Un, due, tre…stai là! noto ai più come Un, due, tre…stella!
Un gioco che ti costringe all’immobilismo, che ti esclude se ti muove. Piccoli movimenti, naturali, spontanei, che ti portano all’eliminazione.
Parabola di uno spettacolo, quanto di un momento storico. Se ti muovi troppo sei fuori, fermo un giro, anche due. E allora devi cominciare da capo, o magari in maniera nuova.
È la sofferenza a rimanere inerti, statici, fermi: pratica innaturale, che costringe a ripensare le regole e le attività umane, l’organizzazione di un gruppo e la visione di uno spettacolo, negandone la funzione sociale e il consueto rito di condivisione.
Come trasformare la quarantena in opportunità? Come attribuire accezione positiva alla distanza?
Parte una chiamata collettiva su una piattaforma online, la visione distorta e sgranata dallo schermo di uno smartphone, per vivere insieme lo spettacolo.
È allora riviviamo insieme un passato prossimo, pare non passato: lo spettacolo come racconto di un presente distorto.
Appare necessario imparare dalle piante, vegetare: godere della luce, esperire i suoni, le ombre, e muoversi impercettibilmente. Resistere passivamente.
Il palco è silente, immobili i performer, assopiti in un letargo rigenerativo per preservare le energie.
È lo spettatore che si oppone a mantenere inalterata la scena, a destare i performer.
Tra l’inizio e la fine, un movimento di corpi, di luci. Il racconto della vita. La fotosintesi che trasforma la luce in nutrimento.
E la musica scandisce il trascorrere del tempo, il trasformarsi dei corpi e l’incedere delle azioni. Si scopre un pianoforte. Quasi un altro corpo che prende vita sulla scena.
I Lieder di Schubert eseguiti dal vivo incedono sincronicamente con la luce ed insieme scandiscono le azioni e il mutarsi della carne.
La vita che invade la scena fino all’ultimo momento, di cui lo spettatore, attivo e partecipe, ha scelto la musica che ne scandirà i tempi.
Manifesto cannibale: vince chi resiste. La sofferenza muscolare, il corpo che cede, il braccio che si muove.
Il gioco è finito: ti strucchi, cambi musica e ti congedi dal pubblico.
Alessandra Gabriele
I testi e i video che raccontano ogni spettacolo sono il frutto del rapporto attivo che esso stabilisce con gli spettatori, alla ricerca dell’identità dello “spettatore emancipato”. Gli studenti dell’Accademia che hanno ideato il progetto, hanno tessuto una relazione con alcuni spettatori scelti presenti agli eventi, utilizzando la posta cartacea e elettronica. Successivamente hanno creato una traduzione dello spettacolo che prende forma dalle parole e dalle immagini suggerite dagli stessi spettatori.
Chi è lo “spettatore emancipato”?
Secondo Jacques Rancière, sei tu, siete voi, siamo noi, che con “le storie e le performance, possiamo cambiare qualcosa nel mondo nel quale viviamo. Materiali testuali e video di questo articolo sono stati realizzati in occasione della performance Manifesto Cannibale di CollettivO CineticO al Teatro Vascello il 7 novembre 2021, nell’ambito del Romaeuropa Festival e come parte di AUDIENCE ON STAGE, quarta edizione di BACKSTAGE / ONSTAGE progetto editoriale multimediale realizzato con una partnership tra Accademia di Belle Arti di Roma, Romaeuropa Festival, e Arshake. Per l’edizione 2021, BACKSTAGE / ONSTAGE ha spostato lo sguardo sugli spettatori del Romaeuropa Festival, sul loro comportamento e sul loro modo di rapportarsi agli spettacoli, sulla loro attenzione e su ciò che in loro si produce. L’indagine si è svolta su un piano trasversale che ha attraversato i diversi generi di spettacoli del festival, dalla danza al teatro di prosa, alla musica. Ha scrutato gli ingressi, le hall e i corridoi dei teatri, le platee, i palchi, i cellulari, gli schermi degli eventi online, alla ricerca dello sguardo del cosiddetto spettatore emancipato, ovvero colui o colei che trova nel teatro un nuovo tipo di contatto e di vicinanza con gli altri, ma anche una nuova connessione con la propria esistenza attiva.
Backstage / Onstage: progetto nato da una partnership tra Accademia di Belle Arti di Roma, Romaeuropa Festival e Arshake| Crediti 2021: Video: Walter Maiorino, Eleonora Mattozzi, Alessia Mutti, Francesca Paganelli, Eleonora Scarponi. Testi: Chiara Amici, Domiziana Febbi, Alessandra Gabriele, Martina Macchia, Alessia Mutti.