Edda arriva dalla Germania, ma ha parenti in Italia. La intercetti appena arrivi in sala. Un sorriso smagliante, lo intuisci, però, solo dagli occhi. Scambi due chiacchiere. Un accento simpatico.
Intrepida ammiratrice della compagnia, ha aspettato che la situazione pandemica si calmasse per prendere un aereo per l’Italia.
Lo spettacolo inizia, Edda ride, ride tanto e ti concentri sulla sua risata coinvolgente, che va all’unisono con quella dei bambini.
Poi le risa si fanno più rade, si placano. In silenzio inizia il racconto della storia di Ruggero.
La narrazione si fa più triste e reale: e improvvisamente ti trovi sommersa dalle emozioni e ti concentri sulle tue di reazioni, sulla tua di commozione. La diversità di un bambino che “quando ti guardano e ti osservano, tu cerca di far ridere”.
Bianco su Bianco è il racconto per bambini non più bambini, è il racconto della fantasia di Ruggero e delle sue cicatrici, di sigarette spente dalla crudeltà paterna.
Ruggero, resistente come il cristallo.
Ruggero, forte come i temporali, quei temporali che lavano via tutto, e ti riempiono e ti abbracciano.
Ruggero che gioca ad inventare parole nuove e a scoprire il senso di quelle già esistenti.
Ruggero e gli spazi. Qui é pieno di spazi.
Gli spazi chiusi sono più belli di quelli aperti.
Ruggero e gli architetti: gli architetti parlano di spazi e progettano gli spazi. E le persone li illuminano negli angoli più impensabili.
E qui lo spazio non ha angoli. E qui lo spazio è pieno di luci.
Il racconto, a tratti triste e malinconico a tratti sognante ed onirico, è illuminato da una foresta di luci e accompagnato da una musica soave. E in questa foresta ti perdi e insegui le parole.
Così le emozioni si rincorrono, e la commozione si unisce al riso, alla meraviglia, allo stupore.
Le immagini della favola di Ruggero ed Elena vengono composte dal canto suadente, dai costumi essenziali e da mille lampadine.
Sulla scena due attori e un manichino in legno, e tante luci.
Bianco come la cipria del clown che non fa ridere. Come il colore dello spazio vuoto. Come il colore di un vestito da sposa.
Bianco come la luce del neon.
Una narrazione onirica, un sogno ad occhi aperti di una realtà possibile.
Immagini fantastiche, surreali. E un finale che finisce bene.
Alessandra Gabriele
I testi e i video che raccontano ogni spettacolo sono il frutto del rapporto attivo che esso stabilisce con gli spettatori, alla ricerca dell’identità dello “spettatore emancipato”. Gli studenti dell’Accademia che hanno ideato il progetto, hanno tessuto una relazione con alcuni spettatori scelti presenti agli eventi, utilizzando la posta cartacea e elettronica. Successivamente hanno creato una traduzione dello spettacolo che prende forma dalle parole e dalle immagini suggerite dagli stessi spettatori.
Chi è lo “spettatore emancipato”?
Secondo Jacques Rancière, sei tu, siete voi, siamo noi, che con “le storie e le performance, possiamo cambiare qualcosa nel mondo nel quale viviamo. Materiali testuali e video di questo articolo sono stati realizzati in occasione della performance Bianco su Bianco della Compagnia Finzi Pasca al Teatro VIttoria di Roma il 20 novembre, 2021, nell’ambito del Romaeuropa Festival e come parte di AUDIENCE ON STAGE, quarta edizione di BACKSTAGE / ONSTAGE progetto editoriale multimediale realizzato con una partnership tra Accademia di Belle Arti di Roma, Romaeuropa Festival, e Arshake. Per l’edizione 2021, BACKSTAGE / ONSTAGE ha spostato lo sguardo sugli spettatori del Romaeuropa Festival, sul loro comportamento e sul loro modo di rapportarsi agli spettacoli, sulla loro attenzione e su ciò che in loro si produce. L’indagine si è svolta su un piano trasversale che ha attraversato i diversi generi di spettacoli del festival, dalla danza al teatro di prosa, alla musica. Ha scrutato gli ingressi, le hall e i corridoi dei teatri, le platee, i palchi, i cellulari, gli schermi degli eventi online, alla ricerca dello sguardo del cosiddetto spettatore emancipato, ovvero colui o colei che trova nel teatro un nuovo tipo di contatto e di vicinanza con gli altri, ma anche una nuova connessione con la propria esistenza attiva.
Backstage / Onstage: progetto nato da una partnership tra Accademia di Belle Arti di Roma, Romaeuropa Festival e Arshake| Crediti 2021: Video: Walter Maiorino, Eleonora Mattozzi, Alessia Mutti, Francesca Paganelli, Eleonora Scarponi. Testi: Chiara Amici, Domiziana Febbi, Alessandra Gabriele, Martina Macchia, Alessia Mutti.