Digicult è una piattaforma che nasce per iniziativa di Marco Mancuso nel 2005 con l’intento di attraversare e coltivare teorie e pratiche creative che si pongono al limite tra arte, scienza, tecnologia, design e società. Soprattutto, è una realtà indipendente in rete che in Italia è nata in un periodo quando l’interesse per queste forme di sperimentazione creativa, e per il dialogo tra arte e scienza in generale, stava appena prendendo forma. La letteratura su questi argomenti, che oggi sta proliferando, si contava sulle dita di una mano. Le informazioni si ottenevano direttamente da blog, mailing list, o conversazioni personali con gli artisti, prevalentemente in inglese. Digicult così in Italia è diventata un punto di riferimento per questi argomenti, coprendo un frangente di tempo molto ampio e all’insegna della trasversalità.
La casa editrice Mimesis pubblica, oggi, un volume che estende la piattaforma ad una versione cartacea che, per cura di Marco Mancuso, raccoglie una selezione di saggi e interviste di alcuni tra gli autori che hanno collaborato nell’arco di questi quindici anni, voci autorevoli nei rispettivi ambiti di studio.
A volte si pensa che il libro inscatoli degli argomenti, li chiuda. Questo può anche essere vero in alcuni casi. In questa circostanza, il libro chiude gli argomenti in un contenitore che, proprio nella forma del libro, apre ad altro: ad uno sguardo d’insieme che attraversa discipline e tempi, alla curiosità anche di chi è al di fuori di quella che può sembrare una specificità di settore. Ci siamo resi conto, infatti, che queste forme di sperimentazione ci portano dritti al centro del mondo. Queste strade sperimentali ricostruiscono, infatti, tracce importanti dei molti passaggi che abbiamo perso di questa grande trasformazione della vita, che ci ha ritrovati improvvisamente catapultati nell’era attuale, risvegliati alla consapevolezza da un evento traumatico, quello della pandemia. Con slancio spontaneo legato ad una creatività che si avvicina sempre più alla ricerca, gli artisti hanno scavato in tutta quella parte di mondo che noi vediamo solo nella superficie dei nostri usi e consumi dettati dalle aziende, piuttosto che da noi stessi e dalla nostra consapevolezza. Immaginiamo che anche coloro che di queste forme espressive ne hanno parlato di tanto in tanto in discussioni extra artistiche o extra accademiche, o le hanno adottate come progetti ‘esotici’ per abbellire le programmazioni con qualcosa dal gusto innovativo, ora ne possano riconoscere la centralità.
Un motivo in più per uscire dalla nicchia. Intervista con la New Media Art è un ottimo strumento per farlo attraverso la voce degli artisti in interviste che sono inquadrate in ambiti e discipline introdotte da esperti del settore e contributor attivi della piattaforma: arte e rete, software e coding, cinema e audio visivi, suono e musica, performance e teatro, design e DJ, architettura e spazi pubblici, e ancora, aspetti che più da vicino legano queste ricerche al rapporto tra arte e scienza, attivismo e società, cultura e mercati.
La piattaforma, in un momento chiave della sua esistenza quindicennale, è entrato dalla porta dell’editoria tradizionale e esce dai suoi magazzini come progetto ‘alternativo’, se ancora una volta intendiamo ‘alternativo’ al sistema, piuttosto, attuale a socialmente propositivo. I proventi del libro saranno, infatti, donati per le ricerche sugli effetti clinici e sociali del Covid-19, eseguite presso il Centro di Neuroscienze e neurotecnologie, Dipartimento di eccellenza di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Il libro sarà presentato, domani, giovedì 3 dicembre, al Museo MAMbo di Bologna in un incontro realizzato in collaborazione con ADIACENZE e Digicult. Partecipano alla presentazione, che si terrà sulla piattaforma Google Meet: Marco Mancuso, autore del volume; Lorenzo Balbi, direttore artistico MAMbo; Claudio Musso, critico e curatore. Modera Daniela Tozzi, ADIACENZE.
Intervista con la New Media Art, a cura di Marco Mancuso, Mimesis Edizioni (2020)
Con testi critici e interviste dal Network di Digicult di: Sabina Barcucci, Tatiana Bazzichelli, Silvia Bertolotti, Elena Biserna, Pia Bolognesi, Loretta Borrelli, Simone Broglia, Roberta Busechian, Serena Cangiano, Ana Carvalho, Bianca Cavuti, Alessio Chierico, Lucrezia Cippitelli, Giuseppe Cordaro, Claudia D’Alonzo, Federica Fontana, Tiziana Gemin, Mathias Jansson, Maresa Lippolis, Filippo Lorenzin, Marco Mancuso, Mario Margani, Donata Marletta, Matteo Milani, Maddalena Mometti, Annamaria Monteverdi, Claudio Musso, Bertram Niessen, Pasquale Napolitano, Robin Peckham, Monica Ponzini, Domenico Quaranta, Martina Raponi, Zoe Romano, Silvia Scaravaggi, Daniela Silvestrin, Giulia Simi, Valentina Tanni
Con interviste a: Aether Architecture, Morehshin Allahyari, Cory Arcangel, Conor Backman, Philip Beesley, Franco Bifo Berardi, Zach Blas, Andreas Broeckmann, Carlos Casas, Paolo Cirio, Critical Art Ensemble, Andy Deck, Joseph Delappe, Matias del Campo, Democracia, Daniel Dendra, Taylor Deupree, Heather Dewey-Hagborg, Evelina Domnitch e Dmitri Gelfand, Erwin Driessen e Maria Verstappen, Luke Dubois, Constant Dullart, Anna Dumitriu, Formafantasma, Matthew Gardiner, Gob Squad, Kenneth Goldsmith, Jens Hauser, Kurt Hentschlager, Choy Ka Fai, Aaron Koblin, Christina Kubisch, Brandon LaBelle, La Molleindustria, Francisco Lopez, Geert Lovink, Rafael Lozano-Hemmer, Giorgia Lupi, Nicolas Maigret, Lev Manovich, Stephan Mathieu, Warren Neidich, Klaus Obermaier, otolab, Christiane Paul, Joost Rekveld, Daan Roosegaarde, Evan Roth, Daniel Rozin, Chris Salter, Sedition, Travess Smalley, Felix Stalder, Peter Tscherkassky, UBERMORGEN.COM, Victoria Vesna, Bill Vorn, Lining Yao, Pinar Yoldas, Samson Young