Volendo parlare di avanguardia musicale contemporanea sarebbe impossibile non menzionare John Cage, compositore e teorico statunitense scomparso nel 1992, la cui opera costituisce una pietra miliare e una fonte continua di ispirazione per moltissimi musicisti.
Instancabile ricercatore, all’inizio degli Anni Cinquanta, a seguito del suo avvicinamento alle culture orientali, concentra la sua attenzione sulla meditazione del vuoto: esercizio mentale e filosofico sul quale ridisegnare il concetto stesso di musica.
Così nasce, nel 1952, la sua opera più rappresentativa: 4’33’’. Una performance musicale silenziosa lunga 273 secondi, fatta di inattività. Una sorta di ‘zero’ cosmico primordiale, uno spazio sonoro solo apparentemente vuoto, ma che apre ai suoni nascosti dell’ambiente circostante, una sinfonia che si autodetermina grazie all’assenza dell’agire umano.
La poetica Dada sembra aleggiare su questa ironica e provocatoria ‘scoperta’, destinata a destare chiassosi commenti e un’eco praticamente infinita.
Oggi l’opera di Cage trova la sua ordinata sistemazione presso il John Cage Trust. L’organizzazione non-profit funziona sia come ente promotore dell’artista e della sua opera, sia come archivio del materiale prodotto e appartenuto a Cage. Si tratta non solo di un patrimonio materiale, composto ad esempio da libri e dischi conservati nel suo loft, ma soprattutto di un patrimonio immateriale consultabile online. E’ possibile infatti conoscere le composizioni di Cage adeguatamente classificate, ascoltare le sue registrazioni e sperimentazioni, consultare il catalogo della sua libreria privata.
L’istanza conservativa è evidente: grazie all’accurato lavoro di riordino del patrimonio la musica e non solo sono diventati contenuti multimediali fruibili su Internet, ordinati secondo metadati grazie ai quali esplorare contenuti diversi opportunamente collegati.
Divertente è anche la possibilità di acquistare l’App per dispositivi mobili “Prepared Piano”, grazie alla quale è possibile comporre con i suoni dei materiali utilizzati da Cage per la sua Sonatas and Interludes (1946-48), per sperimentarne con un approccio ludico e iper-contemporaneo l’opera.
E’ evidente come la magia scatenata da John Cage più di 60 anni fa perduri ancora oggi. Mettiamoci in ascolto, cogliendo l’occasione fornita del prezioso archivio della John Cage Trust.
immagini: (cover 1) John Cage – portrait (2) photo via (3) John Cage – App “Prepared Piano”