Il Museo di Roma, nella cornice di Palazzo Braschi, ripercorre con una mostra la storia della fotografia attraverso lavori che si sono relazionati con Roma. «Vari sono i livelli di lettura proposti – così leggiamo nel comunicato: dalla possibile ricostruzione della storia e dell’evoluzione delle tecniche fotografiche alla comprensione del ruolo specifico svolto da tanti artisti in base alla tipologia del proprio lavoro, fino alla possibilità di ‘leggere’, secondo nuove e moltiplicate chiavi interpretative, la città stessa, in un percorso storico-fotografico che illustra globalmente il contesto visivo di Roma».
Il racconto per immagini si snoda per 9 sezioni dedicate alle diverse tematiche, declinazioni e tecniche, di questo affascinante processo.
Si parte con Sperimentare con la luce: nascita e progressi della fotografia in cui si alternano il dagherrotipo, la carta salata e l’albumina, esplorati dai primi fotografi – Giacomo Caneva, Frédéric Flachéron, Eugène Constant, Alfred-Nicolas Normand, James Anderson, Robert MacPherson –, veri pionieri che si spostavano tra città e campagna con ingombranti attrezzature, spesso accompagnati da pittori, ponendosi in piena continuità con l’arte del proprio tempo. Si prosegue con la sezione Documentare l’Antico: percorsi tra le rovine, con fotografie che sono state impiegate per indagini archeologiche.
sulle vestigia classiche e sui principali monumenti della città. Il rapporto con la religione e con il sacro è protagonista della sezione Centro della cristianità.
La sezione Vie d’acqua: la presenza del fiume e le fontane monumentali si dispiega nelle immagini che hanno rivelato i condizionamenti della città in relazione alla presenza dell’acqua, quella del fiume Tevere, ma anche di acquedotti e fontane.
A seguire, Un eterno giardino: Roma tra città e campagna documenta il patrimonio naturalistico ancora straordinario di Roma, nell’opulenza di giardini e parchi.
Le trasformazioni urbanistiche dell’Urbe scandiscono il percorso della sezione La nuova capitale: dai piani regolatori di fine Ottocento alla città moderna, e la vita quoditdiana quella di Occasioni di vita sociale,
Celebri performance di artisti, come quelle di Joseph Beuys e Keith Haring, sono documentate in lavori fotografici specifici, mentre importanti committenze da parte del Comune di Roma arricchiscono il patrimonio fotografico civico con le immagini della città colte attraverso lo sguardo di alcuni dei più grandi fotografi del nostro tempo, quali Gianni Berengo Gardin, Gabriele Basilico, Luigi Ghirri, Mario Cresci, Roberto Koch.
Attraverso lo specchio: negativi su lastra di vetro propone, in una suggestiva presentazione, una serie di lastre ottocentesche in vetro retro-illuminate.
Il percorso si chiude nelle sale al pianterreno con la sezione Ritratti dedicata alla fotografia di figura, con ritratti di personaggi famosi, modelli in posa e interni di studi d’artista ottocenteschi, ma anche con tableaux vivants, i “quadri viventi” di grande fortuna tra fine Ottocento e primo Novecento, che sottolineano ulteriormente il rapporto di stretta complementarietà affermatosi anche a Roma tra fotografia e pittura.
Gli studenti della Scuola di fotografia della Rome University of Fine Arts (RUFA), coordinati da tre docenti, realizzeranno un’installazione che, con l’uso di video originali, voci e suoni della metropoli, farà rivivere la vita culturale della capitale attraverso i suoi protagonisti, da Pasolini a de Chirico, da Remo Remotti a Schifano. La mostra sarà inoltre accompagnata da una serie di conferenze e workshop su tematiche specifiche.
Roma nella camera oscura, curated by Flavia Pesci e Simonetta Tozzi
Museo di Roma, Palazzo Braschi, 27 marzo – 22 settembre, 2019
immagini: (cover 1) Pompeo Molins (1827-1900 ca.). Rovine dell’acquedotto Claudio, 1868 ca.stampa all’albumina, AF 3316 (2) Gioacchino Altobelli (1814 – post 1878), Pompeo Molins (1827-1900 ca.). Tempio di Minerva Medica con coltivazione di ortaggi, 1860 ca. stampa all’albumina, AF 22815 (3) Nello Ciampi (1890-1980) Colonnato dell’EUR, 1939-1943. stampa ai sali d’argento, AF 18575 (4) Cesare Faraglia (attivo 1910-1940 ca.) Case in demolizione viste dall’emiciclo dei Mercati di Traiano, 1928. stampa ai sali d’argento, AF 19585 (5) Oswald Ufer (1828-1904). Cimitero dei Protestanti alla Piramide Cestia, 1860 ca. stampa all’albumina, AF 22819 (6) Pompeo Molins (1827-1900 ca.) Fontana delle Tartarughe, 1868 ca. stampa all’albumina, AF 431 (7) Mario Carbone (1924) La performance “Terremoto” di Joseph Beuys e il convegno “Arte e dimensione metropolitana” a Palazzo Braschi, 1981. stampe ai sali d’argento su carta baritata, AFM 284 (8) Luigi Ghirri (1943-1992) Ara Pacis, 1990. stampa da negativo colore, AFM 111