Fino a maggio 2020, ai Mercati di Traiano di Roma, il progetto Live Museum, Live Change, porta all’interno del famoso sito archeologico, nuove visioni e narrazioni contemporanee, attraverso la pratica degli Atelier d’artista, che consente agli artisti, selezionati attraverso una call pubblica, di preparare, durante una settimana di permanenza, un intervento che dialoghi con la storia dell’antico sito. Il grande complesso dei Mercati di Traiano, che inizia a prosperare sotto l’era di Traiano e progettato presumibilmente durante l’era di Domiziano, comprende una stratificazione di edifici e, nella parte sottostante, si pensa ci fosse un brulicare di attività commerciali, in diretta connessione con l’attiguo Foro.
Il primo Atelier d’Artista è stato realizzato da Iginio De Luca (Formia, 1966) concludendosi con l’intensa e poetica performance sonora Le voci di dentro (14 febbraio 2020), che ha fatto risuonare all’interno di un’antica nicchia, i reperti storici marmorei che contiene, attraverso il suono prodotto esclusivamente dal contatto delle mani dell’artista e amplificato da microfoni altamente sensibili, inaugurando l’intero progetto Live Museum, Live Change, diretto e curato da Maria Francesca Guida.
La protagonista del secondo Atelier d’Artista è stata Sonia Andresano (Salerno 1983) con la sua istallazione sonora e performativa Permesso di sosta e fermata (venerdi 21 febbraio).
Sonia Andresano, per questo suo nuovo lavoro, colloca in angoli sparsi del sito, anche quelli normalmente non aperti al pubblico, vecchie sedie tutte diverse per stili e materiali. Le pone davanti a meravigliosi scorci tra le rovine, che si intravedono attraverso archi, rampe di scale, ballatoi o che investono lo spettatore, mentre osserva il panorama nella sua interezza, da terrazze sospese. Le sedie sono apparentemente normali, ma, invece, contengono un dispositivo nascosto, che riproduce in loop il rumore del loro stesso attrito a terra, per ognuna diverso, che queste producono quando le si sposta. Sono sedie immobili, in uno spazio rarefatto e quasi irreale, ma attraverso il suono, testimoniano, instancabili, il loro continuo spostamento.
Sedendosi su ogni sedia, come istintivamente si è spinti a fare, si percepisce subito che gli affacci suggestivi di quel bellissimo sito archeologico, diventano una sorta di finestre spirituali, dalle quali l’artista rievoca un tema a lei caro, il viaggio esistenziale.
Il cambio di luogo, rappresentato dalla testimonianza del rumore dello stesso spostamento e l’affaccio, identificato come il desiderio di conoscere realtà e perciò idee, nuove e nuove forme di umanità, per avere la possibilità di assimilare attraverso differenti prospettive, una visione più completa della vita, sentirne di continuo la necessità, testimoniarne il viaggio, unito alla speranza di trovare in nuove esperienze e nuove visioni il senso che cerca dell’esistenza, dal quale poi, magari, di nuovo ripartire, sembra essere il messaggio di tutta l’istallazione.
Il viaggio inteso come spostamento, a volte cercato a volte dovuto, ma più di tutto il percorso, quello che esiste subito dopo la partenza e immediatamente prima dell’arrivo, ricorre con ritmo frequente nella ricerca dell’Andresano, che lo propone in tante sue opere installative, fotografiche e video.
In ogni opera dedicata a questo tema realizzata finora, però, sembra che il quesito sia sempre diverso, in alcune si sente il suo lacerarsi per il distacco, la sua incertezza ad andare. In altre il peso di dover affrontare un percorso in un momento in cui non si pensa di essere pronti, in altre, invece, si coglie la leggerezza che deriva dall’averne compiuto uno di particolarmente significativo. In tutte, il desiderio di andare oltre, portandosi dietro tutto, perché ancora non si sa cosa sia meglio lasciare. In permesso di sosta e fermata, sembra che l’artista abbia finalmente accolto con serenità tutto il percorso, che abbia consolidato l’idea che tutto quello che ha incontrato e tutto quello che l’ha spinta a conoscere altro da sé, sia stata la ricerca più importante, quella che l’ha condotta e la ispirerà per degli altri tragitti, forse non più così imprevedibili, come prima, in futuro.
Tanto da arrivare a condividerlo con altre persone ed a invitarle a provare, ad andare.
Oppure in realtà è un unico viaggio?
Il viaggio esistenziale ricorre fin dai tempi di Ulisse, Sonia Andresano lo tratteggia e lo indica, con particolare poesia e delicatezza, senza presunzione o eroismi, senza pregiudizi, senza strappi, ma con la fluidità dello stesso scorrere della sua riflessione.
Live Museum, Live Change, è un progetto di PAV, in collaborazione con ECCOM-Idee per la Cultura, Melting Pro e Visiva Lab, tra i vincitori del bando ABC – Atelier Arte Bellezza Cultura della Regione Lazio (febbraio / maggio 2020).
Mercati di Traiano, Roma. Le visite al Museo riprenderanno dopo il 3 aprile, a seguire le disposizioni governative nazionali per far fronte all’emergenza Coronavirus.
immagini (all): Sonia Andresano, «Permesso di sosta e fermata», 2020, Atelier d’artista – Mercati di Traiano, still video.