Nel 1994 nasce äda’web, una tra le prime piattaforme a promuovere sperimentazioni artistiche digitali in rete, a frutto della collaborazione tra artisti e tecnici. Äda’web deve il nome a Lady Ada Lovelace, figlia di Lord Byron e matematica nota per la sua collaborazione con Charles Babbage alla macchina analitica. La piattaforma è stata fondata per iniziativa dell’imprenditore John Borthwick e del curatore Benjamin Weil, recentemente appuntato direttore del Laboral Art Center di Gijon (Spagna).
La lungimirante idea di coinvolgere artisti di diverse generazioni che fossero però già conosciuti nel mercato, quali Antoni Muntadas, Lawrence Weiner, Jenny Holzer, è servito da garanzia istituzionale per un progetto, all’epoca, radicalmente sperimentale. Strutturato come un laboratorio, o meglio come “fonderia digitale” äda’web ha incoraggiato autori, conosciuti per l’impiego di strumenti relativamente tradizionali, a sperimentare con il web attraverso l’aiuto di professionisti tecnici che ne hanno tradotto idee e concetti.
Nata come impresa commerciale, non a scopi di lucro, äda’web ha inizialmente finanziato la realizzazione dei progetti dalla vendita di prodotti realizzati ad hoc dagli artisti, venduti sul portale del sito. Quando nel 1998 la piattaforma è stata acquistata da AOL, una delle più grandi compagnie di Internet Provider negli Stati Uniti, i progetti si sono evoluti alla ricerca di un pubblico sempre più specializzato, tanto che l’allora direttore, Robert Atkins, ha deciso di farne un centro di ricerca. L’orientamento sempre più specifico dei contenuti, e quindi dei suoi possibili fruitori, non ha raggiunto la quantità e varietà di clienti a cui l’azienda AOL rivolgeva i suoi servizi. Questo è il motivo che ha portato alla chiusura delle sue attività nel1998.
In accordo con AOL, il progetto è stato poi donato al Walker Art Center di Minneapolis che, con l’occasione, ha istituito la prima galleria virtuale, Gallery 9, accessibile dal sito del museo e all’epoca curata da Steve Dietz, un’esperienza questa conclusasi nel 2003.
Äda’web ha segnato quindi un capitolo di storia importante nella collaborazione tra arte e scienza, tra pubblico e privato, tra sperimentazione e privatizzazione. Oltre che in rete, la sua memoria corre tra le righe di saggi e pubblicazioni, come quella di Domenico Quaranta, che ne ha ripercorso in dettaglio in maniera critica le sue tappe più importanti e analizzandone contenuti e progetti nella loro cornice storico-artistica del momento. Più che un progetto morto äda’web è un progetto che si è trasformato e che ora rivive nelle nuove vesti dei blog del Walker Art Center tutt’ora attivi.
Link: http://www.adaweb.com http://adaweb.walkerart.org/ http://www.lafeltrinelli.it/products/9788834319710/Net_art_1994-1998_La_vicenda_di_Ada’web/Domenico_Quaranta.html