Il 24 novembre del 1960 nasceva il Séminaire de Littérature, il seminario di letteratura potenziale, come parte del Collège de Pataphisique. Il seminario si trasformerà poi in Oulipo Ouvroir de littérature potentielle, fondato da Raymond Queneau e da François Le Lionnais, due scrittori ma anche matematici entusiasti che hanno portato assieme, attorno allo stesso tavolo di pensiero, professori, scrittori, matematici, e ingegneri.
Matematica, letteratura, e quindi computer e tecnologia, entrano qui a far parte di giochi linguistici e di sperimentazioni narrative, alla ricerca di nuovi modelli di scrittura. Giochi matematici e linguistici, come i sonetti palindromi (la sequenza di caratteri può essere letta in entrambe i sensi), o i lipogrammi (una determinata lettera dell’alfabeto è bandita dal testo), per citarne alcuni, si fanno interpreti letterari della «scienza delle soluzioni immaginarie», ovvero della patafisica di Alfred Jarry da cui riprende il nome il Collège de Pataphisique. In questa liberazione della letteratura dalle convenzioni, così come la parola si stava liberando dal suo riferimento fonetico proprio a partire dalla tecnologia (la stampa) che ne aveva resa possibile la sua trasposizione scritta, l’algebra e gli algoritmi intervengono a favore dello sviluppo di vere e proprie tecniche narrative.
Exercices de style di Quenau del 1947 è l’opera letteraria che meglio introduce lo spirito del gruppo. L’episodio di un uomo infastidito da un passeggero nell’autobus, è raccontato in novantanove stili diversi, accrescendo l’enfasi dell’accaduto e quindi della forma sul contenuto. Cent Mille Milliards de poèmes, sempre di Queneau, anticipa e introduce, per vie analogiche, uno dei tanti potenziali ruoli del computer nella formulazione di nuovi stili narrativi. In questo testo ogni pagina contiene un sonetto ed è divisa in quattordici strisce, una per ogni linea. Il lettore è invitato a fotocopiare e tagliare le strisce per creare i poemi dalla diversa combinazione tra loro, stimando che ci vorrebbero 200 milioni di anni per poter leggere tutte le combinazioni possibili. Questo sistema combinatorio ispira l’utilizzo del computer nella possibilità di elaborare infinite variazioni di un pacchetto di informazioni iniziali fornite alla macchina. Lo scrittore italiano Italo Calvino, al contrario, dimostra quanto di artistico possa essere estrapolato dal computer, non tanto nell’infinita elaborazione dei dati, quanto in un’operazione, si può dire inversa, ovvero «anti-combinatoria». In questo caso, da una varietà di situazioni comunicate al computer questo stringerà il campo a quelle poche possibili che, nel caos delle umane passioni, saranno favorite come le più armoniose. Il testo conquista così il suo valore artistico, in questo caso riposto nel nuovo legame produttivo che l’incorrere dell’evento esterno innesca tra autore, lettore e testo, definendo, così, una nuova tipologia di interazione. La relazione tra computer e letteratura non è quindi cosa nuova e, come tutte le forme sperimentali in tutte le arti, c’è voluto del tempo prima che queste acquistassero legittimità e autonomia, proprio come l’identità di Oulipo creato negli anni ’60 acquista un’identità di gruppo vera e propria solo negli anni ’70.
Membri di Oulipo: N. Arnaud, J. Bens, C. Berge, J. Duchateau, Latis (Emmanuel Peillet), F. Le Lionnais, J. Lescure, R. Queneau, J. Queval, A.-M. Schmidt
Immagini
(1 cover), Raymond Queneau, Cent mille milliards de poèmes, poesia combinatoria, 1961; (2) Il gruppo dell’Oulipo à Boulogne, avenue de la Reine, il 23 settembre 1975, nel giardino della casa di François Le Lionnais. Al centro Raymond Queneau e François Le Lionnais, al suo fianco, con un giornale in mano. All’estrema sinistra Italo Calvino; (3) Raymond Queneau, Cent mille milliards de poèmes, 1961, schema che illustra il funzionamento della poesia combinatoria