La pandemia ha costretto il mondo a trasferire la propria vita online. L’arte cerca continuamente spazi di presentazione e comunicazione. Trovare un modo per abitare lo spazio liquido, non è cosa semplice né così immediata. Ciò che ha senso nello spazio fisico potrebbe non averlo automaticamente in quello virtuale.
La GABA.MC – Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, suggestivo spazio annesso al Palazzo Galeotti di Macerata, che dal 2015 ospita l’attività espositiva dell’Accademia di Belle Arti, questo senso è riuscito a trovarlo. Grazie ad un grande progetto collaborativo ha portato il suo spazio tra mondi e si è trasformato, così, in una vera e propria sfida iniziata con «Sbagliando s’impara», la mostra in corso curata da Antonello Tolve e dedicata a Rodari, al suo spirito giocoso e illuminato che molto ci insegna ogni giorni, appunto dall’importanza degli errori, per riprendere un tema che titola anche uno dei suoi libri culto: la Grammatica degli Errori.
«Partendo da alcuni nuclei del suo pensiero o anche da alcune sue filastrocche e racconti brevi e romanzi e articoli taglienti», spiega il curatore della mostra, i cinque artisti (Michelangiolo Bastiani, Daniela Di Maro, Chiara Passa, Tamara Repetto, Cristian Rizzuti) selezionati in questa esposizione che vuole essere anche un omaggio a Rodari in occasione dei cento anni dalla sua nascita, sono tutti legati a un modus operandi di matrice fortemente newmediale che oscilla tra materiale e immateriale, tra i brani del reale e le infinite possibilità del virtuale».
Entriamo nello spazio e visitiamo la mostra.
Per chi già lo aveva visitato, l’esperienza virtuale mette in condizione di rivivere l’esperienza fisica. Per chi ‘entrasse per la prima volta nella galleria si tratta di un’occasione unica per farsi un’idea, anche perché in modalità virtuale gli spazi hanno la stessa leggerezza ed eleganza. Riprodurre la galleria non è sufficiente per garantire il suo successo nel mondo virtuale. Infatti, ciò che rende speciale questa mostra, e il progetto tutto, è l’incontro dello spazio con le opere che, già realizzate dagli artisti e presentate in altre occasioni, hanno trovato qui nuovo significato e vita, grazie anche al dialogo con tecnici, curatori, e la squadra di studenti, che esattamente come avviene nello spazio fisico, è protagonista di queste mostre in un coinvolgimento didattico unico in Italia.
Ad accogliere nello spazio sono le gif di Chiara Passa, dalla serie di Picture in Picture realizzata nel 2014. Sono le ambientazioni metafisiche di De Chirico contaminate di elementi inaspettati, una ‘bomba di fantasia’, come diceva Rodari nei suoi Esercizi di Fantasia, immaginando l’effetto di contaminazione di spazi comuni con elementi inaspettati. Il formato gif ritrova nello spazio virtuale e nel collegamento online la sua casa; la disposizione dei tre lavori nella sala restituisce la delicatezza di una proporzione che lascia respiro alle opere e allo spazio in un senso tutto fisico del termine.
La grande sala che si apre sulla sinistra ospita i lavori di Tamara Repetto, originariamente una serie di disegni dedicati alle nuvole, alla struttura irregolare delle sue geometrie frattali, modelli evolutivi comuni nella natura nell’uomo. Si adagiano sulle pareti come wall drawing con la stessa leggerezza delle nuvole.
Torniamo indietro e proseguiamo nello spazio dove incontriamo il video di Daniela di Maro, Pollination vs Pollution (2018), una lavoro visivo – sonoro che trova nella sua collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Brera quella qualità di dialogo lodata da Rodari, in questo caso anche riconosciuta da un prestigioso premio conferito durante il Festival al MAXXI di Roma nel 2018.
Andiamo avanti e, sulla sinistra, incontriamo il trittico di Cristian Rizzuti. Sono disegni che nell’installazione originaria erano realizzati da un braccio robotico in tempo reale, immaginata come partitura musicale eseguita in dialogo con 4 musicisti e due performer. Segni e colori sono generati da dati sulla migrazione, catturati nell’estate 2019 analizzando i flussi migratori su scala globale, dall’Africa in Europa, dal Sud al Nord Europa. L’errore nel segno tracciato dal braccio e la sua importanza nel progetto, accende i riflettori su quando di più caro era a Rodari: l’errore, perché «sbagliando si inventa».
Nell’ultima sala incontriamo l’installazione di Michelangelo Bastiani, conosciuto per il suo lavoro con gli ologrammi. Questo lavoro è traslazione di una video proiezione interattiva pensata nel 2012 per uno spazio espositivo nel New Jersey, dove si ritrova un elemento privilegiato dell’artista, l’acqua. Nella sua fluidità e consistenza si riconosce una nota di comunanza tra natura e tecnologia. La traslazione dell’opera, oltre alla suggestione delle gioco di ombre e luci riproducendo una spazio poco illuminato, è completata dall’effetto sonoro che lascia empaticamente immaginare l’acqua gocciare.
Sono molti, quindi, gli spunti e gli incontri tra fisico e virtuale, tra modalità di immaginare contenuti e formati. Tutto si incontra in un unico linguaggio, quello informatico, lo stesso che da forma all’architettura dello spazio, alla vitalità dei contenuti delle opere, ai suoni, all’illuminazione, e alla scritta delle didascalie che riportano in vita alcuni bellissimi estratti di Rodari. Tutto nel segno della magia dell’errore perché «sbagliando si inventa».
«Sbagliando si inventa». Gianni Rodari nel paese degli artisti, a cura di Antonello Tolve
GABA.MC – Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, 29.10.2020 – 15.01.2021
Visitate qui la mostra online
L’organizzazione e l’allestimento virtuale della mostra, coordinati da Matteo Catani, docente di Applicazioni digitali per l’arte, sono stati realizzati da Beatrice Ferretti del Biennio di Metodologia della comunicazione per le arti multimediali e da Pierpaola Reato del Biennio Fotografia per la comunicazione pubblicitaria.Artisti: Michelangiolo Bastiani, Daniela Di Maro, Chiara Passa, Tamara Repetto e Cristian Rizzuti,
Immagini: (Cover 1) «Sbagliando si inventa. Gianni Rodari nel paese degli artisti», Flyer (2-5) «Sbagliando si inventa. Gianni Rodari nel paese degli artisti», a cura di Antonello Tolve, GABA.MC – Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata Installation view-online, 2020.