Antoni Muntadas (Barcellona 1942), artista concettuale da sempre impegnato a decostruire e a rendere visibile i paesaggi mediatici, i media landscapes, quelli costruiti sul linguaggio amplificato dai media e codificato nelle simbologie della comunicazione. Della sfera mediatica i suoi lavori ne inquadrano i meccanismi nascosti, i conflitti che questa produce tra sfera pubblica e privata, e il paradosso tra la globalizzazione di codici standard e il passaggio di interpretazione di questi da una cultura ad un’altra.
La sua ricerca più recente si è indirizzata su tematiche inerenti il protocollo, su tutto ciò che questa parola racchiude all’interno di una cultura e tutto ciò che ci svela da un suo confronto tra culture. Protocolli sono anche i codici architettonici che ci raccontano di una città e della sua vita. Quella veneziana Muntadas la ritrae nel progetto PROTOCOLLI E DERIVE VENEZIANI presentato per la prima volta nel 2013 in concomitanza con la 55. Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia, e successivamente all’interno della 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, e ora in via di apertura alla Real Academia de España en Roma, nell’ambito del BNL Media Festival (Roma, 13-17 aprile 2016).
La particolare configurazione di questa città storica la rende un interessante oggetto di studio e riflessione, di cui l’artista può godere in prima persona come osservatore esterno, avendovi trascorso per lavoro tre mesi all’anno dal 2004 ad oggi.L’esposizione è composta dalla serie di fotografie Protocolli Veneziani, che riportano particolari architettonici di Venezia, evidenziando le peculiarità dell’abitare lontano dalla terraferma. È così che tubi, aperture, tombini, finestre chiuse, raccontano la città attraverso le tracce di un’antica attività edilizia. Presentato e proiettato quest’estate all’interno della 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, il film Dérive Veneziane racconta un lato inesplorato di Venezia, sconosciuto ai più, misterioso e al contempo affascinante, caratterizzato da una quasi totale mancanza di individui, che al contrario durante il giorno affollano le calli in maniera spropositata.
La serie di Asian Protocols, a cui Muntadas lavora dal 2011 e presentati per la prima volta al Total Museum a Seoul, nell’agosto 2014, è ora in mostra a Tokyo presso 3331 Arts Chiyoda. Si tratta di un progetto diviso tra Giappone, Cina e Sud Corea rivolto a confrontare similitudini e conflitti delle rispettive culture.
Real Academia de España en Roma, PROTOCOLLI E DERIVE VENEZIANI, Piazza San Pietro in Montorio, fino al 15 maggio (nell’ambito del BNL Media Art Festival, Roma 13-17 aprile)
Auditorium Parco della Musica, Sound Corner a cura di Anna Cestelli Guidi, Muntadas -Audio Para Tres Instalaciones, 1989-1992 , fino al 30 aprile
immagini (cover 1-2) Protocolli Veneziani, still from video, 2013 (3) Public/Private Space (2014), 331 Arts Chiyoda, 2016, Photographer: Keizo Kioku, ©Muntadas (4) Sound Corner, Auditorium, Roma