La riflessione e il lavoro di Giorgia Mascitti, entrano a far parte del progetto «Young Italian Artists. Racconti dall’arte contemporanea», spazio dedicato ai protagonisti dell’arte under 35, concepito da Antonello Tolve e curato con Elena Giulia Rossi.
Questo per me doveva essere l’anno della transizione: la ricerca dell’indipendenza, gli studi finalmente portati a termine con un pezzo di carta da poter “spendere” nel migliore dei modi, un lavoro part-time, le bollette da pagare, la spesa da organizzare settimanalmente, la costruzione di un percorso artistico, il progetto vivo di incrementare il bagaglio della conoscenza. In poco tempo ho visto annullarsi tutti quegli impegni artistici conquistati che per una persona della mia età erano davvero dei piccoli traguardi, l’inizio di qualcosa in cui credere.
L’obbligo di isolamento in casa, lontani dal nido familiare e anche senza la vita comunitaria che ho creato nella città in cui vivo, mi ha portato a un inevitabile dialogo interiore dove ho ritrovato un particolare amore per la storia e per l’imprevedibile.
Come insegna Cartesio nel discorso sul metodo in queste occasione ci si dà una prospettiva: è forse un discorso soggettivo a cui ognuno va incontro: lavorare indisturbati durante il processo di ricerca.
Dal mio punto di vista penso che, dopo un momento buio e di decadenza c’è sempre qualcosa che ci fa risalire. Questo è quello che la storia insegna e questo è quello in cui credo fermamente.
Giorgia Mascitti, Aprile 2020
Giorgia Mascitti è nata a San Benedetto del Tronto nel 1995, vive e lavora a Macerata.