L’elettronica è donna, con la cura di Claudia Attimonelli e Caterina Tomeo per l’editore Catelvecchi, è un volume corale che si avventura nella ricostruzione di una varietà di linguaggi che attraversano altrettante discipline, dall’invenzione dei primi algoritmi alla pratica del djing, dalla live performance alla videoarte, dalle installazioni multimediali alla sonic art, dall’intelligenza artificiale alla musica techno, elettroacustica e sperimentale.
Questo ventaglio di sperimentazioni è ricostruito dalla testimonianza di contributi femminili alla creatività dimenticati dalla storiografia in quasi due secoli di sperimentazioni tecnologiche, artistiche e musicali restituiti nel libro da autrici diverse e con una sezione dedicata alla testimonianza diretta delle artiste.
Il libro ci pone di fronte ad una frontiera, su una soglia che potenzialmente supera le pratiche femministe, trans-femministe, queer; offre gli strumenti per capire cosa potremmo essere in potenza, elevandoci dalle griglie della nostra osservazione guidata dalla cultura egemonica del momento.
Questo è vero nella differenza di genere tra uomo e donna, ma anche tra uomo e altre specie come, appunto, Donna Haraway ci insegna nel suo ultimo libro dove si trova di fronte alla necessità di coniare una nuova parola per descrivere l’era entrante: Chtulucene.
E sono proprio le teorie di Donna Haraway, a partire dal suo Manifesto Cyborg, ad ”aver guidato le curatrici a “delineare una mappatura storico-culturale della sperimentazione elettronica nel campo delle arti, della musica, del suono attraverso il contributo trans-femminista e queer”.
Oltre all’attraversamento di discipline che pone il libro al limite tra lettura e ascolto, per distaccarci dalla questione di gender, per emanciparci, impariamo a considerare due aspetti centrali nella generazione di realtà: il linguaggio e lo sguardo.
I testi attraversano discipline ma anche mondi, si soffermano su artiste e lavori che si sono trovati su una qualche soglia, che sono rimaste in bilico tra dimensioni e situazioni che continuano a spingere e a sperimentare.
Ora, con il senno del poi, è più chiaro capire come ciascun lavoro si riveli traccia importantissima per ricostruire i vari passaggi dei grandi cambiamenti che hanno segnato il mondo attuale e che noi visualizziamo in una volta sola, (ri)svegliati improvvisamente da un assopimento di anni. Il libro attraversa generi disciplinari e temi con sguardo corale per restituire una testimonianza importante per chi è addentro alle rispettive discipline trattate, ma anche per chi non lo fosse.
L’elettronica è donna, a cura di Claudia Attimonelli e Caterina Tomeo, Castelvecchi, Roma 2022