquietudine di questa condizione di vita si riflettono nei lavori dell’artista, espressi attraverso la rappresentazione di oggetti statici, siano essi disegnati, dipinti o inseriti all’interno di installazioni. Tra gli oggetti ricorrenti vi sono orologi, porte, finestre e teschi, spesso rotti, imperfetti o molto vecchi, poi colorati, lucidati e presentati in modo tale da risultare accattivanti. Yiqian si concentra sul tempo che scorre, in uno spazio reale o immaginato che si trova dietro alle porte e alle finestre di fronte alle quali pone gli spettatori. Le sue opere sono state esposte in diverse occasioni da numerose istituzioni, tra cui Joy space (Beijing, 2013) Thegallery Oxo (London, 2012), MAMM (Mosca, 2012), UCCA (Beijing, 2011), Tempio di Adriano (Roma, 2011) Chelsey Art Museum (New York, 2011) Expo 2010 di Shangai, Schoeni Art Gallery (Hong Kong, 2009 / 2008), Asia Art Center (Taipei, Taiwan, 2008), CCRN Museum (Lussemburgo, 2008), Pferdestalle des Postfuhramtes (Berlino, 2007).
Con C’è, non cè, il tempo, si è aggiudicato il Premio online. «La nascita dell’orologio – sostiene l’artista – ha introdotto il paradigma del calcolare, in modo preciso, il tempo. Fin da quando ero piccolo osservavo mio padre che aggiustava ogni giorno gli orologi, ma gli orologi di quel tempo si distinguevano solo per la marca, i pezzi interni invece erano delle stesse misure, e ciò per l’oggettiva limitazione dei mezzi di produzione dell’epoca. Erano facili da produrre e da riparare. La stessa cosa si potrebbe dire per la maggior parte delle persone della generazione di mio padre. Ricevevano lo stesso tipo di educazione, avevano le stesse esperienze di vita e indossavano gli stessi abiti, avevano lo stesso cuore. In seguito ai progressi incessanti, il tempo avanza sempre con regolarità, mentre la società sta cambiando in modo irregolare (Zhao Yiqian)».
Quale è il ruolo dell’artista nel sistema attuale dell’arte e della società?
Gli artisti contemporanei sono stati adeguatamente istruiti in materia di arti visive e possiedono anche un’acuta sensibilità di osservazione. Per questo, devono assumere un ruolo guida nel pensiero e nella visione sociale.
Premio Terna pubblicò, in una delle sue prime edizioni, una ricerca previsionale dello stato dell’arte dal 2010 al 2015. I risultati hanno aperto una finestra su quello che è agli effetti il panorama attuale. Tra questi, anche il fatto che la crisi avrebbe portato ad un superamento dell’assuefazione rispetto alle regole dominanti, oltre ad un maggiore impegno sociale dell’arte. E’ quello che sta accadendo davvero?
Io credo che da sempre economia e mercato abbiano subito delle oscillazioni, grandi o piccole che siano, ma l’arte è un’estensione della vita. L’economia del mercato può interferire nell’arte. Questa però è determinata dal pensiero e dalle idee. Quello di cui un artista ha più bisogno dovrebbe essere una buona fede.
Cosa ha significato per la tua esperienza e per la tua ricerca la partecipazione al «Premio Terna»? Quali opportunità concrete, anche di mercato, ha generato?
La partecipazione al Premio Terna per me è stata molto significativa. Si è creata, infatti, l’occasione di scambio con artisti internazionali, oltre ad aver avuto la possibilità di conoscere l’ Italia. Questa esperienza mi ha arricchito sul piano creativo ma anche su quello delle opportunità, con la possibilità di esporre i lavori in diverse mostre.
In quale direzione si è evoluta la tua ricerca più recente? Ci puoi anticipare progetti e prospettive future?
Attualmente, ripongo una grande attenzione per le realtà sociali emergenti, per la connessione tra passato e futuro, e per i processi di semplificazione. Penso che la semplicità possa contenere più contenuti, dando più spazio al pensiero e alle idee. Questa è anche la peculiarità della filosofia cinese dello Zen.
Cosa dovrebbe avere (che ancora non ha) l’Italia a sostegno della creatività per rendere il nostro paese sempre più competitivo a livello internazionale? E quale paese, su scala globale, ritieni sia il migliore da questo punto di vista?
Credo che la cultura tradizionale italiana sia grandiosa. Penso, per esempio, al Rinascimento. Non saprei indicare con precisione cosa manca all’Italia di oggi, forse un po’ di vitalità.
Terna è un’azienda che si occupa di trasmettere energia al Paese. Il suo impegno con Premio Terna si focalizza sulla trasmissione di energia all’arte e alla cultura e nella creazione di una rete di sostegno e sviluppo del talento. Ritieni la formula del «Premio Terna» ancora attuale per la promozione dell’arte? Hai qualche suggerimento da dare per la prossima edizione?
E’ grandioso che un Gruppo che possiede l’energia e il capitale necessario possa promuovere l’arte. C’è bisogno di più imprese e individui del genere. L’evento, oltre ad essere internazionale, offre anche più occasioni di scambio. Spero che nascano sempre più numerose attività di questo tipo. Mi auguro anche che un’opportunità del genere possa essere realizzata in Cina.
immagini (1 cover – 2) Zhao Yiqian, There is, there is not time, Premio Terna 03 (3) Zhao Yiqian, Rainbow, oil Painting, 2012 (4) Zhao Yiqian, Here, Not Here, 2013 (5) Zhao Yiqian, A skull inside the space, oil on canvas, 2013 (6) Zhao Yiqian, Rainbow oil on canvas 120cmx120cm 2012.