Arshake è lieta di annunciare del Critical Grounds # 10: Glenn Ligon: Penseri di confine di Francesco Gioacchini dedicato alla figura poliedrica dell’artista afro-americano. Del suo particolare modo di impiegare l’arte al servizio della storia identitaria afro-americana, i riflettori del testo si accendono sulla magia con cui mezzi e linguaggi artistici – dalla pittura, all’installazione, al web, sono trasformati in potenti strumenti narrativi, spesso con la complicità della loro stessa decontestualizzazione. Il percorso di Ligon è tracciato nel particolare impiego della ‘parola’ come strumento creativo, conbinato con la sperimentazione ‘esplosiva’ di materiali e supporti, correlato da un vasto archivio a cui attingere di fonti artistiche, iconografiche e letterarie.
“In Ligon – così Gioacchini introduce il suo profilo artistico – gli elementi del triangolo semiotico si fondono con la componente pittorica, la parola si fa linguaggio non solo comunicativo ma estetico. Le lettere, da simboli convenzionali, da linguaggio funzionale, divengono gradualmente forme che trascendono i propri confini, si fanno astrazione, diventano colore, non più parola ma pura pittura, non più testo ma superficie che finisce per uniformare il linguaggio con il medium pittorico”.
L’autore ci porta vicino alle opere, attraversa un arco temporale che dai tempi in cui Ligon conia, con Thelma Golden, il termine post-black art, arriva ad oggi, quando il suo lavoro è ormai conosciuto e riconosciuto in tutto il mondo. L’intervista inedita dell’autore chiude il saggio e apre, in sua compagnia, una serie di questioni legate all’identità, ma anche al ruolo dell’arte, temi particolarmente scottanti e attuali.