A breve, a Palermo e nella cornice di Manifesta, Arts & Globalization Platform lancia il nuovo capitolo di un progetto a lungo termine: Art & Connectography. Arts & Globalization Platform, promosso da un’organizzazione con base a Copenaghen creata dalla curatrice danese Rikke Jorgensen nel 2015, si propone di approfondire temi legati al rapporto tra pratiche artistiche, attività curatoriale, globalizzazione e iper-connettività planetaria. Il programma, che la Jorgensen ha ideato e co-curato con Valentina Gioia Levy, include conversazioni con artisti e curatori internazionali, performance, workshops, video-proiezioni e installazioni all’aperto nella cornice della piazza Magione.
“Connectography”, che in italiano suonerebbe come “connettografia” è un termine coniato dal global strategist di origini indiane Parag Khanna, che mette insieme due parole: “connettività” e “geografia”. Nel suo omonimo libro, questo esperto di relazioni internazionali sostiene che le supply chains, ovvero le cosiddette catene di distribuzione, oggi prevalgono sui confini nazionali e gli interessi locali, mentre i mega conglomerati urbani, destinati ad aumentare ulteriormente nel prossimo futuro, con il loro sistemi infrastrutturali complessi, che a volte travalicano anche i confini nazionali, possono ormai competere, in quanto a connettività, anche con gli stessi Stati-Nazione. Secondo Khanna, il pianeta sta andando incontro a un nuovo tipo di iper-connettività che è senza precedenti nella storia della civilizzazione umana, ma nonostante la sua attitudine ottimista, nella realtà di tutti i giorni stiamo invece assistendo a un generale intensificarsi delle paure connesse alla globalizzazione e conseguentemente a un risorgere dei nazionalismi, dei sentimenti xenofobi e persino del protezionismo economico.
In buona parte del mondo, gli elettori si stanno orientando verso forze politiche conservatrici e populiste, spingendo gli stessi governi a prendere misure sempre più rigide per proteggere i propri confini in maniera più aggressiva. Dopo la Brexit e l’aumentare dell’insofferenza tra gli altri paesi membri dell’Europa, dopo l’elezione del presidente Trump che oltre alle minacce sulla costruzione del muro al confine con il Messico, fin dall’inizio del suo mandato ha intrapreso diverse azioni criticabili dal punto di vista delle relazioni internazionali, quali per esempio il muslim ban e i recentissimi dazi sulle importazioni, appare evidente che la globalizzazione si sta avviando verso una nuova fase.
Il progetto Art & Connectography vuole esplorare alcune problematiche inerenti all’ultima fase della globalizzazione e dell’iper-connettività planetaria, che qualcuno ha già definito post-globale, in relazione all’estetica, alla pratica artistica e curatoriale. Dobbiamo ripensare la relazione tra popoli e territori ed eventualmente ‘ri-mappare’ il mondo alla luce di quelle che sono le geografie umane e culturali? Come si rapportano gli artisti con concetti quali la migrazione, la mobilità, lo sconfinamento, la geografia politica e quella umana, l’identità e il senso di appartenenza a un gruppo, a un’etnia, a un popolo o a un territorio? In che misura le tensioni e le inquietudini dell’era globale si riflettono sul loro lavoro? Che tipo di strategie espressive, estetiche, rappresentative e narrative sta producendo l’attuale fase della globalizzazione? Come sta evolvendo la pratica curatoriale ed espositiva alla luce di questi cambiamenti globali e come stanno rispondendo le istituzioni e gli altri professionisti del mondo dell’arte a questi nuovi stimoli?
Queste sono alcune delle questioni intorno a cui ruoteranno conversazioni con una serie di protagonisti del mondo della cultura, con un particolare riferimento al Mediterraneo, luogo di incontro e mescolanza di culture fin dall’antichità. (dal comunicato stampa)
Art & Connectography realized by Arts & Globalization, a cura di Rikke Jorgensen e Valentina Gioia Levy come evento collaterale di Manifesta 12 (16.06 – 04.11. 2018)
Piazza Mangione, Palermo e online per il broadcasting, anche su Arshake.com, 16 – 17 giugno e 1 luglio 2018
Visita qui il sito per la lista completa e aggiornata degli eventi e dei broadcasting
immagini: (cover 1) Tiffany Chung, «reconstructing an exodus history: boat trajectories, ports of first asylum and resettlement countries», 2017 (2) Nanna Debois Buhl, «Palm Tree Studies in South Tyrol and Beyond», Humboldt Books, 2016