Se vent’anni fa mi avessero detto che sarei tornata ogni anno, non ci avrei mai creduto! E invece ho partecipato alla 22a edizione di questo evento irrinunciabile, con la stessa passione e curiosità della prima volta. Sónar di Barcellona è un festival dedicato a musica, creatività, tecnologia, ma soprattutto un’atmosfera unica che lo illumina tra mille eventi tenendolo saldo a quella estetica e a quella scena peculiari.
Una grande manifestazione che presenta figure di spicco della ricerca contemporanea, e allo stesso tempo coinvolge università e aziende che operano nel settore con uno sguardo attento all’innovazione. In particolare Sónar + D riunisce diverse attività su un tema comune: il rapporto tra creatività e tecnologia, la trasformazione digitale delle industrie culturali. Sónar accoglie ogni anno centinaia di migliaia di persone incentivando il turismo e promuovendo la cultura dell’elettronica e del digitale grazie al supporto delle Amministrazioni locali: in particolare il Sindaco Ada Colau – attivista sociale, fondatrice della Plataforma de Afectados por la Hipoteca – ha vissuto il festival in prima fila con grande entusiasmo.
L’edizione 2015 – che si è tenuta dal 18 al 20 giugno presso Fira Montjuïc e Fira Gran Via L’Hospitalet – ha confermato il carattere e la qualità dei due decenni precedenti, alzando ulteriormente il livello dell’organizzazione e dei servizi (annullamento della coda a bar e shop grazie al sistema di pagamento cashless). Ha aperto la stagione un programma di concerti, dj set, live media e performance, con date uniche, produzioni e anteprime, capace di bilanciare artisti emergenti con nomi più importanti. Il primo giorno ho avuto modo di ascoltare le sonorità seducenti e complesse di Skygaze che ha inaugurato il SonarVillage, spostandomi velocemente verso i suoni macabri, glitch, noise e la techno dell’amabile Christian Kroupa che si è esibito nel SonarDôme, per tornare al SonarVillage dove mi aspettava la post-dubstep, synth con vocazione pop di Innercut.
Ho esplorato il mondo dell’elettronica più profonda e versatile di Lee Gamble & Dave Gaskarth nel SonarHall, e assistito alla perfomance audiovisiva di Kindness, Koreless + Emmanuel Biard: the well, che hanno acceso con fasci di luce laser e suoni ipnotici il Sonar Hall. Poco dopo Lorenzo Senni ha catturato totalmente il pubblico sondando il territorio trance, hard techno e rave music con suoni ripetitivi, pause e melodie arpeggiate; altrettanto curato il mix nel SonarVillage tra influenze musicali techno e post discoteca di Kasper Bjorke. Rarità preziosa il live completamente al buio di Autechre, il duo più importante nel mondo dell’algebra elettronica che appare in pubblico eccezionalmente, così come la fantastica perfomance audiovisiva di Joanie Lemercier & James Ginzburg: Blueprint. Infine, non è mancata l’attenzione alla combinazione tra pop, dance e elettronica con il quintetto Hot Chip che ha fatto il suo live nel Sonar Pub.
Gli appuntamenti successivi si sono alternati tra giorno e notte ospitando il grande artista multimediale DAVIC Nod, le melodie retrò di Olefonken, i suoni viscerali di Russell Haswell, i ritmi multietnici del dj set di Ossie. Il live «noir» di Vessel – supportato da un visual sorprendente – ha travolto le persone nel SonarHall con una moltitudine di suoni e melodie techno e post dubstep, mentre il live di Squarepusher ha indagato sonorità allucinanti e brutali, tutto accompagnato dalla magia delle immagini e da un’acustica eccellente. La notte ha appagato e reso felice il pubblico con la partecipazione di artisti attesissimi, dall’hip pop di A$ap rocky e Hudson Mohawke, all’ineguagliabile performance di Jamie XX e del pianista Francesco Tristano. Per il finale la scelta migliore è ricaduta su Roman Flugel che ha chiuso il Day 2 nel Sonarcar con ritmi dance-floor che hanno fatto prendere tutti bene.
L’ultimo giorno ha ospitato tra tanti, il dj set di Downites – che ha aperto il Sónar by day con una combinazione di funk sintetico, R & beats e hip-hop – i live mistici di Bosaina e di Lost twin, e di Mika Vaino che ha creato paesaggi sonori di una ineccepibile bellezza. Tourist ha alzato i beat trasformando il SonarHall in una pista da ballo con il suo sound emotivo, mentre a poche centinaia di metri Evian Christ si è esibito con uno spettacolo teatrale di luci, proiezioni e fumo, seguito dal live di Holly Herndon che ha dato vita a un ricco collage di dettagli vocali e sonori. Kermesse eterogenea per la notte con il top del panorama internazionale: dai Duran Duran ai Cashmere cat, dai Flying Lotus a Scuba, ma è con The Chemical Brothers che il festival si è riempito di gioia e sorrisi. Alle 4.50 il Sónar by Sabato ha chiuso con il set di Laurent Garnier, dj resident fin dalle prime edizioni e il più ammirato della musica elettronica contemporanea: avrei voluto che non finisse mai! Anche quest’anno sono soddisfatta e per niente stanca: il Sónar è un’esperienza arricchente e sempre un passo oltre. Nella valigia ho portato un pensiero che lo riguarda, bello e indimenticabile come questa ultima edizione!
Immagini (all) Sónar Festival, Barcellona, 2015, photo by Gianluca Graziadio