Pensiero visivo che sorvola il luogo comune, che bypassa i sentieri paludosi di una società dell’uguale, l’arte è luogo di risveglio, sentiero la cui potenza evoca chiarezza, profondità, senso di appartenenza ad un’idea comportamentale altamente esposta al sogno delle potenzialità umane, dove la perennità di valori acquisiti nel passato si proiettano nel futuro con un potenziale che dice più di quanto esprime.
Ad un uguale privo di fantasia l’arte risponde, da sempre, con l’impegno di rigenerare un percorso alternativo, di mortificare le ripetizioni aride del quotidiano e di pungere lo sguardo dello spettatore con lo spillo della creatività, di una atmosfera che condanna la sterile malizia, che spinge oltre i bordi della seduzione vuota e frivola, oltre ogni conciliazione o legittimazione con lo stato delle cose. L’arte risponde infatti a una esigenza che spazza via il disegno di una umanità totalmente condizionata e pianificata (Adorno) dalle oscenità della commercializzazione e asseconda il sogno di un risveglio costruttivo, portando l’uomo verso il recupero della propria coscienza, della propria individualità e la propria dimensione umana.
Seguendo questo quadro critico, Con i piedi fortemente poggiati sulle nuvole / With his feet resting heavily on Clouds propone l’atteggiamento di una squadra di artisti – Burçak Bingöl, Fabrizio Cotognini, H.H. Lim, Enrico Pulsoni e Aslı Sinman Kutluay – il cui modo di procedere è basato sulla meraviglia, sul desiderio di lottare contro la mancanza di entusiasmo, di appassionare lo spettatore per portarlo in un luogo ospitale, la cui ospitalità offre e garantisce anticorpi utili a leggere il mondo in cui sono costretti a vivere.
Dopo un primo appuntamento denominato DO UT DES (appuntamento durante il quale cinque artisti sono stati invitati in una residenza settimanale a riflettere sull’Abruzzo, sui suoi luoghi e sulla sua storia), questo nuovo incontro mira a creare un secondo percorso estetico che unisce Italia, Cina e Turchia mediante una serie di sognatori inarrestabili – e «sognatore è un uomo con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole» ha suggerito Ennio Flaiano nel suo Diario degli errori (1976) – che si svincolano dalla seduzione del male e mettono in campo una potente operazione archeologica, alla ricerca di quanto è sepolto e dimenticato dalla società dei consumi, per illuminare e foraggiare il senso della verità totale in un presente che offre problemi tutt’altro che risolti.
Il testo critico accompagna la mostra «Con i Piedi fortemente poggiati sulle nuvole / With his feet resting heavily on Clouds», a cura di Antonello Tolve. Artisti: Burçak Bingöl, Fabrizio Cotognini, H.H.Lim, Enrico Pulsoni, Aslı Sinman Kutluay.
Museo Michetti, Comune di Francavilla al Mare (Pescara, Italy), 11.11.2015 – 20.02.2016
immagini (Cover 1) Burcak Bigol, «Flawless Flow», 2015, installation, dimensions variable, gold and platinum glazed ceramic (2) H.H. Lim, «Osso d’oro», 2011, installation (from Il tesoro nascosto), dimensions variable, steel and brass (3) Fabrizio Cotognini, «Desantnik USV50», 2014, installation, 80x60x40cm, diving helmet and coral.