Adriano Abbado racconta gli autori di ricerche sperimentali tra musica e arti visive in un libro che sarà presentato a Milano il 13 aprile.
Le immagini astratte, la musica e le loro connessioni, sono questi i protagonisti del libro di Adriano Abbado, I maestri della Visual Music, che sarà presentato dall’autore il 13 aprile al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano nell’ambito della serie di incontri Il colore del suono. Teoria e pratica della sinestesia a cura di Massimiliano Viel.
Edito da Skira, il volume ha una struttura agile e scorrevole e guida anche il lettore non esperto alla comprensione di un argomento ormai noto e diffuso, ma sul quale c’è ancora molto da scrivere, soprattutto in Italia. Ampio spazio è dedicato alla tecnologia elettronica – analogica e digitale – che molto ha influito sugli sviluppi e la diffusione della Visual Music, ma l’autore non rinuncia a ripercorrere le origini storiche di questa forma d’arte, a partire dalle teorie di filosofi, musicisti, scienziati e artisti che hanno indagato il rapporto tra suono e visione.
Tale connessione è affrontata da Abbado sotto molteplici aspetti, seguendo un percorso cronologico ma anche tematico, che fa emergere le diverse declinazioni della Visual Music. L’autore non manca di affrontare più approfonditamente il fenomeno della sinestesia e di precisare le varie modalità seguite dagli artisti nell’associare il mondo delle immagini con quello dei suoni: un capitolo è proprio dedicato a questi diversi approcci, talvolta più liberi e istintivi, talaltra basati invece su corrispondenze più rigide.
Il libro ha una duplice ripartizione: una parte storica, che si conclude con le novità introdotte dall’elettronica, e una dedicata agli sviluppi contemporanei, in cui emerge l’impatto delle tecnologie digitali. Non mancano i pittori del primo Novecento, che hanno portato l’armonia e il ritmo nel campo dell’immagine, né gli strumenti luminosi che hanno accompagnato i concerti audiovisivi, dai light show fino ai più recenti laser show. Si ripercorrono così le ingegnose invenzioni di musicisti e artisti e il ruolo svolto dalla tecnologia negli sviluppi storici della Visual Music.
Le immagini in movimento sono un altro terreno fecondo da cui nasce un legame con l’universo sonoro, dai film astratti di Oskar Fischinger, Norman McLaren e Stan Brakhage, alle sperimentazioni su pellicola e poi con strumenti analogici e digitali dei fratelli Whitney, fino ad arrivare, nel nuovo millennio, alle animazioni di Brian O’Reilly, Bret Battey e del gruppo Semiconductor. Tra le declinazioni più interessanti e attuali della Visual Music c’è inoltre quella delle installazioni audiovisive tra cui gli spazi immersivi del duo Granular Synthesis, le opere interattive prodotte dal collettivo UVA (United Visual Artists) o le curiose sperimentazioni di Evelina Domnitch e Dmitry Gelfand che fanno incontrare l’astronomia e la neurologia con l’informatica, la fisica e la chimica. Il percorso tracciato da Abbado si conclude infine con le performance, campo in cui in Italia si distingue il gruppo Otolab e nel cui ambito si possono annoverare i video prodotti dal collettivo D-Fuse per diversi musicisti, ma anche la gestione in tempo reale delle immagini da parte di Benton C Brainbridge che mixa dal vivo spezzoni di video.
In questo libro, la ricchezza di nomi e di opere citate, supportata peraltro da un gran numero di illustrazioni, si accompagna alle altrettanto ricche bibliografia e webgrafia, strumenti utili per chiunque voglia approfondire un vasto argomento come quello della Visual Music.
Lo sguardo ampio, in termini sia storici che geografici, con cui è affrontato questo tema è frutto di una lunga ricerca che ha anche portato l’autore a insegnare Audiovisual Art alla University of California di Santa Barbara. Abbado si è avvicinato alla musica elettronica a metà anni Settanta per poi giungere alla realizzazione di opere audiovisive, facendo ricorso dapprima alla fotografia e alla pellicola e, dai primissimi anni Ottanta, al computer.
Attraverso l’uso di tecnologie digitali, ha in seguito approfondito la sua ricerca declinandola in varie forme artistiche: dal mondo interattivo di Oggetti (2002) al gioco audiovisivo X (2005) – presentato alla Triennale di Milano per il Festival Iannis Xenakis – dalle animazioni come Kayuputih (2008), fino alla recente Slabs (2010-13), installazione i cui suoni sono composti da Stefanie L. Ku.
https://vimeo.com/67813216
Un’opera quest’ultima in cui il pubblico può interagire con sei lastre di plexiglas che vibrano e modificare l’intensità dei suoni che esse emettono, influendo così sull’equilibrio musicale dell’ambiente.
Il colore del suono. Teoria e pratica della sinestesia,a cura di Massimiliano Viel, incontro con Adriano Abbado
13 aprile ore 14:30, Conservatorio Giuseppe Verdi, Milano.
ars, arshake, visual music, electronics, sinestesia, Adriano Abbado, libro, book, Teatro Verdi, Ryoji Ikeda
Adriano Abbado racconta gli autori di ricerche sperimentali tra musica e arti visive in un libro che sarà presentato a Milano il 13 aprile.
immagini: (cover 1) Adriano Abbado, I maestri della Visual Music. Esplorazioni astratte: storia e ricerca contemporanea, Skira, Milano-Ginevra 2018 (2) Thomas Wilfred – Untitled op. 161 – 1965-66, dispositivo di proiezione automatica (3) Ryoji Ikeda – micro | macro – 2015 (4) John Whitney Sr. – Arabesque – 1975, fotogramma da film (5) Stan Brakhage – The Dante Quartet – 1987, fotogrammi da film (6) Bret Battey – Mercurius (Luna Series #1) – 2007