A volte anche le mostre più sgradevoli, sgraziate, grossolane e deformi nascondono piccoli cammei, piccoli gioielli, piccoli guizzi estetici lasciati un po’ – forse volutamente – in disparte. È quanto accade, ad esempio, alla imbarazzante avventura del LXV Premio Michetti che fa capo all’omonima fondazione di Francavilla al Mare e elogia il luminoso pittore Francesco Paolo Michetti (Tocco da Casauria, 4 agosto 1851 – Francavilla al Mare, 5 marzo 1929). In linea con i temi EXPO 2015 la nuova edizione del Premio ha per oggetto, quest’anno, il tema del «cibo sostenibile e dell’alimentazione nell’arte».
Tra la miriade di esercizi che mettono a ferro e fuoco le sale espositive, alcuni lavori lasciano sperare. All’ingresso del museo, infatti, c’è una macchinetta (Macchina per l’erogazione automatica di opere d’arte) divertente e intrigante che, per 50 centesimi, 1 euro, 1/5 euro o 2 euro, distribuisce una minuscola opera che funge anche da biglietto per sosta automobilistica autorizzata. Si tratta di un (goliardico? – certamente elegante) progetto proposto dal collettivo AAART, «un collettivo composto da artisti, architetti, storici e critici dell’arte, operatori culturali».
La Macchina per l’erogazione automatica di opere d’arte, si legge in un piccolo colophon: «è una installazione/performance che gioca sui luoghi comuni e i tabù dell’arte contemporanea, dai luoghi espositivi al mercato e i meccanismi di (ap)prezzamento, dall’aura al ruolo del pubblico». Dietro il congegno – la macchina è un parcometro che mantiene la propria funzione originaria e contemporaneamente incide sui passi del mercato – c’è un tema di fondo che pone al centro del discorso un rettile dell’ordine testudines linnaeus, comunemente chiamata tartaruga, per porre l’accento su un tema puntuale, quello della sostenibilità, basilare nel prossimo EXPO.
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(cover e 1) AAART collective, La Macchina per l’erogazione automatica di opere d’arte, installation/performance, Premio Michetti, Franca Villa a Mare, Italia, agosto 2014.