In occasione di Romaeuropa Festival: DIGITALIVE 18, Elisa Giardina Papa ha presentato Labor of Sleep – Have you been able to change your habits ??, opera – operazione online inizialmente concepita per «Sunrise/Sunset», progetto commissioni di Internet Art realizzato per il Whitney Museum of American Art, a cura di Christiane Paul. L’artista bolognese, ora di base negli Stati Uniti, utilizza i linguaggi della tecnologia, del digitale e del web per riflettere sulle relazioni tra i sistemi dominanti della società contemporanea. Il suo lavoro esplora i processi di formazione dell’identità in un discorso sul genere, la sessualità e il lavoro.
Labor of Sleep – Have you been able to change your habits ?? consiste in una serie di video che imitano ironicamente le applicazioni per il self improvement. «Respira. Espira» – una voce monotona culla i personaggi o particolari che, come ipnotizzati, seguono meccanicamente le istruzioni date dalla pseudo-applicazione. Riprendendo ironicamente elementi della pratica zen, i video usano come sfondo sonoro il rumore dell’acqua e del vento. Capelli, conchiglie, fiori, una gamba… Gli oggetti sono posizionati in un ambiente asettico e sterile che serve da scenografia per una valutazione del sonno. «Sei riuscito/a a cambiare le tue abitudini?» – continua la voce. Il programma vuole influenzare i gesti e i rit(m)i della quotidianità e richiede un feedback da parte dell’utente per assegnargli un voto: «La tua efficienza è inferiore a 53%». Istruzioni contraddittorie come «Permettiti di essere naturalmente fermo. Stai fermo», alludono all’assurdità del supporto fisico e morale che procura la tecnologia all’interno di un’ampia rete di interferenze non-umane nel mondo organico.
L’opera di Elisa Giardina Papa svela le dinamiche di controllo e monitoraggio operate dai sistemi digitali. Per adattarsi ai ritmi frenetici della quotidianità, si fa sempre più ricorso a dei coach virtuali che ridefiniscono le mansioni naturali del corpo e ristabiliscono la concezione del tempo. La manipolazione della funzione fisiologica del sonno alimenta le banche dati di informazioni sui corpi delle persone, le loro abitudini e la loro ricettività a tale operazione di regolazione. Nutrendosi di questi dati, i sistemi di potere del neoliberalismo varcano la soglia che separa il lavoro dal riposo, in quanto il dormiente opera passivamente a profitto del sistema.
Il sito del Romaeuropa Festival si è trasformato nel palco virtuale di una video-performance che ha scandito un ciclo giornaliero di veglia/sonno e video accompagnando tutta la durata del DIGITALIVE e oltre, online dal 22 settembre, data di inizio del Festival.
Sofia Dati
Questo articolo è parte della sezione speciale che Arshake dedica a BACKSTAGE / ONSTAGE, il progetto che ha portato 24 studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma dietro le quinte del DIGITALIVE18, nuovo format dedicato all’arte digitale curato da Federica Patti e parte del Romaeuropa Festival. Gli articoli, pubblicati con cadenza settimanale, costruiscono la memoria delle opere e degli artisti che sono stati presenti, catturando i momenti salienti della ‘vitalità’ dei lavori performativi, ma anche dei loro protagonisti. La struttura dei contenuti è stata concepita su ispirazione della Metodologia del Progetto di Antoni Muntadas, come proposto da Valeriana Berchicci.
immagini: Elisa Giardina Papa, «Labor of Sleep – Have you been able to change your habits ??», still from video, Sunrise/Sunset Commissions, Whitney Museum of American Art.