Martedi 11 dicembre alla Rufa professionisti di diversa provenienza discutono alla Rufa su arte, clima e dati nell’ambito del Festival HER che in questi giorni sta avvicinando il pubblico al mondo dei dati, con opere localizzate in varie sedi che ospitano attività diverse per una mostra espansa, e con incontri, come quello che lunedi 10 dicembre nella sede del CNR – Istituto dei Sistemi Complessi, per discute su disinformazione e società.
Arriva, poi, Looking for Data, avvio della tappa romana del progetto triennale art*science – Art & Climate Change, ideato da Pier Luigi Capucci e Roberta Buiani con Noema e iniziato da una conferenza a Cervia al Museo del Sale nell’estate 2018. Gli invitati discuteranno sul clima nell’ambito di una ricerca rivolta alla creazione di strumenti per contrastare e adattarsi ai cambiamenti climatici inevitabilmente in atto, che vedrà il coinvolgimento del pubblico. Gli argomenti sul tavolo sono vari e spaziano dalla scienza, alla comunicazione, all’arte. Data visualization, il linguaggio informatico adottato per visualizzare i dati, alla base del lavoro di Oriana Persico e Salvatore Iaconesi, costituirà l’ambiente pulsante della discussione. Sono i dati a delineare il paesaggio contemporaneo, e, dalla dimensione aerea dell’atmosfera a quella effimera dei numeri, hanno il potere di arrivare al territorio e ai suoi abitanti. Il cammino di un progetto triennale nell’ambito di un Festival di quartiere, con la promozione da parte del primo centro di ricerca dati a Roma, trova un punto di partenza ideale e mira, da subito, a coinvolgere un pubblico vasto.
Alla ricerca dei dati/Looking for Data prevede una serie di confronti tra professionalità diverse, con la mediazione dell’arte, per avviare una ricerca che si vuole proiettare in una visione propositiva, rivolta a futuri modi di “abitare” i cambiamenti climatici in corso. Primo proposito è quello di cercare dei punti di riferimento “a terra” e, parallelamente, ragionare su tutto ciò che ruota attorno alla produzione, selezione e traduzione dei dati, così come sul linguaggio che materializza il clima, e i diversi modi di agire umano che sul clima si ripercuotono in maniera fattiva. Quali misure possiamo adottare per adattarci ai cambiamenti climatici in atto? Come i dati ci possono orientare nella sempre più difficile prevedibilità dei cambiamenti climatici? Quale ruolo può assumere l’arte nella posizione di intermezzo tra il mondo dei dati e quello fisico? Ci sono questioni etiche da doversi porre nella visualizzazione dei dati? Le domande apriranno altre questioni per avviare una ricerca che possa tendere verso la consapevolezza, fuori dalla bolla dell’informazione, e con l’aiuto e la mediazione dell’arte.